Il piano di cottura a induzione sta iniziando a diffondersi sempre di più. L’alimentazione di questi piani di cottura, generalmente realizzati in vetroceramica, è fornita dalla corrente elettrica, ma il principio che ne regola il funzionamento è del tutto diverso da quello degli altri sistemi (piani di cottura a gas, piani di cottura radianti ecc.).
In questi modelli il calore viene generato dal movimento (effetto Joule) delle molecole di un conduttore ferromagnetico provocato dalla variazione del campo elettromagnetico generato da un induttore che si trova sotto la placca. Con il sistema a induzione, che peraltro consente di scaldare i recipienti molto velocemente, vengono riscaldate soltanto le pentole, mentre la superficie del piano rimane fredda; non c’è quindi il rischio di scottarsi. L’erogazione di calore si interrompe allorquando il recipiente viene rimosso dalla piastra di cottura.
Nel piano di cottura a induzione il calore arriva alle pentole in modo diretto e la dispersione dell’energia legata al processo di induzione è bassissima tant’è che il rendimento offerto da questa tipologia di piani di cottura è pari al 92% circa; ciò vuol dire, in altri termini, che il 92% circa dell’energia che viene assorbita viene trasformata in calore per cucinare.
Ciò fa ottenere anche un risparmio a livello dei tempi di cottura che possono addirittura dimezzarsi (sono sufficienti poco più di 6-8 minuti per portare a 90°C due litri d’acqua).
Fino a qualche tempo fa, invece, il notevole dispendio di energia era uno dei talloni di Achille di questa tipologia di piani; attualmente però, i piani di cottura a induzione reperibili in commercio vengono realizzati utilizzando soluzioni tecniche che consentono di concentrare più direttamente il calore e ridurre di conseguenza l’impiego delle potenze massime.
Un punto debole del piano di cottura a induzione è relativo al fatto che determinati tipi di recipiente non possono venire utilizzati (alluminio, ceramica, vetro, terracotta ecc.).
Per contro, una caratteristica interessante dei piani a induzione è la gestione delle temperature; questi moderni piani di cottura, infatti, sono solitamente dotati di un display digitale che consente di regolare in modo preciso le temperature a seconda del tipo di cottura da eseguire; ciò, come facilmente si può intuire, va a beneficio della bontà di realizzazione della ricetta.
Occorre prestare attenzione ai materiali, privilegiando i migliori (come acciaio inox e vetroceramica senza metalli pesanti).
Le dimensioni più comuni variano fra i 60 e i 90 cm di larghezza.
Pro e contro del piano di cottura a induzione
Di seguito indicheremo, in modo molto schematico, vantaggi e svantaggi del piano di cottura a induzione:
Partiamo dai vantaggi:
- i tempi di cottura sono notevolmente ridotti;
- il funzionamento a corrente elettrica elimina i rischi legati all’utilizzo del gas;
- la superficie è perfettamente piana e quindi non ci sono problemi di stabilità del pentolame;
- la superficie di cottura è facilissima da pulire;
- le zone di cottura sono dotate di un sensore che riconosce automaticamente il tipo di pentola e si attivano soltanto quando il materiale del pentolame è quello idoneo (fondo magnetico);
- risparmio energetico (rispetto al consumo di piani radianti con resistenze e piani radianti alogeni);
- l’area che circonda la zona di cottura resta fredda quindi non si corrono rischi di scottature;
- c’è assenza di fiamma;
- non sussiste il problema delle otturazioni degli ugelli come nel caso di piani di cottura funzionanti a gas;
- la cottura è uniforme perché la distribuzione del calore è uguale su tutto il fondo del recipiente di cottura.
Ci sono anche degli svantaggi che vanno considerati:
- il costo dei piani di cottura a induzione non è più elevato come un tempo, ma è comunque da considerare; nella fascia media si sta attorno ai 500 euro, ma i modelli più sofisticati arrivano e superano i 2.000 euro;
- occorre il pentolame adatto, ovvero con fondo ferroso e piatto; in genere è necessario provvedere alla sostituzione delle pentole antiaderenti (la gran parte di quelle reperibili in commercio hanno l’esterno in alluminio, metallo non adatto; anche la moka da caffè è generalmente realizzata in alluminio); non vanno bene nemmeno i recipienti in rame, in vetro e in ceramica; in linea generale è sempre opportuno verificare prima degli acquisti se il pentolame è idoneo all’utilizzo coi piani a induzione;
- l’assorbimento di energia elettrica è notevole; considerando che nel nostro Paese la maggior parte degli impianti elettrici ha una potenza di 3,3 kW, potrebbero verificarsi blackout elettrico nel caso si utilizzino contemporaneamente piani di cottura e altri elettrodomestici;
- l’operatività dei piani di cottura a induzione è legata alla presenza di corrente elettrica; non è quindi possibile cucinare in caso di black-out elettrico;
- i campi elettromagnetici possono interferire con impianti elettromedicali quali il pacemaker; i soggetti portatori di pacemaker dovrebbero quindi chiedere al proprio medico se possono utilizzare un piano di cottura a induzione.
Prezzi
Supponiamo di aver bisogno di 500 kWh nella pentola; con un piano a gas (efficienza 50%) ci vorranno 1.000 kWh, mentre con un piano di cottura a induzione (efficienza 90%) ne servono 555. Se si considera il costo del solo consumo, si scoprirebbe che il gas resta comunque conveniente con un risparmio di circa il 30%; ma purtroppo ci sono i costi fissi della bolletta, conteggiando i quali (in abbinamento a una pompa di calore elettrica per il riscaldamento), il gas viene a costare circa il 20% in più.
Da valutare però la potenza del proprio contatore elettrico; con una cottura media si consumano circa 500 W, ma con le opzioni di cottura veloce si può arrivare anche a 2.000 W, rendendo il classico contatore da 3kW insufficiente.

Il piano di cottura a induzione è tipico delle cucine moderne per l’estetica essenziale, ed è molto comodo da pulire
Opzioni disponibili sui vari modelli
- Selezione del calore da erogare
- Possibilità di collegare fra di loro le aree di cottura per ospitare anche le pentole più grandi
- Possibilità di spostare le pentole fra temperature predefinite
- Sensore per monitorare e regolare automaticamente la temperatura delle pentole
- Possibilità di mettere in pausa la cottura
- Timer contaminuti per spegnere in autonomia le zone cottura al termine del tempo impostato
- Powerboost: raggiunge velocemente i tempi di ebollizione e cottura, ma con una potenza utilizzata che supera i 2.000 W
Piano di cottura a induzione con ventilazione integrata
Si stanno diffondendo sempre più piani di cottura a induzione con cappa integrata. Il vantaggio evidente è la vicinanza della cappa al punto di cottura e quindi una più facile gestione di odori e di grassi che vengono subito captati lateralmente (senza quindi salire fino alla cappa tradizionale), fornendo un 100% di assorbimento a livello della testa di chi cucina. Grazie all’integrazione con lo zoccolo della cucina, le cappe integrate sono in media più silenziose delle cappe tradizionali (che possono arrivare anche fino a 70 dB) e non ostacolano chi cucina (evitando di trovarsi la cappa all’altezza della testa). La pulizia è molto semplice, spesso basta usare la lavastoviglie.
Il controllo delle potenze per la massima efficacia di aspirazione e la massima silenziosità è in genere automatico.