Il nocino (anche nocillo) è un liquore alle noci di antiche origini; l’ingrediente base è costituito dal mallo di noci immature che, secondo la tradizione, dovrebbero essere raccolte la notte di San Giovanni, il 24 giugno; la leggenda popolare vuole che la guazza (ovvero la rugiada) fosse la panacea di tutti i mali, soprattutto quelli dell’apparato digerente.
Nel nostro Paese il nocino è particolarmente apprezzato in Emilia Romagna, in special modo nel modenese, tant’è che a Spilamberto, una cittadina in provincia di Modena, fu fondata nel 1978 un’associazione denominata “Ordine del Nocino Modenese”.
Il liquore viene ottenuto tramite l’infusione del mallo in alcol. Di seguito le istruzioni necessarie per la preparazione del nocino.
Nocino: gli ingredienti e le modalità di preparazione
Gli ingredienti necessari alla preparazione del nocino sono i seguenti:
- 25 noci acerbe (corrispondono a circa 1 kg)
- 3 pezzetti di chiodi di garofano
- 2 pezzetti di cannella
- scorza di limone non trattato
- 500 g di zucchero
- 500 ml di alcol a 95°
- 1 litro di acqua.
Per prima cosa per preparare il nocino è necessario lavare con molta cura le noci, dopodiché vanno asciugate delicatamente con un panno morbido. Una volta asciugate, le si taglino in quattro parti (la tradizione vuole che il coltello sia in ceramica).
A questo punto si versano le noci tagliate, i pezzetti dei chiodi di garofano e quelli di cannella, la scorza del limone e l’acqua in un pentolino e si porta l’acqua a ebollizione.
Dopo una cottura di dieci minuti si spegne il fuoco e si copre la pentola. Passato questo tempo si fa bollire nuovamente il liquido con lo zucchero.
Si lascia poi raffreddare bene il tutto e poi si aggiunge l’alcol a 95°. Si filtra il tutto e si imbottiglia il nocino.

Per ottenere un buon nocino è importante usare noci né troppo acerbe né troppo mature, perché nel primo caso il liquore sarebbe troppo verde e poco gustoso, nel secondo sarebbe amarognolo a causa dell’elevata concentrazione di tannini
Il liquore va lasciato riposare in un luogo fresco per almeno 4 mesi (ma molti consigliano di far passare un periodo molto più lungo, anche un anno) dopodiché si potrà utilizzarlo.
È sempre consigliabile, prima di servire il nocino, agitare bene la bottiglia.