Gli alimenti per l’infanzia costituiscono una delle categorie alimentari più critiche dal punto di vista salutistico, soprattutto perché destinati a individui in fase di crescita (determinanti le fasi di allattamento e svezzamento) e dunque più facilmente soggetti a fattori di rischio come possono essere un’alimentazione squilibrata (carente o eccessiva nei suoi principi nutritivi) oppure il consumo di sostanze non propriamente salutari. Durante il primo anno di vita il bambino necessita fondamentalmente di latte materno (latte adattato quando questo non è disponibile; dopo lo svezzamento viene dato il latte di proseguimento), mentre soltanto dai 6 ai 12 mesi è possibile cominciare a nutrirlo con alimenti diversi poiché l’intestino non è ancora in grado di digerire certi cibi e le sue difese immunitarie non risultano perfettamente adeguate; si passa quindi, seppur gradualmente, da un’alimentazione esclusivamente basata sul latte (materno o artificiale che sia) a un’alimentazione che possiamo definire diversificata, sia per quanto concerne la composizione, sia per quanto riguarda la composizione.
Alimenti per l’infanzia: quali scegliere?
Quando si opera una scelta fra tutti i possibili alimenti che è possibile fornire agli infanti, è necessario considerare sempre gli effetti a lungo termine, evitando così di esporli, loro malgrado, a eventuali problemi di salute in età più avanzata.
Può sembrare strano, ma è dai primi anni di vita che iniziano a delinearsi le abitudini alimentari del soggetto; se queste sono scorrette, già fin dai primi anni i bambini rischiano uno stato di sovrappeso e, nei casi peggiori, anche l’obesità. Per quanto con il tempo i gusti alimentari siano destinati a cambiare, l’approccio al cibo, come testimoniato da diversi studi, è caratterizzato da una certa staticità; i bambini educati in modo scorretto dal punto di vista alimentare hanno la tendenza a mantenere il medesimo approccio al cibo, cosa che li penalizzerà sia nell’adolescenza che nella vita da adulti. Fin da subito, i bambini dovrebbero essere abituati a mangiare, o perlomeno a provare, ogni tipo di cibo, non soltanto quelli dolci o quelli decisamente calorici. Importante sarebbe, fin da quando sono piccoli, cominciare a far loro apprezzare, per esempio, alimenti come la verdura e la frutta.
Bisognerebbe non eccedere con alcuni cibi come quelli di origine animale (soprattutto carne e formaggio) o i biscotti e le merendine (i rischi sono il diabete e l’obesità), evitare farine integrali o semi-integrali (le fibre possono causare un cattivo assorbimento e la stitichezza se consumate in eccesso) e il latte vaccino o altri tipi di bevande (a base di avena, soia o riso) in sostituzione del latte materno. Tra i principi cardine dell’alimentazione naturale fisiologica per l’infanzia vanno inoltre menzionati il giusto equilibrio nella suddivisione tra proteine animali e vegetali, la completa eliminazione di sostanze come il saccarosio o i dolcificanti e, solamente quando vengono superati i tre anni di età, l’inserimento nella dieta di cereali semi-integrali per l’apporto di fibre.

Anche i biscotti studiati appositamente come alimenti per l’infanzia vanno forniti ai bambini nelle giuste quantità
Quasi tutti gli alimenti per l’infanzia contengono numerose sostanze vitaminiche e minerali, anche se spesso le quantità relative sono piuttosto basse (come nel caso dei biscotti) e sarebbe perciò necessario consumare questi cibi in dosi elevate. Le principali vitamine impiegate appartengono al gruppo B e servono per stimolare la crescita (onnipresenti le vitamine B1, B2, B3 e B6, più rare la B5 e la B12) e intervenire nel metabolismo, mentre risulta più difficile trovare integrazioni a base di acido folico, vitamina A e vitamina C. I minerali aggiunti sono prevalentemente calcio (importantissimo nel bambino per lo sviluppo dell’apparato scheletrico e dei denti), sodio, ferro e zinco. Alcuni contengono infine una percentuale significativa di fibra alimentare.
Consigli dai 3 anni in su
Di seguito qualche consiglio di carattere generale per una scelta più attenta degli alimenti per l’infanzia.
Come già accennato nel paragrafo precedente, è opportuno non eccedere con il consumo di fibre; queste però non devono mancare; esistono vari modi per stabilire un corretto quantitativo di questa tipologia di alimento; uno dei più utilizzati è quello che stabilisce una quantità di fibre, in grammi, uguale all’età del soggetto aumentata di 5; quindi, per un bambino di 3 anni, un adeguato quantitativo di fibre è circa 8 grammi.
Dopo i 36 mesi di età si può iniziare a somministrare al bambino del latte parzialmente scremato e anche gli yogurt naturali.
I cereali, sia quelli raffinati che quelli integrali, vanno introdotti gradualmente rispettando il criterio dell’alternanza.
È importante anche abituare il bambino a consumare regolarmente il pesce, in particolar modo il pesce azzurro e il salmone.

I bambini sono naturalmente attratti dai gusti più dolci e spesso crescono con un’avversione per le verdure, per questo è importante introdurle il prima possibile nell’alimentazione infantile
Per quanto concerne le carni, si preferiscano quelle di coniglio, manzo (magro) e tacchino. Anche la bresaola può essere introdotta fra gli alimenti per l’infanzia.
Il bambino infine, come già accennato nel paragrafo precedente, deve essere abituato fin da quando è possibile, al consumo di frutta e verdura.