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Nichel negli alimenti

Il nichel negli alimenti può dar luogo a reazioni allergiche? Se è praticamente certo, in quanto ampiamente documentato, che il contatto di oggetti contenenti nichel con la pelle può essere causa, in soggetti sensibilizzati, di una dermatite allergica da contatto che in alcuni casi può essere a carattere sistemico (vedasi il nostro articolo Allergia al nichel), esistono invece forti dubbi che il nichel possa dar luogo a una risposta allergica sistemica quando viene assunto oralmente, per via endovenosa o per via inalatoria. Si consideri infatti che

soltanto una percentuale molto bassa (si va dall’1 al 10%) del nichel introdotto con gli alimenti viene assorbito dall’organismo.

Si stima che l’assunzione giornaliera media di nichel si aggiri sui 200 mcg.

Diversi studi hanno mostrato che soggetti sensibili al nichel possono sviluppare una reazione allergica a livello cutaneo dopo l’assunzione di una singola dose orale superiore ai 5.000 mcg di nichel sotto forma di solfato di nichel; altri soggetti sensibilizzati sono stati colpiti da serie forme di dermatite allergica da contatto in seguito a somministrazione di nichel per via endovenosa a dosaggi variabili da 1 a 3 mg; nonostante tali dosaggi siano decisamente più elevati rispetto a quelli che vengono riscontrati mediamente in un normale regime alimentare, viene spesso dato il consiglio a coloro che soffrono di allergia al nichel di evitare accuratamente cibi contenenti il metallo in questione; un consiglio del genere, seppur teoricamente non infondato, appare, a detta di molti autori, decisamente eccessivo e penalizzante considerando che, allo stato attuale, non esistono evidenze che un tale comportamento dietetico possa giovare a chi soffre del problema.

Ciononostante sono molti coloro che, sofferenti di vari disturbi gastrointestinali, sono erroneamente convinti che i loro problemi siano determinati una condizione di allergia (e in particolare dall’allergia al nichel); tale convinzione non è supportata dai moltissimi studi che sono stati condotti negli anni sull’argomento.

In molti casi, determinati disturbi gastrointestinali sono in realtà da imputare alla cosiddetta sindrome del colon irritabile; molto spesso, un miglioramento della sintomatologia si ottiene grazie alla riduzione dell’eccessivo introito alimentare (uno dei cardini per il trattamento della sopraccitata patologia), ma il soggetto ritiene di aver ottenuto determinati miglioramenti non grazie alla restrizione calorica, ma per l’eliminazione di alimenti contenenti nichel (per una lista di questi cibi si veda il prossimo paragrafo).

Una dieta povera di alimenti contenenti nichel ha quindi senso soltanto in casi molto particolari, ovvero in quei soggetti, particolarmente sensibili, in cui si è certi che determinati problemi (dermatite allergica o disturbi gastrointestinali) non siano riconducibili ad altre cause (sindrome del colon irritabile o altre patologie intestinali).

Nichel

Alcuni degli alimenti con un elevato contenuto di nichel

Nichel negli alimenti

Il nichel può essere presente nei cibi sia come costituente biologico sia in qualità di inquinante.

Gli alimenti contenenti nichel in qualità di costituente biologico sono diversi, in particolare il cacao, diversi crostacei, molti molluschi, i cereali integrali, le leguminose, i semi di noci e di nocciole, i broccoli, la cannella il cavolfiore, i cetrioli, le carote, le cipolle, il fegato, il latte vaccino pastorizzato, i meloni, la noce moscata, gli oli vegetali, il pepe, i sedani, gli spinaci e il vino.

Il nichel, come detto, può essere però presente anche in qualità di inquinante; ciò si verifica soprattutto nel caso di grassi/oli idrogenati e di quei cibi che vengono raffinati e lavorati industrialmente; ciò può verificarsi in quanto il nichel che si trova nelle strumentazioni può essere rilasciato negli alimenti in seguito a una reazione agli ambienti acidi o per attrito meccanico.

In altri casi, tracce più o meno significative del metallo in questione possono essere rinvenute in quei cibi provenienti da lavorazioni agricole effettuate su terreni inquinati (falde acquifere contenenti nichel, terreni ricchi di nichel ecc.).

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