La curcuma è attualmente alla ribalta del mondo della salute (insieme allo zenzero). Google dà un volume di ricerche per curcuma pari all’80% di quello di colesterolo. Addirittura, siti molto scientifici la promuovono (grandi proprietà medicamentose) parlando (a dire il vero al condizionale, come possibilità) di proprietà antitumorali, di azione contro il diabete, l’obesità e il colesterolo alto.
Per fortuna, in Rete troviamo anche articoli veramente oggettivi come quello dell’Humanitas. Vogliamo pertanto dare un’ulteriore descrizione oggettiva delle proprietà della curcuma per evitare facili e spesso controproducenti ottimismi.
Cos’è la curcuma
Nel linguaggio comune, con il termine curcuma ci si riferisce alla Curcuma longa, probabilmente la più nota fra le numerose specie di Curcuma (se ne contano oltre 90), un genere di piante della famiglia delle Zingiberacee. Molte delle piante appartenenti a questa famiglia sono impiegate per scopi alimentari e fitoterapici.

La pianta della curcuma
La Curcuma longa (anche zafferano delle Indie o turmerico) nasce spontaneamente in India in Malesia, nell’Asia meridionale e nelle regioni a clima tropicale; viene inoltre coltivata in moltissime zone a clima tropicale o subtropicale; attualmente l’India è il primo produttore a livello mondiale. È una pianta erbacea perenne che può raggiungere l’altezza di un metro; ha foglie molto grandi che possono arrivare a una lunghezza di quasi 50 cm; i fiori sono raccolti in spighe. Affinché possa prosperare, la curcuma ha necessità di una temperatura ambientale abbastanza elevata (dai 20 ai 30 °C) e di molte precipitazioni piovose annuali. La raccolta avviene annualmente e una parte dei rizomi viene conservata per effettuare la coltivazione nella stagione seguente.
Indice
Curcuma: a cosa serve – Le proprietà
Il principio attivo della pianta è la curcumina, un composto polifenolico che conferisce alla spezia un colorito arancione (il sapore piccante e lievemente amarognolo è dovuto al turmerone); l’odore ricorda molto quello della senape.
La curcuma trova i principali impieghi in cucina e in fitoterapia. La curcumina viene sfruttata anche come colorante alimentare (la sigla che la identifica nelle etichette alimentari è E100), anche se gli utilizzi in questo senso sono abbastanza limitati in quanto ha un costo piuttosto elevato; peraltro, l’impiego della curcuma in qualità di colorante avviene anche nell’ambito dell’industria tessile.

Il rizoma della curcuma
Vedremo più avanti i benefici della curcuma secondo la medicina convenzionale; nella medicina orientale cinese e in omeopatia la curcuma viene utilizzata per curare molti disturbi. La medicina ayurvedica le attribuisce diverse proprietà medicinali; viene utilizzata come depurativo generale, nei problemi digestivi, gastrointestinali e mestruali; viene altresì consigliata come sostanza epatoprotettiva, antinfiammatoria, antilipemizzante, antiossidante ecc.
La biodisponibilità del principio attivo può essere notevolmente più alta se viene associato a piperina (un alcaloide contenuto nel pepe nero). È comunque corretto precisare che sono necessari ulteriori studi per confermare le proprietà terapeutiche attribuite alla curcumina.
Curcuma: come assumerla
Come si usa la curcuma? In genere, la curcuma viene assunta in polvere o come olio. In polvere, le dosi giornaliere raccomandate vanno da 1,5 g a circa il doppio, suddivise in due o tre assunzioni dopo i pasti. Ovviamente, è importante assumere prodotti standardizzati nel principio attivo (curcumina) proprio per avere certezza sulla quantità di curcumina che si sta assumendo; meno sicuri sono generici prodotti “a base di curcuma”.

