Per obesità dietoresistente s’intende quella che sembra essere refrattaria a diete ipocaloriche. Occorre subito rimarcare il fatto che è abbastanza rara, contrariamente alle testimonianze di molti pazienti che non sono riusciti a dimagrire, pur seguendo diete ipocaloriche.
Verificando il regime alimentare, si trovano quasi sempre eccezioni alla dieta (sia temporali, la classica cena con gli amici una volta alla settimana, sia qualitative, la dimenticanza del conteggio delle calorie di bevande come vino, alcolici, succhi di frutta, bibite gasate, latte, lo zucchero nel caffè ecc.) o errori grossolani nella valutazione di cibi sostitutivi quelli componenti la dieta.
In genere anche 20 kg sopra il proprio peso corporeo ideale non sono sufficienti ad affermare che si è di fronte a un’obesità dietoresistente (come spererebbero molti soggetti, pur di mettersi la coscienza in pace e abbandonare le diete e l’attività fisica).
Ormai si è accertato che sono veramente rari i casi di obesità dipendenti da fattori ormonali e anche i fattori ereditari sono stati ridimensionati (il sovrappeso in una famiglia dipende sovente da un comune stile di vita e di alimentazione).
Nel 2000 alcuni ricercatori dell’università del Michigan hanno scoperto che c’è una proteina che, agendo localmente (a differenza degli ormoni che sono operativi globalmente viaggiando lungo il torrente sanguigno), può determinare la nascita di una cellula adiposa o di una cellula muscolare a partire da una cellula “precursore” (in realtà il destino globale della cellula è stabilito da una famiglia di ben 18 proteine simili); la proteina Wnt-10b permette al precursore di diventare una cellula muscolare; mancando la proteina si ha un adipocita.
Come scoprire l’obesità dietoresistente
L’obesità dietoresistente ha una caratteristica abbastanza facile da evidenziare: è velocemente progressiva e porta l’organismo verso un aumento ponderale impressionante. Non per nulla spesso l’intervento chirurgico sull’intestino o sullo stomaco è l’unico mezzo per contrastarla. Chi aumenta da 2 a 10 kg all’anno, in dieci anni (tipicamente fra i 30 e i 40) può aumentare tranquillamente di 20 o 30 kg senza che si possa parlare di obesità dietoresistente: l’organismo si assesta semplicemente su nuovi limiti di peso.