Con l’arrivo dell’estate i consumatori sono martellati da messaggi pubblicitari che inneggiano all’uso di integratori salini (leggi le informazioni generali); il messaggio veicolato è che, siccome si suda molto, è necessario reintegrare i sali minerali persi. Questa semplice affermazione, priva di qualunque sforzo di quantificazione (quanti minerali si perdono e dopo quanto tempo di attività fisica?) può essere fuorviante e far credere che l’integrazione salina sia necessaria per garantire al corpo ciò di cui ha bisogno. In realtà, solo gli sforzi fisici superiori alle quattro ore richiedono un’integrazione di sali minerali, questa risulta inutile per sforzi più brevi o per le persone sedentarie, ove l’apporto di minerali e sali dovrebbe essere garantito da un corretto consumo di frutta e verdura. Tuttavia, volendo scegliere un integratore salino, l’utente ha a disposizione una notevole varietà di proposte. Considereremo solo gli integratori salini acquistabili nei negozi o nella grande distribuzione, escludendo quindi quelli acquistabili solo in farmacia, non solo per la facilità di reperibilità dei primi, ma anche perché spesso gli integratori salini proposti nelle farmacie sono di fatto integratori arricchiti con molti altri principi, diventando veri e propri integratori alimentari (con aggiunta di vitamine, proteine o altre sostanze).
Per esempio, non si devono confondere gli integratori salini con gli integratori energetici, in cui la componente dei carboidrati è decisamente superiore (anche 50-70 g di carboidrati per 100 ml contro i 4-10 g di carboidrati per gli integratori salini). Inoltre, spesso, gli integratori energetici prevedono anche l’aggiunta di aminoacidi. La tendenza ad aggiunte, più o meno ingiustificate, alla formula di base, prevalentemente salina, è in atto anche per gli integratori salini acquistabili nella grande distribuzione o nei negozi, ove si assiste sempre a nuove formule arricchite: accanto ai sali minerali, si aggiungono sempre più zuccheri (di vario tipo, glucosio, fruttosio, maltodestrine) o altri principi attivi, anche i più disparati (ginseng, erbe varie ecc.).
Nel valutare la scelta di integratori salini occorre considerare diversi aspetti: i componenti fondamentali, la genuinità degli ingredienti, l’apporto calorico e il tipo di assimilazione.
Come scegliere gli integratori salini
I componenti fondamentali – Trattandosi di integratori salini, gli ingredienti basilari sono i sali minerali, in particolare i tre fondamentali, ovvero sodio, potassio e magnesio. Alcuni prevedono anche calcio e vitamine (generalmente vitamina C). Normalmente i minerali sono presenti come sali (cloruri, citrati, fosfati). Per un’integrazione salina ciò sarebbe più che sufficiente (a dire il vero spesso basta la sola acqua se lo sforzo non si protrae per più di due ore e non si è in situazioni climatiche estreme). Tuttavia, per rendere più appetibile la bevanda e per fornire anche un’integrazione di carboidrati (di dubbia utilità) molte proposte commerciali aggiungono anche una notevole quantità di zuccheri. Non a caso sono citati ai primi posti dell’elenco di ingredienti e possono essere glucosio, fruttosio, sciroppo di glucosio, saccarosio, maltodestrine ecc. La loro presenza, oltre a rendere dolce la bevanda, innalza notevolmente l’apporto calorico. Inoltre non si capisce perché, volendo integrare i sali minerali persi dopo la sudorazione, si debbano anche integrare gli zuccheri (per i quali un’ottima fonte è la frutta, decisamente più ipocalorica, appetibile, gustosa e saziante degli integratori liquidi). Anche nel caso in cui la bevanda sia assunta durante uno sforzo di resistenza, la ricerca ha appurato che sali e carboidrati sono in competizione per cui sarebbe opportuno assumerli separatamente. Nel tentativo di ridurre l’apporto calorico, molti prodotti sostituiscono tutti o parte degli zuccheri con dolcificanti (si veda il punto successivo).
La genuinità degli ingredienti – Per questa tipologia di prodotti, l’aspetto più delicato è l’uso di dolcificanti e coloranti. La dieta italiana consiglia di escludere gli integratori dolcificati con ciclamati; negli integratori salini non ha però senso nemmeno l’uso di altri dolcificanti: visto che generalmente si consuma una quantità non indifferente di integratore (non ha molto senso berne mezzo bicchiere) si corre il pericolo di avvicinarsi alla dose massima consigliata per i dolcificanti sintetici. I coloranti sono invece usati per dare un aspetto coerente con il sapore (i più usati sono i coloranti gialli e rossi per i gusti limone e arancia).
