Gli yogurt da bere sono un prodotto di relativamente recente affermazione sul mercato italiano: tecnicamente sono generati da una variante del processo di produzione dello yogurt che fornisce un prodotto a metà strada tra un latte acidificato e lo yogurt compatto. Dopo la pastorizzazione del latte, questo viene acidificato con fermenti lattici, ovvero batteri. Alcuni sono fermenti probiotici, ovvero dotati di spiccate caratteristiche positive per il corpo umano. In particolare la ricerca scientifica si concentra su fermenti:
- di origine umana, per lo più contenuti nella stessa flora intestinale
- capaci di svilupparsi bene già a 37 °C
- resistenti agli acidi gastrici e alla bile
- in grado di “attaccarsi” più saldamente alle pareti intestinali, al fine di potenziare il loro scopo di “barriera” nei confronti di batteri patogeni.
Un altro effetto può essere l’innalzamento delle difese immunitarie. Accanto ai fermenti classici dello yogurt compatto (Lactobacillus bulgaricus e Streptococcus termophilus, che NON rispondono al secondo e terzo punto), compaiono quindi nei prodotti da bere altri fermenti, come il Bifidus attivo (presente nella flora intestinale dei bambini) e il Lactobacillus johnsonii La1 allo scopo di diversificare i prodotti e renderli più accattivanti per l’utente. Ovvio che yogurt da bere senza fermenti probiotici perdono la loro ragione di essere.
Poiché si rivolgono a consumatori particolarmente desiderosi di assumere alimenti in grado di rafforzare le difese immunitarie per difendersi dalle malattie, per rendere commercialmente appetibili alcuni prodotti, sono state aggiunte anche vitamine e fibre, anche se, in alcuni casi, in percentuali molto basse.
Gli yogurt da bere sono prodotti in costante aumento (gli unici nel 2015 a non sentire la flessione del mercato degli yogurt insieme a quello di soia e a quello greco) e hanno attirato l’interesse delle grandi aziende. Due sono i problemi principali di questa categoria di prodotti:
- sono tanto più utili quanto l’organismo che li riceve non ha una funzione equilibrata normale; sotto questa luce, si devono considerare dei veri e propri farmaci. Considerarli alimenti può disincentivare il soggetto a migliorare il suo stile di vita (mantengo uno stile errato, tanto c’è lo yogurt).
- Per renderli appetibili si usa zucchero aggiunto; visto che l’indice di sazietà del prodotto da bere è molto basso, la scelta è in contrasto con l’obiettivo salutistico di controllare le calorie.
Bere invece che mangiare con il cucchiaino dà la sensazione di assumere un prodotto “leggero” e magari trascurabile e invece con due sorsi spesso si assumono mediamente 40 kcal, fino a 80 e più se si scelgono gli yogurt più dolci o con aggiunta di frutta. Grazie poi a un messaggio martellante di salubrità del prodotto è facile fare l’errore di consumarne tre o quattro al giorno, convinti che “fanno solo bene”, sforando l’apporto calorico giornaliero.
Inoltre bere anziché mangiare porta ad affrettare i pasti, un’abitudine sicuramente da censurare.
L’uso di aggiungere edulcorante o zucchero infine è da censurare per un prodotto che dovrebbe essere salutistico. Un prodotto “dolce” abitua il consumatore all’equazione gusto=dolce e/o grasso.
L’azione anticolesterolo – Da qualche anno sono usciti alcuni prodotti contenenti fitosteroli che consentono di controllare efficacemente il colesterolo LDL (cattivo) semplicemente con l’assunzione di una confezione al giorno. Un importante esempio di come un alimento arricchito possa essere utile alla nostra alimentazione.
Cosa ne pensa la dieta italiana
La dieta italiana penalizza la scelta di yogurt da bere senza etichetta nutrizionale, mentre considera di qualità non ottimale quelli con aromi e che utilizzano dolcificanti. I prodotti con apporto calorico superiore a 40 kcal/100 g andrebbero attentamente valutati nell’ambito del proprio regime calorico quotidiano. Sono invece da considerarsi eccellenti i prodotti non penalizzati dai fattori precedenti e che contemporaneamente presentino aspetti rilevanti, come la presenza di probiotici o di sostanze anticolesterolo (fitosteroli).

Tra gli alimenti liquidi proposti come snack gli yogurt da bere sono i più salutari, purché senza zucchero e purché non se ne abusi
Il mercato
Rischio salutistico della categoria: basso.
A differenza del settore relativo agli yogurt bianchi, nel quale spiccano prodotti in alcuni casi davvero pregevoli, la recente categoria degli yogurt da bere è estremamente varia e le singole proposte vanno considerate attentamente. I prodotti sono caratterizzati soprattutto per l’utilizzo di aromi, di edulcoranti o di zucchero aggiunto; quest’ultimo aspetto ha come grave conseguenza un aumento dell’apporto calorico, per niente appropriato in una categoria nata per supportare le migliori intenzioni salutiste.
NOTA – Un tipo di prodotto di questo settore del mercato sono le proposte di yogurt da bere addizionati con steroli vegetali, una scelta particolarmente utile per chi deve tenere sotto controllo l’indice di rischio cardiovascolare legato al colesterolo.