I policosanoli sono sostanze composte da otto alcoli alifatici, i cui tre principali sono octacosanolo, triacontanolo ed esacosanolo. Chimicamente, i policosanoli sono alcoli primari a catena aperta, di origine esclusivamente vegetale. Sono estratti infatti dalla canna da zucchero e da alcuni sottoprodotti della lavorazione dei cereali (germi di grano, cera di riso).
Policosanoli e colesterolo
L’interesse suscitato dai policosanoli riguarda prevalentemente il campo medico, grazie ad alcune proprietà nell’intervenire e bloccare alcuni processi di trasformazione che avvengono nell’organismo.
Il principale effetto è quello di inibire la sintesi del colesterolo e aumentare il numero di recettori delle proteine lipidiche a bassa densità (LDL). Probabilmente ciò avviene grazie all’inibizione dell’attività dell’enzima HMG-CoA-reduttasi.
Queste proprietà, ampiamente dimostrate sugli animali, si sono mostrate a livello significativo anche su pazienti malati affetti da ipercolesterolemia e iperlipoproteinemia di tipo II.
I test effettuati su pazienti ad alto rischio coronarico sono stati significativi, ma non sono stati analogamente ripetuti su individui sani. Per esempio, una vecchia ricerca scientifica (2001) prese in esame 179 pazienti anziani, sui quali si è osservata una riduzione massima del colesterolo totale del 16,2% con un’assunzione quotidiana di 10 mg di policosanoli.
Uno studio ancor meno recente (1995) monitorò un campione abbastanza limitato (69 individui affetti da ipercolesterolemia ma non sottoposti ad alcuna terapia farmacologica) per due anni, mostrando una diminuzione del colesterolo totale (-18%) e del colesterolo LDL (-25%).
Nei pazienti con alti livelli di colesterolo il trattamento con i policosanoli si è mostrato interessante anche perché generalmente è ben tollerato, il che permette un’assunzione prolungata nel tempo.
In sostanza, sembra che i policosanoli si comportino in maniera sostanzialmente identica ad altre sostanze vegetali (come i fitosteroli), diventando interessanti solo in situazioni veramente patologiche (dove peraltro esistono alternative più valide). L’estensione all’individuo sano è pertanto del tutto arbitraria.

Struttura dell’octacosanolo (C28H58O)
Policosanoli e attività sportiva
Se in campo salutistico i policosanoli sono comunque interessanti, in campo sportivo la loro efficacia è ancora da dimostrare.
L’attenzione di alcuni produttori di integratori è stata attirata da queste sostanze perché sono prodotti di origine naturale (e quindi attirano chi è convinto che tutto ciò che è naturale è necessariamente “buono”).
Inoltre, alcune fonti affermano che avrebbero anche la capacità di coadiuvare l’attività di produzione dell’energia cellulare (per questo vengono definiti prodotti proenergetici), innalzando l’utilizzo di ossigeno durante lo sforzo fisico.
Non è ben chiara però l’efficacia di tali prodotti dal punto di vista quantitativo e in che misura possono determinare un qualunque miglioramento delle prestazioni agendo su pochi processi così specifici.
Policosanoli: effetti collaterali
Di solito, come accennato, l’assunzione di policosanoli è ben tollerata dalla maggior parte degli individui. Tuttavia, il loro uso potrebbe comportare diversi effetti collaterali, tra cui: arrossamento cutaneo, eruzioni cutanee, mal di testa, insonnia o sonnolenza, irritabilità, vertigini, mal di stomaco, aumento dell’appetito. Non vi sono molti studi sulla sicurezza dell’assunzione di queste sostanze in gravidanza e allattamento e quindi è opportuno evitare di utilizzarle.
Infine, si segnala che l’assunzione di policosanoli potrebbe aumentare la probabilità di sanguinamento nelle persone con disturbi della coagulazione.