Il Vega test è uno dei più vecchi test per le intolleranze alimentari. Ne parliamo perché è molto diffuso anche se non è sensibile, non è specifico, ha il problema del numero limitato di cibi e quello dei cibi complessi: basterebbe rimandare all’articolo generale sui test antintolleranze (articolo cui rimandiamo anche per le definizioni di sensibile, specifico ecc.) per stroncarlo, ma vogliamo comunque entrare nel merito.
Il Vega test è stato messo a punto in Germania da Reinhold Voll nel lontano 1958, ma anche dopo più di sessant’anni non è riuscito a costruirsi una sua credibilità.
Il test (detto anche test elettrodermico) misurava la conduttività elettromagnetica del corpo usando un galvanometro: il soggetto aveva un elettrodo posto su un punto significativo (di solito individuato da congetture legate all’agopuntura) e impugnava l’altro mentre una serie di allergeni era posta in una struttura a nido d’ape. Ovviamente, in seguito, ne sono uscite versioni più elaborate (alcuni attribuiscono il Vega test a Schimmel che lo perfezionò nel 1976) e ora viene compiuto con strumentazione molto più appariscente e moderna (Dermatron, BEST, Quantum, LISTEN ecc.). Se provate a farvi spiegare come funziona e avete conoscenze basilari di fisica, probabilmente sentirete le migliori barzellette dell’anno…
Tutte le spiegazioni danno per assodato (cosa che non è vera) che esistano i classici meridiani dell’agopuntura, i percorsi energetici; ci dicono che una caduta nella conducibilità elettrica è riconducibile a un’allergia o a un’intolleranza verso un certo allergene (il Vega test si spinge oltre e pretende di misurare anche le disfunzioni organiche), che ci sono risonanze per frequenze patologiche ecc. Pretenderebbe di misurare 3.500 allergeni in tre minuti.

Le intolleranze alimentari non interessano più del 5% della popolazione e riguardano sostanze ben precise (per esempio glutine o lattosio).
Il costo
Il costo del Vega test può arrivare a 250-300 euro e, vista l’attendibilità, non è certo un prezzo che può essere giustificato.
Vega test: attendibilità
Nonostante Katelaris e Holgate abbiano mostrato con test in doppio cieco l’assoluta inattendibilità del Vega test, ci sono “terapeuti” che continuano a proporlo.
Poiché la spiegazione fisica alla base del Vega test è risibile, ciò che si trova (basta guardare in Rete) è inquinato da grossolani errori: si mischia la fisica quantistica con l’elettromagnetismo, i fotoni con le resistenze, l’energia con la frequenza. Sembra che la parola d’ordine sia: sparare paroloni. Penso che prima di usare paroloni, si debba capirli. Per cui se una persona cerca di darvi spiegazioni del Vega test usando paroloni, provate con questa domanda:
visto che mi hai spiegato così bene il funzionamento parlando di elettromagnetismo, potresti rinfrescarmi le idee ed enunciarmi le leggi di Maxwell?
(N.d.A. – Le equazioni di Maxwell costituiscono le leggi fondamentali di tutta l’elettrologia). 1.000 a 1 che avrà del filo da torcere.