Il termine oligoelementi indica degli elementi chimici in grado di svolgere una significativa azione sul metabolismo degli esseri viventi anche quando sono presenti in quantità piccolissime.
Alcuni utilizzano il termine oligoelementi come sinonimo di micronutrienti, ma forse è più corretto considerare i primi come una categoria dei secondi.
Dal punto di vista della chimica analitica gli oligoelementi sono elementi chimici presenti in un campione con una concentrazione media che non supera le 100 ppm (parti per milione) oppure inferiore a 100 mcg/grammo.
Nelle analisi di laboratorio, il test degli oligoelementi (i sinonimi utilizzati sono minerali, micronutrienti, microminerali, minerali essenziali) prende in considerazione le seguenti sostanze:
Si potrebbero poi considerare oligoelementi anche i cosiddetti elettroliti, vale a dire quei minerali presenti nei liquidi corporei (sangue, urine ecc.) sotto forma ionica, in particolare si ricordano:
Queste ultime sostanze dovrebbero essere più correttamente definite “macroelementi” in quanto il loro fabbisogno quotidiano, per l’organismo umano, è superiore ai 100 mg/die.
Oligoelementi e integrazione
Se si osservano con attenzione gli elenchi sopra riportati si nota facilmente che gli oligoelementi e i macroelementi citati rappresentano una delle risorse di maggiore importanza per il mercato dell’integrazione alimentare; tali sostanze infatti vengono commercializzate sia da sole, sia in associazione fra loro; si pensi a quanto sia fiorente il mercato dei multivitaminici o degli integratori in mix (facile fare l’esempio del magnesio e del potassio).
Da qualche tempo, peraltro, l’importanza che viene attribuita agli oligoelementi sta facendo emergere una nuova specializzazione medica, l’oligoterapia, ovvero la terapia con gli oligoelementi.
Com’è noto, un regime alimentare equilibrato, in una persona sana, è in grado di apportare le necessarie quantità di nutrienti e di oligoelementi; nella pratica le cose vanno un po’ diversamente perché sono moltissimi coloro che seguono regimi alimentari non molto equilibrati e/o che hanno un cattivo stile di vita. In alcuni casi, poi, complici eventi particolari come malattie e terapie farmacologiche possono portare a una carenza di oligoelementi e altre sostanze importanti per la salute. Ed è in queste circostanze che entrano in gioco i propugnatori dell’integrazione e dell’oligoterapia.
In realtà, le cose sono molto più complesse di come vengono fatte ottimisticamente apparire da coloro che pensano che molti disturbi possano essere facilmente risolti con una semplice terapia a base di oligoelementi e altri integratori.

Dal punto di vista della chimica analitica gli oligoelementi sono elementi chimici presenti in un campione con una concentrazione media che non supera le 100 ppm (parti per milione)
Il caso classico è rappresentato dalla stanchezza, uno dei sintomi più sfruttati per pubblicizzare prodotti come multivitaminici, integratori a base di sali minerali, ferro ecc.
Vale però la pena ricordare che la carenza di determinate sostanze, oligoelementi compresi, non può essere desunta da una determinata sintomatologia, ma deve essere accertata con sicurezza e ciò è possibile farlo soltanto dopo aver eseguito determinati accertamenti clinici, nella fattispecie, esami del sangue.
Molti però sottovalutano questo punto e decidono per interventi “fai-da-te” assumendo oligoelementi di vario tipo fiduciosi che ciò risolverà il loro problema.
Purtroppo non si tiene conto che un uso indiscriminato di determinate sostanze può dar luogo a effetti collaterali di notevole importanza; se per alcuni oligoelementi non ci sono particolari problemi, nel caso di altri (tre esempi su tutti: ferro, selenio e zinco).
Insomma, si può arrivare al paradosso che è preferibile una carenza piuttosto che un eccesso…
Funzioni
Le funzioni degli oligoelementi sono varie; di seguito una breve descrizione delle più significative.
Cromo – Oligoelemento che potenzia l’attività dell’insulina; si ritiene che sia coinvolto nel metabolismo glicidico nonché in quelli proteico e lipidico.
Ferro – Insieme al rame è uno degli oligoelementi coinvolti nella sintesi dell’emoglobina. Nell’organismo svolge anche altre funzioni.
Fluoro – Oligoelemento utile al rafforzamento delle ossa e dei denti (favorisce il deposito di calcio); è una sostanza anticarie e riduce i rischi di danni a carico dello smalto dentale.
Iodio – Si tratta di uno degli oligoelementi più noti; è un componente essenziale degli ormoni tiroidei ed è quindi una sostanza necessaria per il corretto svolgimento delle funzioni regolate da tali ormoni.
Manganese – È uno degli oligoelementi coinvolti nel funzionamento del sistema nervoso; ha inoltre un ruolo nel metabolismo di colesterolo, carboidrati e proteine. Potrebbe inoltre avere un ruolo nella formazione ossea.
Molibdeno – Elemento che entra nella composizione di alcuni coenzimi necessari all’attività degli enzimi solfito ossidasi e xantina ossidasi. È inoltre coinvolto nel processo di degradazione di proteine e altre sostanze.
Rame – Sono varie le funzioni di questo oligoelemento; è coinvolto nella produzione degli eritrociti (globuli rossi), in quella dei tessuti connettivi e ossei nel metabolismo energetico.
Selenio – Fa parte di numerose proteine e partecipa a diversi processi fra cui la sintesi del DNA e il metabolismo degli ormoni tiroidei; agisce come antiossidante e protegge le membrane cellulari e contrasta l’azione negativa dei radicali liberi.
Zinco – È uno degli oligoelementi più importanti; è un componente di numerosissimi complessi enzimatici coinvolti in diversi processi fra cui, per esempio, il metabolismo proteico, quello glicidico, quello dei lipidi e quello degli acidi nucleici. È inoltre fondamentale per il corretto funzionamento di vari ormoni, compresi quelli tiroidei, quelli sessuali, l’ormone della crescita nonché l’insulina.