La sinefrina è un’amina dotata di attività simpaticomimetica (sono dette simpaticomimetiche quelle sostanze che stimolano il sistema simpatico oppure che sono in grado di provocare reazioni simili a quelle che tale sistema regola); utilizzata negli inutili, ma costosi dimagranti da banco, non è altro che uno dei vari principi attivi che si possono estrarre da una pianta cinese, l’arancio amaro (o zishi), pianta forse più nota come Citrus aurantium.
Sinefrina e controllo del grasso corporeo
Nel mondo del body building dove è necessario far perdurare a lungo le illusioni per continuare a vendere integratori di vario tipo, la sinefrina è un supplemento alimentare molto gettonato. La pubblicità inganna il consumatore paragonandone l’effetto a quello dell’efedrina, sostenendo che con la prima sia possibile evitare i pericolosi effetti collaterali della seconda (infatti nel 1997 quando la FDA americana, la Food and Drug Administration, vietò la vendita dell’efedra come sostanza per il controllo del grasso corporeo) ottenendo gli stessi risultati.
Si ipotizza che la sinefrina interagisca con i recettori B3 adrenergici, recettori che si trovano nel tessuto adiposo bruno. Quando questi recettori vengono attivati si registra un certo consumo di tessuto adiposo; il problema è che il tessuto adiposo bruno è presente in modo rilevante nei neonati, ma non negli adulti (tranne pochissime eccezioni); appare pertanto ottimistico pensare di ottenere cali ponderali di una certa rilevanza agendo su quote trascurabili di tessuto adiposo.
Anche la combinazione con aspirina e caffeina non migliora la situazione dal punto di vista termogenico, ma anzi somma gli effetti collaterali negativi delle tre sostanze.

Citrus aurantium
Effetti collaterali della sinefrina
Riguardo ai possibili effetti collaterali della sinefrina, occorre ricordare una diminuzione del contenuto di magnesio del tessuto muscolare. Tachicardia, contrazioni ventricolari premature o semplici fascicolazioni muscolari sono associabili alla carenza di magnesio susseguente all’uso prolungato della sostanza in questione.
Il Ministero della Salute raccomanda di non assumere quantitativi superiori ai 30 mg pro die; tale quantitativo corrisponde a circa 800 mg di Citrus aurantium titolato al 4% in sinefrina.