Questo articolo su come scegliere la pasta non riguarda il formato, la tipologia (per esempio integrale) o altro, ma la marca che acquistiamo al supermercato. Quali sono le marche migliori? Che criterio adottare? Ci può essere d’aiuto l’analogia con la frutta. Tutti sanno o dovrebbero sapere che sarebbe preferibile scegliere frutta di stagione, ma pochi considerano la provenienza. Un’uva che arriva dal Cile è molto più sospetta di una che arriva dalla Puglia. Arance che arrivano dalla Spagna (Paese UE con normativa UE) sono meno sospette di arance che arrivano da Israele.

Gli spaghetti sono il formato di pasta più conosciuto al mondo
Per la pasta il criterio è lo stesso, verificando quale grano viene utilizzato. Attenzione: ha pochissimo peso dove il grano viene lavorato. Il marchio IGP è spesso solo uno specchietto per le allodole, in quanto viene assegnato se almeno una tra le fasi di produzione, trasformazione e/o elaborazione avviene all’interno di un’area geografica determinata. Clamoroso il caso della bresaola IGP della Valtellina, prodotta in Valtellina, ma fatta in gran parte con carne congelata di zebù, un bovino allevato in Sudamerica (Brasile, nello specifico), ma originario dell’Asia e dell’Africa.
Tornando al problema di come scegliere la pasta, riferendoci al grano avremo tre possibilità: grano italiano, grano UE, grano extra-UE.
- Promosse (grano 100% italiano) – Agnesi, Barilla, La Molisana, Le stagioni d’Italia, Voiello
- Bocciate – De Cecco (Italia ed Extra-UE; fra l’altro, l’azienda è molto presente in Russia), Garofalo (Italia ed Extra-UE), Rummo (Paesi UE e Paesi Extra-UE)