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Cannella

La cannella (Cinnamomum zeylanicum o Cinnamomum verum) è un albero originario dello Sri Lanka (lo stato insulare noto fino al 1972 come Ceylon) che cresce spontaneo anche in India e Malesia, ma viene coltivato anche in altri Paesi tropicali.

La cannella appartiene alla famiglia delle Lauracee. Si tratta di una pianta sempreverde che può raggiungere anche i 15 metri di altezza. Nell’antichità era considerata estremamente preziosa e viene citata anche nella Bibbia. Era utilizzata dagli antichi Egizi per la procedura d’imbalsamazione dei cadaveri.  La sua diffusione in Europa cominciò nel 1400 e poi si espanse grazie ai commerci con l’Oriente specialmente da parte degli olandesi.

Accanto alla varietà zeylanicum, esiste anche la Cinnamomum cassia, o cannella cinese, di qualità inferiore e usata per lo più a scopi cosmetici (per esempio, nei prodotti anticellulite).

cannella

Cannella in polvere e a stecche

Per l’alimentazione viene utilizzata la corteccia delle piante coltivate. Su questa si praticano alcune incisioni in modo da staccarla: una volta raschiata la corteccia, viene messa ad essicare. Può essere acquistata sia in stecca sia in polvere. Quella in stecca va preferita, perché quella in polvere potrebbe contenere anche cortecce di piante meno pregiate.ù

Le sostanze principali contenute nella cannella sono amidi, grassi, tannini, sali minerali e olio essenziale. Quest’ultimo può essere ricavato per distillazione: ha il colore giallo scuro ed è piacevolmente profumato.

  • La cannella in cucina
  • La cannella in fitoterapia

La cannella in cucina

Oltre alle sue proprietà fitoterapiche, la cannella può essere  utilizzata per la preparazione di salse, minestre, contorni e, soprattutto, dolci; per esempio, in passato si usava spesso mettere una spruzzata di cannella per guarnire la panna montata. I suoi impieghi più tipici sono:

  • per aromatizzare la frutta cotta al forno, come pere e mele
  • aggiunta all’acqua di cottura del riso
  • per aromatizzare tè e infusi a base di erbe
  • nei dolci, tipicamente quelli a base di mele (come lo strudel o la torta di mele, amaretti e cannella)
  • per aromatizzare il vin brulé
  • come ingrediente principale del curry
  • come ingredeinte di miscele di psezie pregiate, come il Garam Masala
  • per aromatizzare creme e budini, come nella celebre crema catalana

Miele e cannella

Una scelta molto apprezzata è il miele aromatizzato dalla cannella;  può essere fatto anche in casa, unendo al miele la polvere di cannella (o le stecche frantumate finemente), nella proporzione di due a uno (due cucchiaini di miele per uno di cannella) . Si deve mescolare bene finché il tutto non diventa omogeneo. Per facilitare la procedura, è possibile scaldare leggermente il miele a bagnomaria per renderlo più fluido. Il miele aromatizzato alla cannella si conserva in ambiente fresco in un vasetto di vetro.

La conservazione

La cannella si conserva per molto tempo con facilità. Sia in polvere sia in stecca, è sufficiente metterla in vasetti di vetro ben chiusi, che vanno riposti in dispensa a temperatura ambiente, lontano da fonti di calore e dalla luce. In questo modo la spezia conserverà tutto il profumo e il sapore. Avendo a disposizione le stecche, se nelle ricette è previsto l’uso della cannella in polvere, è meglio frantumare le stecche a mano o con un pestello nel mortaio. L’uso del mixer, infatti, sviluppando calore per attrito, può far perdere parte del sapore alla cannella.

La cannella in fitoterapia

La cannella è nota soprattuto in cucina, ma in fitoterapia, sotto forma di olio essenziale (più efficace) o in barrette di corteccia, gli utilizzi della pianta sono i più disparati. Le sono attribuite proprietà antimicrobiche, eupeptiche (stimola la secrezione di succhi gastrici) e astringenti. I suoi costituenti principali sono l’aldeide cinnamica (una sostanza organica che conferisce alla cannella il caratteristico aroma), l’eugenolo (un composto aromatico presente anche nei chiodi di garofano), l’acetato di cinnamile (presente nell’olio di cannella) e tannini (polifenoli vegetali).

Proprietà e benefici

La medicina popolare la consiglia per il trattamento della diarrea infantile, per i problemi derivanti dai parassiti intestinali, per ripulire le ferite e per la regolarizzazione del flusso mestruale. La fitoterapia moderna ne consiglia l’utilizzo come coadiuvante nelle malattie da raffreddamento e per trattare la dispepsia, la flatulenza e i disturbi intestinali. Sono riconosciute le sue proprietà antibatteriche e antimicotiche.

Alcuni studi sembrano indicare una certa capacità della cannella nella riduzione dei livelli di glicemia e pertanto viene talvolta consigliata a coloro che sono affetti da diabete; l’effetto antidiabetico è però molto modesto e per ottenere risultati significativi si dovrebbero utilizzare dosaggi particolarmente elevati; per tali motivi, un utilizzo in alteranativa a farmaci antidiabete non sembra proponibile.

Altri utilizzi della cannella riguardano il trattamento delle stomatiti e delle gengiviti (in questo caso viene utilizzata sotto forma di collutorio).

In associazione all’acido alfa lipoico viene commercializzata come integratore antiradicali liberi e antiglicemico.

I dosaggi consigliati variano dai 700 ai 1.400 mg giornalieri. NEl caso di olio essenziale, le dosi consigliate sono da 0,1 a 0,2 gocce per kg di peso della persona.

La cannella viene usata generalmente per uso esternper via topica, con frizioni on olio di cannella  o creme o  usando l’olio come collutorio, per curare gengiviti o patologie del cavo orale.

Per via orale, si può assumere sotto forma di tisana.

Effetti collaterali e controindicazioni

L’utilizzo di cannella come sostanza fitoterapica non è scevro da effetti collaterali, in particolar modo se si eccede con i dosaggi; tra i problemi più comuni si riscontrano reazioni allergiche a livello cutaneo e delle mucose, tachicardia, tachipnea (sensibile aumento della frequenza respiratoria) ed eccessiva sudorazione.

La cannella non deve essere utilizzata in gravidanza dal momento che può stimolare le contrazioni uterine. Va usata con prudenza durante l’allattamento e nei bambini al di sotto dei 10 anni di età.

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