Le barrette sostitutive del pasto sono presenti sul mercato già da parecchi anni; si tratta di prodotti fruibili con la facilità di una merendina ma, a differenza di quest’ultima, sono in grado di sostituire un pasto completo in quanto prevedono ingredienti bilanciati (nel senso di un’efficace ripartizione delle calorie tra i tre macronutrienti: proteine, carboidrati e grassi), spesso integrati con vitamine e minerali. Inizialmente, le barrette sostitutive del pasto sono state pensate per le diete dimagranti in quanto il conteggio delle calorie è preciso e, grazie alla formula bilanciata, danno un senso di sazietà in grado di combattere la fame che spesso attanaglia chi segue una dieta non corretta o approssimativa. In realtà, l’uso delle barrette sostitutive del pasto può essere utile anche a chi segue un regime alimentare controllato, non necessariamente dimagrante (ovvero di mantenimento). Per esempio, può essere comodo utilizzarle in ufficio, invece di un pasto consumato alla mensa o al bar, necessariamente privo di controllo sull’apporto energetico e sugli ingredienti utilizzati. Analogamente sono utili in viaggio oppure per compensare un pasto ipercalorico (la classica uscita al ristorante). Occorre ricordare che la quasi totalità delle barrette vanno consumate accompagnate da una bevanda (preferibilmente non zuccherata, altrimenti occorre conteggiare anche le calorie della bevanda!) per amplificare il senso di sazietà e resistere agli stimoli della fame.
Poiché esistono barrette di qualità e apporti nutrizionali notevolmente diversi anche all’interno della stessa marca, conviene non fidarsi di quest’ultima e leggere attentamente l’etichetta nutrizionale e l’elenco degli ingredienti. Non tutte le barrette, infatti, sono effettivamente sostitutive di un pasto (anche se si presentano sotto forma di barrette), in quanto hanno una percentuale di proteine troppo bassa, oppure non sono di fatto energetiche, in quanto hanno troppi grassi (a fini energetici, il corpo di grassi ne ha a bizzeffe).
Per una scelta corretta della barretta sostitutiva occorre tenere presente alcune considerazioni fondamentali.
- Ingredienti – Dal momento che le barrette sostitutive del pasto sono il più delle volte utilizzate con continuità, sia nei regimi dimagranti sia come sostituzione dei pasti nell’attività lavorativa, gli ingredienti devono essere il più possibile genuini ed escludere quindi sostanze come margarina o grassi idrogenati oppure coloranti e conservanti sospetti. In quest’ottica, ingredienti dubbi, ovvero oli o grassi vegetali di seconda scelta, sono penalizzanti.
- Indice di sazietà e appetibilità – Valutando le varie offerte sul mercato, conviene fare alcune prove e verificare il grado di appetibilità e quello di sazietà che sono estremamente variabili all’interno di questa classe. Un suggerimento valido è poi quello di consumare le barrette che hanno una data di scadenza lontana, in quanto la qualità di questi prodotti è particolarmente sensibile alle corrette modalità di conservazione. Il prodotto quasi scaduto, in genere, ha perso acqua e diventa molto poco appetibile, duro e secco.
- Ripartizione dei macronutrienti – Questo punto è fondamentale per l’efficacia dell’impiego delle barrette sostitutive del pasto. In particolare, la quantità di proteine è l’elemento discriminante, in quanto è più difficile in una barretta aumentare il contenuto proteico (essenzialmente tramite latte, uova o proteine del latte aggiunte). Dal momento che in un pasto, anche seguendo una dieta “tradizionale”, tale percentuale non dovrebbe scendere al di sotto del 10-12%, una barretta che prevede un apporto inferiore non può assolutamente essere utile per sostituire un pasto. In commercio si trovano anche barrette energetiche (sono barrette glicidiche, ovvero mettono a disposizione più o meno immediatamente energia, quasi esclusivamente zuccheri) e quindi è importante non confonderle con quelle utili a sostituire i pasti. Se così si facesse, i risultati sarebbero fallimentari perché consumeremmo un pasto completamente sbilanciato a favore di carboidrati e le barrette, metabolizzate e bruciate in fretta, innescherebbero un meccanismo di innalzamento dello stimolo della fame già dopo poche decine di minuti, con il risultato esattamente contrario a quello che si vuole ottenere seguendo un regime dimagrante. Le barrette con una ripartizione di macronutrienti non ottimale, più sbilanciate verso un apporto glicidico, possono servire come integrazione sportiva per aumentare l’apporto calorico dopo l’allenamento (un pesante allenamento, non una corsettina di 30-40′!). Esistono in commercio anche le offerte che si ispirano alla dieta a Zona di Barry Sears, con una ripartizione 40-30-30. Purtroppo alcune non si attengono alle indicazioni della dieta a zona, spesso limitandosi alla famosa formula, ottenuta però con pessimi ingredienti.
- Apporto calorico – Non è un elemento discriminante perché si tratta di un alimento modulare (si possono consumare una, due o tre barrette a seconda di quante calorie si attribuiscono al pasto sostitutivo). Tuttavia occorre fare attenzione ai conteggi: alcune confezioni riportano solo l’apporto calorico per barretta e non per 100 g, quindi confrontando proposte diverse si deve controllare che l’apporto energetico sia espresso per la stessa quantità di alimento.

Le barrette sostitutive del pasto possono essere utili ma non devono essere un modo per sfuggire a un’alimentazione bilanciata
Cosa ne pensa la dieta italiana
Le barrette sostitutive del pasto sono un prodotto estremamente variabile, quindi occorre fare attenzione ai principali motivi che diminuiscono la valutazione. L’aspetto più critico è la fonte di lipidi; la dieta italiana sconsiglia l’uso di quelle barrette con margarina o grassi vegetali idrogenati. Anche la presenza di oli o grassi di seconda scelta è un fattore penalizzante e può giustificare solo un uso saltuario. Se poi si vuole massimizzare il risultato dell’utilizzo delle barrette per sostituire effettivamente un pasto, è preferibile privilegiare quelle con un contenuto di proteine fra 10 e 15 g per 100 g di prodotto.
Il mercato
Rischio salutistico della categoria: medio.
Molte aziende sono ancorate a una visione puramente numerica delle barrette sostitutive del pasto: calorie e ripartizione dei macronutrienti, con scarsa attenzione alla qualità. Può pertanto accadere che la stessa azienda proponga barrette ottime (al cioccolato fondente, ai fiocchi tostati e arancia e ai cereali con gocce di cioccolato) e altre discutibili (al cioccolato con grassi vegetali e al cioccolato al latte e caramello con addirittura grassi idrogenati).
Molte barrette contengono oli vegetali di seconda scelta. Alcune aziende addirittura considerano normale l’impiego di olio vegetale idrogenato mentre altre hanno cercato di inserirsi nel mercato delle barrette con prodotti decisamente glicidici (oltre il 70% di carboidrati e un tasso di proteine inferiore al 10%), utilizzando il trucco di poche calorie (85) con porzioni limitatissime di prodotti che apportano comunque circa 400 kcal/100 g senza contare il fatto che vari tipi di barrette contengono oli/grassi vegetali idrogenati e alcune anche gli additivi sospetti, come il E320 ed E321 (butilidrossianisolo e butilidrossitoluolo).