Malvasia è un termine generico con il quale vengono indicati diversi vitigni, poco meno di una ventina, tant’è che è piuttosto comune sentir parlare di “Malvasie”.
A differenza di altre tipologie di vitigno, questa è una categoria piuttosto variegata; si hanno, infatti, vitigni a bacca nera, vitigni a bacca bianca, vitigni aromatici e vitigni non aromatici, vitigni ampiamente diffusi in tutto il territorio e vitigni utilizzati in ristretti ambiti locali ecc.
In commercio si possono quindi trovare diverse tipologie di vino Malvasia che hanno caratteristiche talvolta decisamente diverse fra loro.
Sempre facendo riferimento ai vitigni, le tipologie di Malvasia attualmente presenti in Italia sono le seguenti:
- Bianca
- Bianca di Basilicata
- Bianca di Candia
- Bianca lunga
- del Lazio
- di Candia aromatica
- di Casorzo
- di Lipari
- di Sardegna
- di Schierano
- istriana
- Nera lunga
- Nera di Basilicata
- Nera di Brindisi
- Nera di Lecce
- Rosa.
Molte di queste Malvasie hanno tratti comuni, più o meno accentuati a seconda della varietà, altre invece hanno caratteristiche decisamente differenti.
Gran parte dei vini prodotti con questi vitigni vengono denominati Malvasia (segue poi altro appellativo che spesso, anche se non è una regola, fa riferimento alla zona di produzione).
Malvasia: i prodotti più noti
Fra i vini Malvasia più noti ricordiamo quello delle Lipari, un prodotto DOC che viene prodotto nell’arcipelago siciliano delle Isole Eolie (Messina); viene prodotto con i vitigni Malvasia di Lipari (95% al massimo) e Corinto nero (dal 5 all’8%); è un vino dal colore ambrato, dall’odore aromatico e dal sapore aromatico, dolce e armonico; è un vino ideale per accompagnare i formaggi erborinati.
Altro prodotto molto apprezzato è il Malvasia di Casorzo d’Asti, un prodotto DOC prodotto nelle provincie di Alessandria e Asti; viene prodotto con i vitigni di Casorzo (almeno il 90%) e possono concorrere fino al 10%, da soli o congiuntamente, uve dei vitigni Freisa, Grignolino, Barbera e altri vitigni aromatici idonei. Si tratta di un vino dal colore rosso rubino vivo, ha un caratteristico profumo che ricorda quello della rosa; il sapore è dolce, aromatico e morbido. Può essere utilizzato sia come aperitivo sia come vino da dessert; è ottimo con diversi tipi di dolce fra cui i canestrelli, il budino Bonet con o senza cioccolato, i baci di dama, il budino di panna cotta, i gianduiotti, le paste di meliga ecc.

Il nome Malvasia indica vini anche diversissimi tra loro e deriva da una località del Peloponneso, Monemvasia, che i veneziani usarono inizialmente per denominare vini del Mediterraneo orientale
Molto conosciuto è anche il Malvasia di Bosa secco, un vino DOC prodotto nelle province di Nuoro e Oristano.
Il Malvasia di Bosa viene ottenuto utilizzando principalmente il vitigno Malvasia di Sardegna (minimo 95%), possono concorrere fino a un massimo del 5% le uve provenienti da altri vitigni a bacca bianca che sono presenti nei vigneti ritenuti idonei alla coltivazione per la regione Sardegna. È un vino dal colore che va dal giallo paglierino al dorato, l’odore è intenso e delicato al tempo stesso; il sapore è secco, alcolico e presenta un retrogusto amarognolo. Si presta ottimamente ad accompagnare la pasticceria secca a base di mandorle; nei primi tre anni di invecchiamento, questo vino può essere utilizzato anche come aperitivo.
Un cenno va anche al Malvasia di Castelnuovo Don Bosco, un vino DOC prodotto nella provincia di Asti con i vitigni Malvasia di Schierano e/o Nera Lunga (dall’85 al 100%) e Freisa (dallo 0 al 15%). È un vino dal colore rosso cerasuolo e dall’aroma fragrante; il sapore è dolce, lievemente aromatico e piuttosto caratteristico. È un ottimo vino da dessert e si sposa tranquillamente con tutte le tipologie di dolce.
Ricordiamo infine l’Oltrepò Pavese Malvasia, un vino DOC prodotto nella provincia di Pavia con l’utilizzo di uva varietà Candia (minimo 85%) e altri vitigni a bacca bianca autorizzati per la provincia Pavese, da soli o congiuntamente, fino a un massimo del 15%. È un vino aromatico dal colore giallo paglierino più o meno intenso; ha un profumo intenso, fragrante, molto netto e aromatico con sentori piuttosto marcati di frutta e fiori, ma si notano anche note speziate e una leggera sensazione di mandorla. È ben strutturato, equilibrato e persistente. Va servito a una temperatura di circa 9 gradi; è ottimo come aperitivo e ideale per accompagnare antipasti freddi e primi piatti con sugo a base di funghi, senza pomodori. Va benissimo gustarlo anche con la pasticceria piccola e i dolci delicati.
Bevi con moderazione: nella giornata il tuo indice alcolico non superi 3!