Il Lambrusco modenese è un vino rosso prodotto in Emilia Romagna; è un vino dalla storia molto antica, tanto che viene citato da diversi autori dell’antica Roma.
L’area di coltivazione delle viti dalle quali viene ricavato il Lambrusco è molto estesa (circa 8.000 ettari); le tipologie di Lambrusco prodotte sono quattro: Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Salamino di Santa Croce, Lambrusco Grasparossa di Castelvetro e Lambrusco di Modena.
Al Lambrusco di Sorbara, al Salamino di Santa Croce e al Grasparossa di Castelvetro è stata attribuita la DOC (più tardi convertita in DOP) nel 1970; al Lambrusco di Modena, invece, la DOP è stata assegnata soltanto nel 2009.
Lambrusco di Sorbara – Il Lambrusco di Sorbara viene prodotto come rosso spumante, rosato spumante, rosso frizzante e rosato frizzante. La zona di produzione di questo vino comprende tutto il territorio amministrativo dei comuni modenesi di Bastiglia, Bomporto, Nonantola, Ravarino, San Prospero nonché una parte del territorio amministrativo dei comuni di Campogalliano, Camposanto, Carpi, Castelfranco Emilia, Modena, Soliera e San Cesario sul Panaro.
Il Lambrusco di Sorbara è un vino dal caratteristico color rosso rubino con riflessi violacei (viene anche chiamato Lambrusco della Viola) e, nelle versioni spumanti, dalla spuma leggermente rosea; l’odore ricorda quello della viola, ma talvolta anche quello della fragola e della ciliegia. La produzione è generalmente scarsa, ma la sua qualità è di norma molto elevata; la massima produzione per ettaro è di circa 18 tonnellate di uva; la resa in vino di quest’ultima non deve oltrepassare il 70%. Lo si trova sia nelle versioni secco, abboccato, amabile e dolce.
Il titolo alcolometrico volumico totale minimo del Lambrusco di Sorbara spumante è di 11% vol.; per il vino rosso l’estratto secco minimo è di 18 g/l, mentre per quello rosato è di 16 g/l.
Il titolo alcolometrico volumico totale minimo del Lambrusco di Sorbara frizzante è di 10,5% vol.; per il vino rosso l’estratto secco minimo è di 18 g/l, mentre per quello rosato è di 16 g/l.
Lambrusco Salamino di Santa Croce – Anche questo Lambrusco viene prodotto come rosso spumante, rosato spumante, rosso frizzante e rosato frizzante. La zona di produzione comprende tutto il territorio amministrativo dei comuni di Cavezzo, Concordia, Medolla, Mirandola, Novi, San Felice sul Panaro, San Possidonio nonché una parte del territorio amministrativo dei comuni di Campogalliano, Camposanto, Carpi, Finale Emilia, Modena e Soliera.
A differenza del Lambrusco di Sorbara, il vitigno Salamino di Santa Croce è caratterizzato da una produttività notevole; la produzione massima di uva per ettaro è di circa 19 tonnellate, mentre la resa in vino dell’uva stessa non deve andare oltre il 70%.
Sia le versioni spumanti che frizzanti sono caratterizzate da un colore rosso rubino con riflessi e schiuma violacei; sono vini dal profumo fresco e fruttato e dal sapore lievemente, acidulo, fresco e sapido.
Il Lambrusco Salamino di Santa Croce esiste nelle versioni secco, abboccato, amabile e dolce.
Il titolo alcolometrico volumico totale minimo dello spumante è di 11% vol.; nel vino rosso l’estratto secco minimo è di 18 g/l, mentre nel vino rosato è di 16 g/l.
La versione frizzante è simile, ma è caratterizzata da un titolo alcolometrico volumico totale minimo pari a 10.5% vol.
Lambrusco Grasparossa di Castelvetro – Anche il Grasparossa viene prodotto nelle caratteristiche quattro tipologie. La zona di produzione comprende tutto il territorio amministrativo dei comuni di Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Fiorano, Formigine, Maranello, Marano sul Panaro, Prignano sulla Secchia, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Sassuolo, Vignola, San Cesario sul Panaro nonché parte del territorio amministrativo del comune di Modena.
L’omonimo vitigno è caratterizzato da una produttività scarsa, ma da un ottimo adattamento a tutte le tipologie di terreno. La massima produzione di uva per ettaro è di 18 tonnellate, mentre la resa in vino dell’uva stessa non deve oltrepassare il 70%.
