L’etichettatura alimentare ha lo scopo sia di promuovere il prodotto sia soprattutto di garantire la sicurezza alimentare e la salute del consumatore.
L’etichettatura è l’insieme delle menzioni, delle indicazioni, dei marchi di fabbrica o di commercio, delle immagini o dei simboli che si riferiscono al prodotto alimentare e che figurano direttamente sull’imballaggio o su un’etichetta affissa o sul dispositivo di chiusura o su cartelli, anelli o fascette legati al prodotto medesimo o sui documenti di accompagnamento del prodotto alimentare. (Art.1 D.Lgs. 109/92)
Altro scopo dell’etichettatura alimentare è garantire la rintracciabilità del prodotto, cioè la capacità di ricostruire e seguire la storia di un prodotto.
Le indicazioni dell’etichettatura alimentare devono essere in lingua italiana anche se è consentito riportarle anche in altre lingue; l’etichetta deve essere visibile, chiaramente leggibile e indelebile.
Alimenti preconfezionati e sfusi
I prodotti alimentari posti in vendita possono essere preconfezionati o sfusi, dipende da come sono imballati.
Il prodotto preconfezionato è l’unità di vendita presentata come tale al consumatore, costituita dal prodotto alimentare e dal suo imballaggio in cui è stato confezionato prima di essere posto in vendita.
Gli alimenti sfusi sono i prodotti offerti al consumatore senza imballaggio, confezionati su richiesta del consumatore al momento dell’acquisto.
Simboli metrologici
La “e” posta vicino all’indicazione della quantità di fatto è la dichiarazione che sono state rispettate, nell’effettuare il confezionamento, le disposizioni metrologiche comunitarie (preimballaggi CEE) e il prodotto ha il diritto di libera circolazione in tutti gli Stati dell’Unione Europea. Il marchio si applica solo su imballaggi il cui contenuto è compreso fra 5 g (5 ml) e 10 kg (10 litri), venduti in quantità unitarie costanti
Il codice a barre è un codice monodimensionale, una sequenza di numeri e barre verticali, bianche e nere, con spaziatura e spessore diversi. La decodifica è possibile con uno scanner ottico. Il codice a barre è facoltativo e i produttori che vogliono usarlo (per esempio per gestire al meglio il magazzino) devono richiederlo presso i competenti uffici nazionali.
Il QR code (Quick Response, risposta rapida) è un codice bidimensionale; a differenza dei vecchi codici a barre (monodimensionali) permette di memorizzare un numero di informazioni notevolmente superiore e, con l’opportuna app, è letto anche da uno smartphone con fotocamera. Il quadrato del QR permette di navigare su Internet e conoscere molte altre informazioni sui prodotti.
Etichettatura ambientale
La raccolta differenziata è sicuramente uno degli scopi di un’evoluta coscienza ambientale. Pertanto, è fondamentale riconoscere marchi e simboli usati per smaltire gli imballaggi.
Per questo l’etichetta riporta diciture ecologiche, in primis Non disperdere nell’ambiente dopo l’uso, spesso sostituita dall’immagine di un omino che getta l’imballaggio nel bidone della spazzatura o da un triangolo composto da tre frecce. Il simbolo con le due frecce nel cerchio rappresenta invece la conformità del materiale alle regole della raccolta differenziata.
Per i materiali diversi dal vetro è riportata la sigla del materiale dell’imballaggio, inscritta in un cerchio o in un esagono. Ecco alcuni codici:
- PI Poliaccoppiati (carta, alluminio e plastica)
- AL Alluminio
- ACC Carta stagnata
- PT Poliestrusi (plastica)
- CA Carta
Per la plastica i codici riportano un numero e una scritta. Ecco un elenco:
- 1 PET o PETE – Polifenilftalato o arnite (plastica, bottiglie d’acqua, bibite, shampoo ecc.)
- 2 PEHD – Polietilene ad alta densità (plastica, detersivi, vasetti di yogurt ecc.)
- 3 PVC oppure C – Polivinilcloruro (plastica, contenitori per gli alimenti)
- 4 PELD – Polietilene a bassa densità (plastica, sacchetti dei surgelati)
- 5 PP – Polipropilene o moplen (plastica, bottiglie di ketchup, flaconi dei cosmetici ecc.)
- 6 PS – Polistirene (plastica)
- 7 – Tutte le altre materie plastiche
Etichetta alimentare
Per i prodotti alimentari preconfezionati, fra le indicazioni obbligatorie vi sono quelle dell’etichetta alimentare. Si veda l’articolo Etichetta alimentare (nutrizionale) per i dettagli.
Indicazioni facoltative
DI solito sono indicazioni nutrizionali salutistiche (claims), aggiunte in genere per rendere il prodotto più appetibile alla vendita.
Le informazioni nutrizionali facoltative sono quelle più usate; per esempio:
- a basso contenuto calorico
- a ridotto contenuto calorico
- senza calorie
- senza grassi
- a basso contenuto di zuccheri
- ricco di fibre
- senza polifosfati
- senza olio di palma
- senza coloranti artificiali ecc.
Occorre essere ben chiari su questi claim: spesso viene indicato un pregio del prodotto, sperando che il compratore non si accorga di ben più gravi difetti!
Le indicazioni salutistiche sono consentite solo se sull’etichetta sono comprese le seguenti informazioni:
- una dicitura che sottolinei l’importanza di una dieta varia ed equilibrata e di uno stile di vita sano;
- la quantità dell’alimento e le modalità di consumo necessarie per ottenere l’effetto benefico indicato;
- eventualmente una dicitura che indichi le persone che dovrebbero evitare di consumare l’alimento;
- un’avvertenza per i prodotti che potrebbero presentare rischi per la salute se assunti in quantità eccessive.
Per alcuni tipi di prodotti sono previsti ulteriori termini.
Extra – Una normativa specifica indica le caratteristiche che il prodotto deve avere per poter esporre questo termine (pomodori pelati, concentrati di pomodoro, confetture, gelatine di frutta, cioccolato, uova, olio d’oliva ecc.).
Puro – Sinonimo di solo o esclusivamente (per esempio puro suino).
Fresco – Anche in questo caso il termine è regolato da opportuni disciplinari (paste alimentari, latte pastorizzato, latte pastorizzato di alta qualità, prodotti della pesca, formaggi a pasta filata, le uova di categoria).
Alta qualità – Norme specifiche regolano la dicitura (per esempio per il latte fresco pastorizzato e il prosciutto cotto).
Prodotti alimentari sfusi
I prodotti sfusi sono i prodotti senza confezione o venduti previo frazionamento, anche se originariamente preconfezionati. Non essendo possibile apporre un’etichetta devono essere proposti all’acquirente con opportuni cartelli, applicati al contenitore o affissi dove il prodotto è esposto per la vendita.
Il cartello riporta le informazioni dell’etichetta alimentare che sono possibili dato il carattere non preconfezionato del prodotto. Per esempio, per le paste è indicata la data di scadenza solo per le paste fresche o per le paste fresche ripiene.
Per i prodotti della gelateria, della pasticceria, della panetteria e della gastronomia, l’elenco degli ingredienti può essere riportato
- su un unico cartello ben visibile
- su apposito registro, a disposizione degli acquirenti.
Anche sugli ingredienti c’è minore certezza rispetto ai prodotti preconfezionati perché è il venditore che stabilisce la lista e il relativo ordine ponderale.