L’impiego di cracker e grissini (per le informazioni generali si consultino gli articoli specifici nel menu Cibi) viene spesso giustificato con la possibilità di avere un prodotto poco deperibile che sostituisca egregiamente il pane.
Tuttavia occorre ricordare che i prodotti secchi sostitutivi del pane non gli sono del tutto equivalenti; mentre il pane, nei vari tipi, apporta sempre meno di 300 kcal ogni 100 g, per cracker e grissini (e simili) è difficile trovare prodotti al di sotto delle 400 kcal. Infatti, nella preparazione dei prodotti da forno a lunga conservazione si utilizzano maggiormente i grassi aumentando così le calorie e, nei casi di impiego di oli di bassa qualità, peggiorando decisamente il prodotto.
Inoltre, nel caso dei cracker, anche quelli non salati in superficie, il contenuto di sodio è sicuramente più alto rispetto a quello del pane comune; se ciò non costituisce un problema per individui sani, per chi è affetto da ipertensione arteriosa la limitazione di questi prodotti e la scelta del solo pane comune (esiste anche in versione senza sale) è la soluzione migliore. Tuttavia cracker e grissini presentano anche alcuni vantaggi:
- per i cracker la facilità di computo dell’apporto energetico (un “pezzo” generalmente ha sempre lo stesso apporto) che può risultare gradevole a chi trova fastidioso tagliare il pane e pesarlo.
- La facilità di trasporto e utilizzo in ufficio, in gita ecc.
- L’assenza di scarti e la buona conservabilità del prodotto.
Per scegliere correttamente un prodotto secco sostitutivo del pane la dieta italiana consiglia di fare attenzione all’apporto calorico e agli ingredienti.
- Apporto calorico – Come detto precedentemente, chi sostituisce il pane con grissini o cracker deve necessariamente mettere in conto un introito maggiore di calorie, se confrontato con il semplice pane. Può sembrare strano penalizzare un prodotto per sole 50 kcal su 400; in realtà si penalizza il produttore che non fa il minimo sforzo per adeguarsi a una visione più salutista dell’alimentazione.
- Ingredienti di base – Devono essere assolutamente scartati cracker e grissini contenenti margarina o grassi ed oli di seconda scelta (che in genere sono sempre raffinati), preferendo quelli con olio extravergine d’oliva. Gli additivi sono meno critici perché nel caso di prodotti da forno generalmente si tratta solo di agenti lievitanti, tra i quali i più usati, carbonati di sodio e ammonio, sono innocui.
Cosa ne pensa la dieta italiana
Soprattutto per chi ha esigenza di limitare l’apporto calorico, conviene privilegiare i prodotti le cui calorie non superano le 400 kcal/100 g. Da escludere del tutto il consumo di prodotti contenenti margarina o grassi/oli vegetali di seconda scelta.
Il mercato di cracker e grissini
Rischio salutistico della categoria: alto.
Se si analizzano le proposte, si scopre che la varietà oggi a disposizione del consumatore è veramente impressionante, forse seconda solo a quella delle merendine. Tuttavia, a differenza di quanto accade con le merendine, alla luce dei criteri di valutazione della dieta italiana, sono più numerose le proposte con ingredienti genuini (per esempio con solo impiego di olio di oliva o strutto).
Alcuni marchi indulgono troppo verso l’uso di oli vegetali di seconda scelta, altri propongono prodotti ottimi accanto a prodotti dubbi. Vi sono poi offerte attente alle calorie, ma non alla qualità, dal momento che hanno fra gli ingredienti oli/grassi veramente deludenti.
Da segnalare come spesso l’offerta di prodotti discutibili non sia completamente colpa delle aziende, ma dell’ignoranza del consumatore: chi è attento alla propria salute può trovare sul mercato ottimi prodotti, a chi cerca solo il gusto vengono invece offerti cracker con margarina e/o con parte lipidica di dubbia qualità, spesso troppo salati.

Cracker e grissini sono comodi sostituti del pane ma rischiosi perché è facile mangiarne molti di più
Trasparenza sugli ingredienti
Nei prodotti sostitutivi del pane, il punto più critico per quanto riguarda la genuinità degli ingredienti è sicuramente la componente dei grassi usata per tenere assieme la farina o per dorare il prodotto (nel caso di cracker ecc.). Da questo punto di vista, i grissini sono quelli più discutibili; cercano infatti di distinguersi per particolari di scarsa importanza (dimensione, contenuto di sodio), ma per la quasi totalità sono praticamente analoghi come ingredienti (farina, acqua, lievito, sale e olio). Sono pochi però quelli che utilizzano solo olio di oliva extravergine o strutto. Sarebbe auspicabile un’ottima trasparenza sulla provenienza degli oli utilizzati in prodotti, come i sostituti del pane, il cui impiego è abbastanza frequente.