L’olio di borragine (più esattamente olio di semi di borragine) è un olio che viene ottenuto tramite un procedimento noto come spremitura a freddo (una metodologia meccanica che viene utilizzata per estrarre oli vegetali senza ricorrere a trattamenti chimici e senza riscaldare il prodotto) dei semi della borragine (Borago officinalis), una pianta erbacea annuale molto diffusa nel territorio nazionale.
Olio di borragine – Proprietà
Il prodotto che si ricava dalla spremitura è formato per circa il 30% da acido gamma-linolenico (GLA); tale percentuale fa dell’olio di borragine una delle fonti più ricche di questo acido grasso semiessenziale che appartiene alla categoria dei cosiddetti omega 6. Le virtù attribuite all’olio di borragine sono legate proprio alla forte presenza di tale acido grasso e sono a grandi linee le stesse che sono attribuite a tutti quegli oli di origine vegetale particolarmente ricchi di GLA (per esempio l’olio di enotera e l’olio di ribes nero).
Il GLA facilita la produzione delle cosiddette PGE1, ovvero prostaglandine della serie 1, sostanze ormonosimili che influenzano vari e importanti eventi fisiologici. Le PGE1 sono degli acidi ciclopentanoici caratterizzati da attività antiaggregante piastrinica e possiedono inoltre proprietà cardioprotettive, antiaterogene, antinfiammatorie e vasodilatatrici. Il GLA antagonizza sia le PGE2, prostaglandine con effetti opposti alle PGE1 che sono in grado di provocare aggregazione piastrinica, processi infiammatori, ritenzione idrica ecc.
Molti effetti positivi di tipo terapeutico (diminuzione del rischio cardiovascolare, riduzione dei livelli di ipertensione arteriosa e di colesterolo LDL, miglioramento dei sintomi di condizioni quali sindrome premestruale, artrite reumatoide, eczemi, dermatite atopica, psoriasi ecc.) che vengono attribuiti all’olio di semi di borragine sono basati sulle proprietà attribuite al GLA. In realtà, l’efficacia del GLA (e quindi dell’olio di borragine) nel trattamento delle condizioni sopracitate non è attualmente supportato da evidenze scientifiche.
È inoltre doveroso ricordare che, una volta assunto, l’acido GLA viene facilmente convertito in DGLA (acido diomogamma-linolenico), una sostanza che pur possedendo proprietà antiflogistiche, è un precursore dell’acido arachidonico, una sostanza con effetto pro-infiammatorio. Elevati livelli di quest’ultimo acido hanno un effetto deprimente a livello di attività immunitaria e sono in grado di esaltare la risposta infiammatoria; effetti quindi opposti a quelli del suo precursore contenuto nell’olio di borragine.
Molti nutrizionisti sono del parere che, in linea generale, i regimi dietetici dei Paesi occidentali siano fin troppo ricchi di acidi grassi omega 6 e quindi sarebbe poco giustificata un’integrazione con olio di semi di borragine. Vari autori ritengono addirittura che un’integrazione con questo prodotto non associata a un’adeguata assunzione di EPA e DHA (sostanze abbondantemente presenti nei prodotti ittici, ivi compresi gli oli di pesce) potrebbe avere effetti opposti a quelli che con tale integrazione ci si propone di raggiungere. Soggetti che seguono una dieta ricca di oli di semi e povera di prodotti ittici rischiano quindi di non trarre nessuno di quei benefici che sperano di ottenere assumendo integratori a base di olio di borragine.
L’olio di borragine non viene consigliato soltanto per usi terapeutici o come integratore alimentare, ma anche a scopo cosmetico da solo o in combinazione con altri tipi di olio vegetale. Per uso esterno, infatti, viene consigliato come antirughe e per ridurre inestetismi cutanei.

L’olio di semi di borragine è una delle fonti più ricche di acido gamma-linolenico (GLA)
Controindicazioni
Dal momento che l’acido gamma-linolenico può aumentare il tempo di coagulazione, l’utilizzo dell’olio di semi di borragine è controindicato nei soggetti trattati con anticoagulanti o con antiaggreganti piastrinici perché si avrebbe un aumento del rischio di sanguinamenti.