Polvere e olio di curcuma
Nonostante vengano proposte spesso tisane alla curcuma, poiché l’olio essenziale e i curcuminoidi sono scarsamente idrosolubili, l’assunzione sotto forma di tisana non è consigliata.
Va da sé che, se si assume curcuma a fini terapeutici, è opportuno consultare il proprio medico.
Curcuma: i benefici
Sui benefici della curcuma si sono spese troppe parole, confondendo possibilità con certezze e, soprattutto, facendo discorsi qualitativi piuttosto che quantitativi (“fa bene” piuttosto che “quanto fa bene”).
Fra i benefici accertati della curcuma:
- azione antiossidante
- azione antinfiammatoria
- azione antimicrobica
- utile contro i gas intestinali e la dispepsia
- riduzione del colesterolo
- sbiancamento dei denti
Alla base di questi benefici c’è comunque un’azione paragonabile a quella di moltissimi altri alimenti e, soprattutto, un’azione quantitativamente non decisiva. Per esempio, la curcuma riduce il colesterolo perché ha un buon indice di fibra, ma molti altri alimenti sono equivalenti e non può certo essere paragonata ad altri integratori come il riso rosso.
Stesso discorso per gli altri punti (ci sono ormai centinaia di sostanze antiossidanti). Si deve rilevare che qualunque sostanza che agisca significativamente sul nostro organismo, tende a spostare equilibri ed è ottimistico, se veramente è positiva, che non abbia effetti collaterali o controindicazioni. Per esempio, la curcuma è sicuramente controindicata per chi assume farmaci che rallentano la coagulazione del sangue (quindi per tutti coloro che hanno avuto incidenti cardiovascolari, in quanto la curcuma è un’antagonista dell’aspirinetta) perché è una buona fonte di vitamina K (che invece favorisce la coagulazione del sangue).

Polvere di curcuma
L’assunzione di preparati fitoterapici a base di curcuma è anche controindicata nei soggetti che soffrono di calcolosi biliare.
Infine, l’utilizzo della curcuma per sbiancare i denti dovrebbe essere evitato. La curcuma ha lo stesso effetto del bicarbonato o di altre polveri che, sfregando i denti, graffiano e assottigliano lo smalto.
- Curcuma: effetti collaterali e controindicazioni
- Curcuma antinfiammatorio: come usarla
- Curcuma in gravidanza
- Curcuma e miele
Fra i benefici possibili, ma non dimostrati:
- proprietà antitumorali – Premesso che la ricerca non è scienza, molti sono gli studi che hanno coinvolto la curcuma per evidenziare le proprietà antitumorali della curcumina. La curcumina, potrebbe avere un’azione antineoplastica inibendo l’espressione di particolari geni e inibendo l’attività di particolari protein-chinasi coinvolte nello sviluppo e nella crescita dei tumori.
- Proprietà dimagranti – La curcuma fa dimagrire? Anche per la curcuma vale il principio delle multinazionali: se fosse veramente efficace, si sarebbero prodotti farmaci a base di curcumina che avrebbero praticamente monopolizzato il mercato dei dimagranti, cosa che non è avvenuta. L’equivoco di base è che l’azione antinfiammatoria della curcuma contrasta l’infiammazione cronica di basso livello presente nell’obesità (si deve anche ricordare che le proprietà antinfiammatorie della curcuma la rendono utile nell’alimentazione di chi soffre di tiroidite di Hashimoto). L’obesità è però una vera e propria patologia, ben distinta dal sovrappeso, che si può far risalire a una cattiva alimentazione e a uno stile di vita non ottimale. Utilizzare la curcuma per dimagrire (spesso è utilizzata con altre sostanze come la piperina o il limone) è quindi una delle tante strade spesso senza uscita di chi vuole perdere peso senza seguire una sana alimentazione e senza fare attività fisica.
Ricapitolando. Cosa cura la curcuma? Nulla che non possa essere curato meglio con altri farmaci sotto controllo del proprio medico.