La dieta italiana consiglia di consumare prodotti con coloranti di provata sicurezza e di prediligere comunque quelli senza coloranti, per premiare la volontà di non ingannare il consumatore con scelte indirizzate più all’apparenza che alla sostanza. I conservanti sono abbastanza rari in questi prodotti, ma nel caso fossero presenti, si consiglia di limitare la scelta a quelli sicuri e ultracollaudati.
L’apporto calorico – Considerando che in una calda giornata estiva, magari dopo un allenamento intenso, la sete può portare a consumare anche un litro o più di liquidi, se il reintegro è fatto solo con integratori salini (e non con acqua), l’apporto calorico corrispondente può essere decisamente elevato. Pertanto è necessario limitare la scelta a integratori ipocalorici e conteggiare attentamente l’apporto complessivo (non è acqua!). Dal momento che si tratta di prodotti destinati a un pubblico attento all’alimentazione, difficilmente sono privi di etichetta nutrizionale.
Il tipo di assimilazione – A meno che non si stia affrontando una prova fisica protratta nel tempo (superiore a un’ora), la velocità di assimilazione dei principi attivi dell’integratore non è particolarmente importante. Alcune bevande sono dette isotoniche o ipotoniche perché la pressione osmotica della soluzione salina è pari o inferiore a quella del plasma e quindi vengono rapidamente assimilate per osmosi dal plasma. Questo dettaglio però è poco rilevante se si tratta di reintegrare i sali persi e si ha tutto il tempo di farlo tra un allenamento o uno sforzo fisico intenso e quello successivo.

Gli integratori salini in condizioni normali non sono necessari, ma nei casi in cui ce n’è effettivo bisogno è bene sceglierli con cura
Cosa ne pensa la dieta italiana
Come spiegato nei paragrafi precedenti, gli aspetti più critici relativi agli integratori salini riguardano la presenza di coloranti, conservanti o altri additivi non ammessi dalla dieta italiana. Un apporto calorico elevato (superiore a 35 kcal ogni 100 ml) consiglia di valutare la quantità assunta al fine di non esagerare con l’introito delle calorie in relazione allo sforzo fisico compiuto. Anche la presenza di dolcificanti li rende dei prodotti poco consigliabili, in quanto, visto le dosi assunte, è facile raggiungere o superare il massimo apporto consentito per i dolcificanti.
Il mercato
Rischio salutistico della categoria: medio.
A causa dell’uso massiccio e generalizzato dei coloranti, nella valutazione complessiva riguardante la categoria degli integratori salini, sono pochissime le aziende che si salvano. Da notare che, se si cerca un prodotto senza coloranti, sul mercato sono presenti alcune proposte che occorre valutare attentamente perché alcune di esse non sono propriamente degli integratori salini, in quanto non compaiono sali tra gli ingredienti (o li comprendono in dosi minime), ma solo o prevalentemente zuccheri e vitamine. Sono, di fatto, delle bevande arricchite.
La domanda che viene spontaneo porsi è: perché mai il consumatore dovrebbe acquistare come integratore un prodotto che è quasi esclusivamente acqua minerale (al 97,8%)? Questo è però anche il pregio del prodotto, mostrare che con pochissime aggiunte e senza l’uso massiccio di zucchero si può ottenere una bevanda veramente dissetante molto più appetibile della semplice acqua.
Nel campo degli integratori salini tradizionali, le proposte da salvare sono quelle che hanno fatto la scelta di non utilizzare alcun tipo di colorante per rendere più “credibile” la bevanda, dissociandosi così dall’abitudine poco lodevole di ingannare il consumatore con banali trucchi commerciali. Assolutamente da evitare le proposte che, oltre alla presenza di coloranti, risultano essere caloriche a causa dell’aggiunta assolutamente ingiustificata di zuccheri.
Gli integratori salini devono contenere sali!
Volendo consumare un integratore di sali minerali occorre fare attenzione a non confondersi con altri prodotti analoghi, come per esempio le acque arricchite di micronutrienti. Leggendo bene sull’etichetta di prodotti simili (non compare la dicitura integratore di sali minerali, ma integratore alimentare!) si scopre che i sali minerali sono assenti e che compaiono solo vitamine del gruppo B e vitamina E.