Lo Zagarolo è vino bianco DOC che si sposa bene con la gran parte dei prodotti della tradizione culinaria laziale; vengono prodotte anche le versioni Amabile e Superiore. Il riconoscimento della DOC è stato conferito nel 1973.
La zona di produzione comprende l’intero territorio di Gallicano nel Lazio e una parte del territorio di Zagarolo (due comuni della provincia di Roma).
Le condizioni ambientali e di coltura dei vigneti destinati alla produzione dello Zagarolo devono essere quelle tradizionali della zona e, in ogni modo, devono essere atte a conferire alle uve e, conseguentemente al vino, le specifiche caratteristiche qualitative che lo contraddistinguono. Non possono essere utilizzati per la produzione quei terreni che siano situati oltre i 400 metri o al di sotto 100 m sul livello del mare.
Secondo quanto riportato dal disciplinare di produzione, lo Zagarolo DOC, al momento in cui viene immesso al consumo deve rispettare determinate caratteristiche; di seguito riportiamo le principali:
- colore: giallo paglierino più o meno intenso;
- odore: vinoso, delicato, gradevole;
- sapore: secco (o amabile), morbido, caratteristico, armonico;
- gradazione alcolica minima complessiva: gradi 11,5;
- acidità totale minima: 4,5 per mille;
- estratto secco netto minimo: 17 per mille.
Nel caso in cui la gradazione alcolica complessiva minima naturale del vino non sia inferiore ai 12 gradi ed esso venga immesso al consumo con una gradazione alcolica complessiva minima di 12,5 gradi, sull’etichetta potrà essere riportata la qualifica “Superiore”. Non è permesso, sempre secondo quanto previsto dal disciplinare, aggiungere qualsiasi qualifica che sia diversa da quelle previste nel disciplinare stesso (per esempio diciture quali “extra”, “fine”, “scelto” e simili).
Lo Zagarolo DOC è reperibile sul mercato nel corso di tutto l’anno.
I vitigni
La produzione dello Zagarolo DOC, secondo quanto previsto dall’art. 2 del disciplinare di produzione, deve essere effettuata con uve che provengono da viti dei determinati vitigni:
- Malvasia (bianca di Candia e puntinata) fino a un massimo del 70%;
- Trebbiano (toscano, verde e giallo) in misura non inferiore al 30%.
Possono concorrere alla produzione dello Zagarolo DOC anche le uve bianche che provengono da viti dei vitigni Bellone e Bonvino, presenti nei vigneti fino a un massimo del 10% del totale delle viti esistenti.
La Malvasia bianca di Candia è un vitigno a bacca bianca fra i più rinomati fra quelli appartenenti alla categoria delle Malvasie; meno rinomato è invece il Trebbiano Toscano, un vitigno di qualità senz’altro inferiore, ma che si caratterizza per la sua estrema vigoria.

Nella zona di produzione dello Zagarolo la coltivazione di vigneti è molto antica, infatti se ne ha testimonianza sin dal Cinquecento
Zagarolo DOC: gli accostamenti e la temperatura di servizio
Lo Zagarolo DOC dovrebbe essere servito, in calice, flute o coppa, a una temperatura che, preferibilmente dovrebbe essere compresa tra i 7 e i 9 °C; il range comunque è compreso tra i 7 e i 12 °C.
Per quanto concerni gli abbinamenti culinari, lo Zagarolo accompagna bene primi asciutti, in particolar modo le ricette che prevedono la pasta con sughi di pesce; va benissimo anche per accompagnare gli antipasti piuttosto saporiti, la ricotta romana, la mozzarella di bufala, gli spaghetti alla puttanesca, il carpaccio di orata, la zuppa di vongole, i carciofi alla romana, le frittate contadine, le frattaglie in umido, fritture di pesce azzurro e nervetti in insalata con sottaceti.
Bevi con moderazione: nella giornata il tuo indice alcolico non superi 3!