Yerba mate (anche semplicemente mate o erba mate) è il nome comune di una pianta appartenente alla famiglia delle Aquifoliacee, l’Ilex paraguariensis, che cresce spontanea in Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay; in questi Paesi la yerba mate viene anche coltivata; si tratta di un arbusto sempreverde che ricorda molto da vicino il nostro agrifoglio; ha foglie verdi, coriacee, dentate e largamente lanceolate.
Con yerba mate si indica anche la bevanda eccitante, molto nota nei Paesi sudamericani, che viene preparata tramite infusione delle foglie verdi o tostate della pianta in questione.
La bevanda è conosciuta anche come tè dei Gesuiti o tè del Paraguay o tè paraguaiense. L’utilizzo delle foglie per preparare infusi ha origini antichissime; era infatti praticato dagli indios e fu da loro che lo appresero i coloni spagnoli e quelli portoghesi; è una bevanda dal sapore piuttosto amaro e ha un profumo molto caratteristico.
Yerba mate – Gli integratori
La yerba mate viene utilizzata in ambito fitoterapico e in medicina popolare per le sue presunte proprietà anoressizzanti, diuretiche, lipolitiche, stimolanti e toniche. Viene quindi spesso consigliata per il trattamento dell’astenia, della ritenzione idrica, del sovrappeso e della stitichezza.
A scopi fitoterapici si utilizzano foglie e piccioli, entrambi essiccati. I principi attivi che caratterizzano la droga sono la caffeina (1,20% circa, talvolta detta, anche se impropriamente, mateina), la teobromina (0,20% circa), i tannini (4-6% circa), minerali (alluminio, calcio, ferro, magnesio, manganese, potassio, rame e zinco), oli essenziali in tracce e vitamine, in particolar modo vitamina B1, vitamina B2 e vitamina C.
Nelle erboristerie la yerba mate è generalmente reperibile sotto forma di estratto secco titolato in caffeina, infuso e tintura madre.
Yerba mate – Proprietà
Alla yerba mate, come accennato precedentemente, sono attribuite diverse proprietà, anche se va specificato che gli studi effettuati non sono particolarmente numerosi e, conseguentemente, siamo più nell’ambito delle supposizioni che in quello delle evidenze scientifiche. Di seguito, l’elenco delle presunte prerogative:
- diuretiche – La yerba mate avrebbe effetti stimolanti la diuresi, caratteristica che favorirebbe l’eliminazione dei liquidi in eccesso; viene quindi consigliata nei casi di lieve ritenzione idrica;
- lipolitiche – L’effetto lipolitico della yerba mate sarebbe attribuibile essenzialmente alla presenza di caffeina (si ricorda che la lipolisi è il processo di degradazione dei grassi);
- ipocolesterolemizzanti – La riduzione dei livelli di colesterolo potrebbe essere favorita dalla presenza di acido clorogenico, una sostanza appartenente alla categoria dei polifenoli; l’acido clorogenico avrebbe anche effetti ipoglicemizzanti;
- toniche e stimolanti – La yerba mate sarebbe efficace nel migliorare la memoria e l’attenzione, nel combattere la fatica e aumentare l’energia fisico;
- anoressizzanti – L’effetto anoressizzante è forse quello per cui la yerba mate è più nota.
Dosaggi e avvertenze
Il dosaggio consigliato per la preparazione di una tazza di infuso è un cucchiaino da caffè riempito con foglie di yerba mate; se utilizzata sotto forma di tintura madre, se ne consiglia una dose di 90 gocce giornaliere da dividersi in tre somministrazioni.
La forma comunque più utilizzata in fitoterapia per trattamenti prolungati nel tempo è quella dell’estratto secco titolato in caffeina; questa forma di somministrazione sta gradualmente soppiantando tutte le altre perché gli altri tipi di preparazione non consentono di stabilire con certezza i quantitativi di principi attivi che vengono somministrati.
Di norma, se si rispettano le dosi consigliate, l’assunzione di yerba mate non comporta l’insorgenza di effetti collaterali di rilievo; ovviamente, le cose cambiano nel caso di ipersensibilità a uno dei principi attivi presenti nella droga.
L’assunzione del prodotto è sconsigliata precauzionalmente alle donne in stato interessante e a quelle che allattano, nonché ai bambini.
Yerba mate – Controindicazioni
Le principali controindicazioni al consumo di yerba mate sono essenzialmente legate al notevole quantitativo di caffeina che caratterizza la pianta. Le preparazioni a base di questa pianta sono quindi controindicate in coloro che sono affetti da cardiopatie, in chi soffre di ipertensione arteriosa (pressione alta), nelle persone che soffrono di ulcera peptica ed ernia iatale; la yerba mate è altresì controindicata in chi soffre di ipertiroidismo.
Non si deve infine dimenticare che la caffeina può interagire con diverse preparazioni farmaceutiche fra le quali si ricordano gli antiaritmici, gli anticoagulanti (per esempio, il warfarin, principio attivo del noto farmaco Coumadin), gli antidepressivi, gli induttori enzimatici e molti altri. Chi si sottopone a terapie con queste tipologie di farmaci dovrebbe consultarsi con il proprio medico curante prima di consumare prodotti a base di yerba mate.
Yerba mate per dimagrire: funziona?
Come accennato nel paragrafo relativo alle proprietà della pianta, la yerba mate è soprattutto popolare per le sue presunte capacità anoressizzanti; viene infatti spesso presentata come un rimedio per dimagrire piuttosto efficace; in realtà, a tutt’oggi, non ci sono evidenze scientifiche tali da confermare la sua efficacia dimagrante. Più certezze, a dire il vero, sembrano esserci sulle proprietà come diuretico (come del resto tutti i prodotti contenenti discrete quantità di caffeina); questa capacità può essere sfruttata consumando, saltuariamente, la yerba mate sotto forma di bevanda.
Per trattamenti prolungati è consigliabile ricorrere all’estratto secco titolato in caffeina e comunque sempre previo consulto con il proprio medico curante.
Alcuni studi recenti, peraltro, sembrano mostrare che l’utilizzo continuativo di yerba mate sotto forma di infuso e di tintura potrebbe comportare alcuni rischi. Si è infatti osservato che i forti consumatori della bevanda (viene considerato “forte consumatore” colui che ne assume oltre un litro al giorno) corrono rischi maggiori di sviluppare forme di cancro a carico del cavo orale, della laringe e dell’esofago; tali rischi aumentano nel caso in cui la bevanda venga bevuta quando è ancora molto calda. I rischi aumentano, ovviamente, qualora il soggetto sia un forte bevitore di alcolici e/o un forte fumatore; com’è noto, infatti, il consumo di alcol e il fumo di sigaretta sono due fattori di rischio implicati nello sviluppo di molti tipi di cancro.