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Tiramisù

Il tiramisù è un dolce a strati di origine italiana, famoso nel nostro Paese, ma anche nel resto del mondo; la ricetta originale prevede biscotti savoiardi, cacao in polvere, caffè, mascarpone, uova e zucchero. Come si può notare non sarebbe previsto alcun liquore (che molti invece aggiungono) in quanto, in origine, il tiramisù era un dolce destinato anche ai bambini.

Esistono numerosissime varianti della ricetta, spesso basate sulla sostituzione del caffè.

Scheda

Tempo: 15′ la preparazione, tempo di riposo in frigorifero: 1h

Difficoltà: bassa

Costo: basso

Vini: Moscato d’Asti Spumante La Selvatica DOCG (colore giallo tendente all’oro, profumo intenso, dolce)

Calorie: 385 kcal/100 g

La ricetta del tiramisù

La preparazione di un ottimo tiramisù richiede i seguenti ingredienti (per 8 persone):

cacao amaro in polvere (q.b. per spolverizzare il dolce)

caffè (q.b. per inzuppare i biscotti savoiardi)

cioccolato a scaglie (q.b. per la ricopertura del dolce)

500 g di mascarpone

uova (6 di grandezza media)

120 g di zucchero

zucchero (2 cucchiaini per il caffè)

400 g di biscotti savoiardi

sale (q.b.).

 

Preparare il caffè necessario a inzuppare i biscotti savoiardi, versarlo in un recipiente, aggiungere i due cucchiaini di zucchero e lasciare intiepidire.

Montare i tuorli delle uova con 60 g di zucchero fino a che non si ottiene un composto cremoso di colore chiaro. A questo punto è necessario lavorare il mascarpone aiutandosi con un cucchiaio di legno oppure con uno sbattitore fino a che non si ottiene una crema priva di grumi. Unire, continuando a sbattere, il composto di zucchero e uova preparato precedentemente.

Montare a neve gli albumi aggiungendo un pizzico di sale; aggiungere i rimanenti 60 g di zucchero e poi unire il tutto al composto di mascarpone e tuorli preparato precedentemente. La crema del tiramisù è pronta.

Mettere i biscotti savoiardi in un contenitore e cominciare a bagnarli a poco a poco con il caffè; i biscotti devono essere ben imbevuti, ma non troppo inzuppati. Finita questa operazione, si ricoprano i biscotti con uno strato di crema tiramisù livellandolo con l’aiuto di una piccola spatola. A questo punto si spolverizzi il tutto con il cacao amaro in polvere. Disporre a questo punto un altro strato di biscotti di savoiardi (verticalmente se il primo strato è stato posto orizzontalmente o viceversa); ricoprire con la crema e livellare. Spolverizzare ancora con il cacao amaro e poi aggiungere le scaglie di cioccolato. Mettere in frigorifero per circa un’ora allo scopo di compattare bene il tiramisù e poi servire.

Chi lo desidera può aggiungere un po’ di marsala (oppure del rum) al caffè.

Chi volesse moderare decisamente l’apporto calorico può orientarsi su due nostre proposte particolari di tiramisù: alla frutta tricolore e allo yogurt e menta.

Un consiglio importante – Dal momento che le uova che si utilizzano per la preparazione del dolce non devono essere cotte, è consigliabile accertarsi della loro freschezza ponendole in un recipiente colmo d’acqua; se le uova si adagiano sul fondo del recipiente vuol dire che sono fresche.

Tiramisù

La paternità del tiramisù è molto dibattuta e contesa anche dal Friuli Venezia-Giulia, che nel 2017 ha ottenuto l’inserimento della ricetta friulana nella lista dei prodotti agroalimentari tradizionali friulani e giuliani

Tiramisù: le curiosità

C’è molta incertezza riguardo alle origini del tiramisù e sono diverse le regioni ritengono di avere la paternità della creazione di questo famosissimo dolce: Toscana, Piemonte e Veneto.

I toscani fanno risalire il periodo di nascita del tiramisù al XVII secolo, per opera di alcuni pasticcieri senesi che decisero di onorare Cosimo de’ Medici, Granduca di Toscana, durante la sua visita nella loro città. Il Granduca gradì molto l’esperimento e da allora il dolce venne chiamato “zuppa del duca”. Molti gli attribuivano proprietà afrodisiache ed è per questo che in seguito la zuppa del duca fu più nota con il termine di tiramisù il cui significato non ha bisogno di particolari spiegazioni.

La versione dei piemontesi fa risalire la nascita del dolce alla fantasia di un pasticciere di Torino che avrebbe preparato un dolce sostanzioso su richiesta del primo ministro di allora, Camillo Benso Conte di Cavour, severamente impegnato a quei tempi nell’opera di unificazione del territorio italiano.

Questioni afrodisiache sono all’origine della versione dei veneti che affermano che il dolce sia opera di pasticcieri che lavoravano alle dipendenze del ristorante El Toulà di Treviso, situato vicino a una casa chiusa. Compito del dolce era quello, come si può intuitivamente immaginare, di non far sfigurare i clienti della casa di tolleranza…

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