La melatonina è una delle sostanze che vengono spesso consigliate per dormire: la mancanza di sonno è sicuramente il campo in cui la melatonina può essere impiegata in sostituzione di farmaci tradizionali, soprattutto in casi di insonnia non grave o in soggetti anziani (non ha controindicazioni per assunzioni per brevi periodi). Come spiegato nell’articolo generale dedicato alla melatonina, essa è una sostanza prodotta dal corpo umano, ma in alcuni casi può essere utile una sua integrazione.
Attualmente la melatonina viene proposta soprattutto per regolare il ciclo sonno-veglia nelle persone vittime di jet lag, nei non vedenti e in coloro che effettuano turni di lavoro nel corso delle ore notturne. In tutti questi casi, l’utilizzo della melatonina ha sortito spesso effetti positivi.
Spesso l’assunzione viene consigliata per combattere vari tipi di insonnia (sembra funzionare soprattutto nelle persone più anziane, probabilmente perché i livelli plasmatici di melatonina sono inferiori nelle fasce di età più avanzata) e nella sindrome della fase del sonno ritardata.

La melatonina è una sostanza prodotta prevalentemente dall’epifisi (anche ghiandola pineale)
La melatonina è stata altresì proposta e, secondo vari studi, con una certa efficacia, per cercare di alleviare i problemi del sonno nei bambini che soffrono di determinati disturbi dello sviluppo (autismo, paralisi cerebrale e ritardo mentale) e per ridurre i sintomi di astinenza che provano alcune persone che interrompono gradualmente i trattamenti a base di benzodiazepine (in questo caso vengono proposte le forme a rilascio prolungato); l’assunzione viene anche consigliata per combattere l’astinenza da nicotina (problema che affligge molti di coloro che hanno smesso da poco di fumare).
Melatonina e jet lag
Un cenno a parte va dedicato all’utilizzo della melatonina per combattere il jet lag.Con jet lag si indica una condizione di carenza di capacità di concentrazione, irritabilità, affaticamento dovuto al cambio di fuso orario. Chiunque ha viaggiato tra i vari continenti sa quanto fastidiosi siano i sintomi. La regola (invero molto empirica) secondo la quale l’organismo umano impiega circa un giorno per ogni ora di fuso orario di differenza per adattarsi alla nuova situazione è conosciuta da chi viaggia spesso per lavoro ed è costretto a cambiare più Paesi (e fusi orari) nell’arco di pochi giorni.
Il jet lag è inoltre più marcato se si viaggia da Ovest a Est. Il jet lag è dovuto al fatto che gli esseri umani, come tutti gli organismi viventi, possiedono un orologio interno che controlla i ritmi del sonno e della veglia, dell’attenzione, della sensibilità agli stimoli luminosi ecc.
Tale meccanismo, come spiegato nell’articolo introduttivo sulla melatonina, viene indicato con la locuzione ciclo circadiano, esso è governato dalla ghiandola pineale che produce appunto la melatonina. Tale produzione è inibita se l’organismo è stimolato dalla presenza della luce, mentre al buio aumenta considerevolmente, raggiungendo un picco tra le 2 e le 4 del mattino.
Assumere la melatonina come integratore aiuta quindi il corpo umano a sopperire alla mancata produzione, dovuta all’eccessiva esposizione alla luce e alla mancanza delle ore notturne. Questo, assieme alla regolarizzazione del sonno, è forse l’applicazione più efficace dell’integrazione con tale sostanza, per quanto di utilità limitata ai viaggiatori vittime del jet lag.

La formula della melatonina è C13H16N2O2
Melatonina per dormire: dosaggio
Il dosaggio consigliato per dormire è di 1 mg di melatonina, assunta almeno un’ora prima di coricarsi, che può essere aumentato fino a un massimo di 5 mg al giorno. La formulazione più utilizzata è quella in gocce, visto che ben si prestano ad essere abbinate alla classica tisana prima di addormentarsi. Per un’assimilazione più veloce, sono in commercio anche formulazioni sublinguali, per ridurre il tempo necessario a ottenerne l’effetto.