Il Marsala è un vino liquoroso DOC che viene prodotto nella provincia di Trapani, con l’esclusione di pochi comuni (Alcamo, Favignana e Pantelleria).
È un vino conosciuto a livello mondiale che viene utilizzato sia come aperitivo, sia, soprattutto, per accompagnare il dolce, ma anche durante i pasti o per sostituire il sorbetto. Può essere servito freddo, caldo o a temperatura ambiente.
La storia del Marsala è molto particolare e questo grande vino ha avuto alterne fortune; la crisi che l’Italia intera e conseguentemente anche la città di Trapani attraversò dopo la fine della Grande Guerra fece fiorire gli affari di commercianti scorretti; anche il settore vinicolo ne risentì e la fama che il Marsala aveva fu sfruttata per la vendita di prodotti che erano molto scadenti. Si iniziò quindi a pensare come tutelare questa risorsa; un primo passo legislativo fu mosso nel 1931 e nel 1969 arrivò poi il riconoscimento della DOC; il Marsala è stato quindi il primo vino DOC d’Italia.
Esistono diverse qualità di Marsala; basandosi sulle tonalità di colore (che sono legate a diversi fattori come, per esempio, le uve utilizzate, il periodo di invecchiamento e i metodi di lavorazione) si distinguono Marsala Oro, Marsala Ambra e Marsala Rubino.
A seconda del contenuto di zucchero si distinguono le tipologie Dolce, Secco e Semisecco; le quantità di zuccheri presenti sono rispettivamente di 100 g per litro, meno di 40 g per litro e tra 40 e 100 g per litro.
Si ha anche una classificazione effettuata in base alla modalità di produzione; rifacendosi a quest’ultimo criterio si distinguono le seguenti varietà:
- Marsala Fine (vino conciato, invecchiamento non inferiore a un anno)
- Marsala Superiore (vino conciato, invecchiamento non inferiore ai due anni)
- Marsala Superiore Riserva (vino conciato, invecchiamento non inferiore ai quattro anni)
- Marsala Vergine (vino non conciato, invecchiamento non inferiore ai cinque anni)
- Marsala Vergine Riserva (vino non conciato, invecchiamento non inferiore ai dieci anni).
Ricordiamo che i “conciati” sono vini preparati con l’aggiunta della “concia”, un mix di sostanze che provengono generalmente dall’uva o dal mosto e che fanno sì che il vino sviluppi odori e sapori particolari; oltre al Marsala, esempi famosi di vini conciati il Porto e lo Sherry.
Tutte e cinque le varietà vengono prodotte nelle tre diverse tipologie di colore, Oro, Ambra e Rubino.
Le versioni Oro e Ambra hanno un colore che va dal giallo ambrato al dorato intenso, mentre la versione Rubino ha appunto una colorazione rosso rubino che tende però ad assumere una tonalità ambrata, man mano che il vino invecchia.
La gradazione alcolica minima della versione Marsala Fine è di 18 °C, mentre nel caso delle altre varietà, la gradazione minima è di 18 °C.
Il Marsala Vergine è conosciuto anche come Soleras, mentre il Marsala Vergine Riserva è noto anche come Soleras Stravecchio o Soleras Riserva.
Marsala DOC: i vitigni
Per quanto concerne la produzione del Marsala nelle varietà Ambra e Oro, i vitigni impiegati (uve bianche) Catarratto, Damaschino, Grillo e Inzolia (Ansonica); la varietà Ambra prevede la presenza di almeno l’1% di mosto cotto, mentre nella qualità Oro l’aggiunta di mosto cotto è vietata.
Il Marsala Rubino viene prodotto utilizzando uve a bacca nera dei vitigni Nerello mascalese, Nero d’Avola e Pignatello; a queste possono concorrere, in misura non superiore al 30%, le uve bianche citate poco prima; è sempre vietata l’aggiunta di mosto cotto.
Per quanto riguarda le rese massime consentite, per i vitigni a bacca nera il limite è di 90 quintali per ettaro; il limite per le uve a bacca bianca è invece di 100 quintali per ettaro.
La resa massima per il mosto deve essere dell’80%, mentre per quanto riguarda il vino non deve andare oltre il 75%.
Gli invecchiamenti, come si nota dall’elenco riportato nell’elenco precedente, variano da un minimo di un anno a oltre dieci anni.

I bicchieri più adatti per il Marsala, come in generale per i vini liquorosi, sono quelli alti e stretti
Accostamenti e temperatura di servizio
Come molti sapranno, il Marsala è uno dei più rinomati vini da dessert del mondo; è ottimo quindi per accompagnare dolci, frutta e specialità di pasticceria in genere; la temperatura di servizio può andare dai 12 ai 18 °C.
Scendendo più nei particolari, fra gli accostamenti consigliati vanno segnalati quelli del Marsala Fine con la pasticceria più piccola, i biscotti e la frutta secca; il Marsala Superiore e il Marsala Superiore Riserva sono particolarmente indicati per accompagnare prodotti molto dolci (per esempio alcuni tipi di frutta e la pasticceria cremosa); il Marsala Vergine è invece ottimo gustato insieme ai prodotti da forno e di pasticceria il cui gusto non sia troppo dolce.
Il Marsala viene considerato anche come ottimo vino da meditazione e può essere tranquillamente consumato, nelle giuste quantità, lontano dai pasti; particolarmente adatti a questo scopo sono il Superiore Riserva (dolce o demisec, temperatura ideale 16 °C) e i Vergine e Vergine Stravecchio (temperatura ideale compresa tra i 12 e i 14 °C).
Il Marsala viene anche utilizzato come ingrediente di piatti di vario tipo, come arrosti o scaloppine; può aggiungere un tocco di sapore alle preparazioni dolci e alla frutta e può essere utilizzato fra gli ingredienti base dello zabaione.