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Latte ad alta digeribilità

Il latte ad alta digeribilità (noto anche come latte delattosato o latte HD, dai termini inglesi High Digestible) è un latte che è stato privato, tramite apposite procedure, della gran parte di lattosio in esso originariamente contenuto (ricordiamo che il lattosio è contenuto principalmente nel latte dei mammiferi ed è per questo motivo che è comunemente conosciuto come “zucchero di latte”; rappresenta il 98% circa dei carboidrati presenti in detto alimento).

Il latte ad alta digeribilità è stato concepito per consentire a coloro che soffrono di intolleranza al lattosio di consumare il latte vaccino senza andare incontro a tutti i fastidiosi sintomi gastrointestinali causati da tale intolleranza enzimatica (una delle pochissime intolleranze alimentari riconosciute dalla comunità scientifica).

Il latte e la sua digeribilità

Tra gli alimenti più semplici, ma anche più importanti della dieta italiana, il latte merita un posto di rilievo per le sue elevate qualità nutrizionali. Il latte è infatti uno dei più completi ed equilibrati alimenti per quanto riguarda i macronutrienti, naturalmente ricco di proteine (caseina, lattoalbumina e lattoglobulina), sali minerali (cloruri e fosfati), vitamine, enzimi, anticorpi e zuccheri (lattosio e glucosio). Inoltre il latte è anche una delle principali fonti di calcio per l’organismo, contenuto in dosi elevate (120 mg ogni 100 g) e facilmente assimilabile, così come il fosforo, altro elemento essenziale per una dieta completa e presente nel latte con valori intorno a 95 mg/100g.

Uno dei pochi difetti di questo alimento riguarda tuttavia la sua digeribilità, variabile a seconda delle persone, ma comunque difficoltosa per la limitata capacità di digerire il lattosio da parte dell’organismo umano. Il lattosio infatti, zucchero presente nel latte con una bassa percentuale (5,5%), può dare origine, come accennato in apertura di articolo, a problemi di intolleranza che si manifestano generalmente in difficoltà digestive come crampi o diarrea. I problemi del cattivo funzionamento nella digestione di questa sostanza derivano dall’incapacità da parte di alcuni organismi di scindere il lattosio nelle sue due componenti principali, ossia il glucosio e il galattosio, a causa dell’esigua presenza della lattasi, enzima preposto a questo compito.

Una volta esaurita la lattasi, infatti, il lattosio non digerito viene fermentato dalla flora batterica intestinale che produce gas e prolifera causando i disturbi sopra citati. In alcuni casi si è notato che la lattasi non è addirittura prodotta e basta una piccola assunzione di lattosio per creare questo genere di disturbi.

Latte ad alta digeribilità

Latte ad alta digeribilità: alcune proposte del mercato

Esistono in commercio, ormai da diversi anni, alcuni tipi di latte delattosato, che vengono messi a contatto con un enzima che scinde l’80% circa della lattasi, rendendolo decisamente più digeribile. Unico difetto di questi prodotti riguarda il processo di sterilizzazione che ne causa una netta diminuzione delle proprietà organolettiche e un gusto non proprio ottimale.

Sul mercato sono presenti pochi prodotti, tutti appartenenti alle marche più note del settore.

La Centrale del Latte di Milano, azienda del Gruppo Granarolo, propone Accadì, un latte ad alta digeribilità senza aggiunta di enzimi e a ridotto contenuto di lattosio (< 0,01 g/100 ml), presente più che altro nelle sue componenti galattosio e glucosio (entrambi con 2,45 g/100 ml), più facilmente assimilabili dall’organismo. Accadì è proposto in diverse versioni ovvero intero, parzialmente scremato, scremato, con o senza vitamine.

Parmalat, l’altra storica azienda produttrice di latte, propone Zymil, anch’esso pensato per chi ha problemi di digeribilità e dalle caratteristiche praticamente identiche a quelle di Accadì, con le stesse quantità di lattosio e delle sue molecole già scomposte.

Unica differenza la mancanza di un prodotto arricchito in vitamine.

Tra i pochi prodotti trovati sul mercato è da segnalare anche il latte ad alta digeribilità della Centrale del Latte di Torino, nel quale il lattosio è scisso per il 75% nelle sue molecole base, risultando comunque relativamente più elevato che nelle offerte delle altre aziende (1,2 g/100 g).

Complessivamente ci sono perciò buoni prodotti in circolazione anche se non tantissimi, che offrono a chi ha problemi con il lattosio l’opportunità di non rinunciare al piacere e al gusto di un buon bicchiere di latte.

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