Sia le versioni spumanti che frizzanti sono caratterizzate da un colore rosso rubino dai riflessi violacei e da una spuma dello stesso colore; il profumo è intenso e richiama quello dell’uva matura e delle mandorle di pesco. Anche il sapore è piuttosto intenso e lievemente fruttato con un caratteristico retrogusto amarognolo.
Anche questo vino si trova nelle versioni secco, abboccato, amabile e dolce.
Il titolo alcolometrico volumico totale minimo dello spumante è di 11% vol.; nel vino rosso l’estratto secco minimo è di 18 g/l, mentre nel vino rosato è di 16 g/l.
La versione frizzante è simile, ma è caratterizzata da un titolo alcolometrico volumico totale minimo pari a 10.5% vol.
Lambrusco di Modena – Viene prodotto nelle quattro tipologie citate a proposito degli altri tipi di Lambrusco ed è possibile trovarlo nelle versioni secco, abboccato, amabile e dolce.
Il rosso spumante è caratterizzato da un colore rosso rubino o granato dall’intensità variabile; la spuma è molto fine e persistente. Il profumo è fragrante e delicato e il sapore varia molto a seconda delle versioni.
Il rosato spumante è caratterizzato da un colore rosa dall’intensità variabile; la spuma ha le stesse caratteristiche del rosso. Il profumo della versione rosé è particolarmente gradevole ed è caratterizzato da note fruttate e floreali.
Il titolo alcolometrico volumico totale minimo dello spumante è di 11% vol.; nel vino rosso l’estratto secco minimo è di 18 g/l, mentre nel vino rosato è di 16 g/l.
La versione frizzante è simile, ma è caratterizzata da un titolo alcolometrico volumico totale minimo pari a 10.5% vol. e da una spuma molto più vivace ed evanescente.
Lambrusco: i vitigni
Il Lambrusco di Sorbara viene prodotto con due principali vitigni: Lambrusco di Sorbara (minimo 60%) e Lambrusco Salamino di Santa Croce (massimo 40%).
Il Lambrusco Salamino di Santa Croce viene prodotto con il vitigno omonimo (minimo 90%); possono concorrere alla produzione di questo vino le uve di altri tipi di Lambrusco, ovvero Ancellotta e Fortana, da sole o congiuntamente, fino a un massimo del 10%.
Il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro viene prodotto con le uve del vitigno omonimo (minimo 85%); possono concorrere alla produzione di questo vino le uve di altri tipi di Lambrusco, ovvero Fortana e Malbo Gentile, da sole o congiuntamente, fino a un massimo del 15%.
Il Lambrusco di Modena viene prodotto utilizzando una mescolanza di vari tipi di uve; la base deve essere composta per almeno l’85% da uve provenienti da vitigni Lambrusco coltivati in provincia di Modena, mentre per un massimo del 15% sono utilizzabili uve provenienti dai vitigni Ancellotta, Malbo Gentile e Fortana.

Il Lambrusco è uno dei vini rossi italiani più esportati all’estero, e una sua versiona DOC viene prodotta anche in provincia di Mantova
Accostamenti e temperatura di servizio
Il Lambrusco di Sorbara è un vino che accompagna ottimamente piatti quali lasagne, brasati e bolliti.
Il Lambrusco Salamino di Santacroce è indicatissimo per tortellini in brodo, pastasciutta con il ragù bianco e arrosti.
Il Grasparossa è molto versatile è può essere abbinato felicemente a tutte le portate, dall’antipasto al dolce; i migliori accostamenti sono quelli con lasagne e arrosti e primi piatti con ragù.
Ottimo anche l’abbinamento formaggi e salumi. A fine pasto il Lambrusco Grasparossa si sposa ottimamente con i tipici dolci della terra modenese (come la torta Barozzi, uno storico dolce di Vignola, o il bensone modenese) e alla pasticceria secca.
Infine, il Lambrusco modenese è consigliato in abbinamento a pastasciutte con sugo di carne, arrosti e salumi tipici della terra emiliana.
Per quanto concerne la temperatura di servizio, la questione sul Lambrusco è abbastanza dibattuta; alcuni consigliano una temperatura sui 14 °C, mentre altri optano per temperature più fresche, ovvero dai 10 ai 12 °C.
Bevi con moderazione: nella giornata il tuo indice alcolico non superi 3!