Secondo il principio delle multinazionali,
condizione necessaria (ma non sufficiente) affinché un principio attivo sia valido è che sia venduto da una multinazionale.
È incredibile come molte persone siano attirate dalla ricerca di un integratore che sia la panacea di tutti i mali (scorciatoia?). Dietro questo atteggiamento non esiste uno spirito scientifico, ma soprattutto un’assenza di spirito critico che fa prendere per eccezionali informazioni che invece non sono che il tentativo di proporre qualcosa di commerciale con la “scusa” di aiutare chi ne ha bisogno, cioè il malato.
Basta usare il cervello, avere capito le leggi del mondo e usare il famoso ragionamento del Ma se... Infatti queste righe potrebbero comparire nell’articolo Senso logico (ma se…), ma le ho riunite sotto la denominazione di principio delle multinazionali. Vediamo di cosa si tratta.
a) Tutti sanno che le multinazionali del farmaco sono orientate al business.
b) Tutti sanno che le multinazionali del farmaco sono potentissime.
Domanda: ma se il rimedio X funziona, perché le multinazionali lo lascerebbero nelle mani di un insieme di piccole aziende?
Risposta: perché le multinazionali non possono giocarsi la reputazione (ogni multinazionale ha una o più concorrenti pronte a distruggerne la credibilità davanti alla comunità scientifica internazionale, con danni incalcolabili) proponendo farmaci che non funzionano.
Alcuni danno la seguente spiegazione: perché non venderebbero più i farmaci tradizionali che “funzionicchiano”.
Ma se il rimedio X funziona, nel giro di pochi mesi il passaparola fra i pazienti distruggerebbe ogni farmaco precedente. Volete che chi soffre di cancro o di depressione e guarisce grazie al rimedio X non diffonda la notizia ad almeno 10 malati? Non occorre essere geni della matematica per capire che la diffusione a macchia d’olio interesserebbe milioni di persone in pochi mesi.
Altri non s’arrendono e sostengono che le multinazionali non possono brevettare sostanze naturali da cui non ricaverebbero profitti. La multinazionale non brevetta una sostanza naturale: la usa e brevetta il nome! Vedasi l’esempio dell’acido acetilsalicilico con il quale la Bayer ha fatto una fortuna con il marchio Aspirina.
Da notare che molti multinazionali controllano aziende minori che promuovono le sostanze dubbie: in tal modo prendono il mercato dei creduloni, ma con non sporcano il loro nome!