L‘HMB (IdrossiMetilButirrato*) è una sostanza proveniente dal metabolismo della leucina, un aminoacido essenziale (è uno dei tre aminoacidi ramificati).
Com’è noto, la leucina riveste notevole importanza per la crescita e la resistenza del tessuto muscolare; promuove la sintesi proteica nei muscoli e anche nel fegato; è in grado di rallentare il processo di decomposizione delle proteine muscolari e promuove i processi rigenerativi. Svolge altresì attività chetogenica (può cioè essere convertita in corpi chetonici) e può quindi sostenere il metabolismo nei periodi di digiuno.
Nell’organismo, una parte di leucina subisce un processo di transaminazione dal quale risulta un prodotto noto come KIC (α-chetoisocaproato), sostanza a cui sono attribuite tradizionalmente le proprietà anticataboliche dell’aminoacido ramificato precursore. Una piccola quota (circa il 5%) del KIC viene metabolizzata in HMB; per sintetizzarne circa 3 grammi occorrono circa 60 g di leucina, cosa che di norma non si verifica; in un soggetto di 70 kg, per esempio, vengono prodotti circa 300 mg di HMB al giorno (la dose varia anche a seconda di quello che è l’introito alimentare di leucina); tale dose, secondo alcuni autori, giustificherebbe l’integrazione con HMB.
Piccole quantità di HMB sono presenti in alimenti quali il pesce, i latticini e gli agrumi.
Integratori a base di HMB: a cosa servono?
Negli ultimi tempi la pubblicità sta spingendo moltissimo gli integratori a base di HMB; questa sostanza è nota da tempo e conobbe un periodo di grande notorietà dopo le Olimpiadi di Atlanta del 1996; gli atleti statunitensi, infatti, ne fecero largo uso.
Nel nostro Paese l’HMB ha conosciuto alterne fortune; per molto tempo, infatti, ne è stata proibita la vendita. Attualmente la commercializzazione di integratori di HMB è perfettamente legale e, come detto, la continua pubblicità di alcuni integratori ha ridestato un forte interesse verso questo prodotto che viene utilizzato in particolar modo nel mondo del body building per le sue presunte attività anticataboliche (con riduzione dei DOMS, gli indolenzimenti muscolari a insorgenza ritardata) e anabolizzanti che favorirebbero anche l’aumento della massa magra. Un’altra proprietà attribuita all’HMB è quella immunomodulatoria (si ricorda che viene detto immunomodulatore ogni agente in grado di variare la risposta del sistema immunitario).
Sono ormai diversi anni che all’HMB sono attribuite alcune delle proprietà ricordate poco sopra (studi più recenti parlano anche di proprietà ipocolesterolemizzanti e antiipertensive), tuttavia, va precisato che la sua efficacia è stata descritta in situazioni molto particolari, ovvero in soggetti colpiti da sarcopenia, cachessia da tumore, traumi estesi ecc., ma non si hanno risposte definitive sugli effetti in persone sane.
L’HMB funziona?
Come già accennato nel paragrafo precedente, per quanto non siano del tutto escluse determinate proprietà dell’HMB come, per esempio, il risparmio della proteolisi muscolare (il processo che indica il catabolismo del muscolo scheletrico) indotta dall’attività fisica intensa, non si è osservato inequivocabilmente un aumento della massa muscolare in soggetti sani e regolarmente allenati diversamente da quanto registrato in soggetti colpiti da deperimento organico (persone anziane, pazienti affetti da neoplasia ecc.). È quindi molto probabile che le proprietà dell’HMB siano fortemente correlate a fattori quali le condizioni di salute, le condizioni generali dell’organismo, l’età e il sesso.
Dosaggi ed effetti collaterali
Il dosaggio giornaliero consigliato a chi lo utilizza è generalmente di tre dosi di 12,5 mg di HMB per kg di peso corporeo oppure tre dosi da un g, infatti l’emivita plasmatica dell’HMB è inferiore alle tre ore, quindi una sola assunzione giornaliera risulterebbe poco efficace.
Dosi superiori ai 3 g non sembrano dar luogo a effetti additivi significativi.
Normalmente l’HMB viene commercializzato in capsule che devono essere deglutite con acqua o altri liquidi.
I momenti più opportuni per l’assunzione di HMB sono quelli della colazione, quello che precede il riposo notturno e quello che segue l’allenamento.
Non sono noti significativi effetti collaterali, salvo l’ovvia controindicazione in caso di ipersensibilità a esso e di particolari condizioni del soggetto (bambini, donne in gravidanza ecc.).
Considerazioni finali
Come per tutti gli integratori esistono studi che promuovono il prodotto, ma pochi di essi sono stati sottoposti ad accurata indagine e ripetuti, per cui il condizionale è d’obbligo quando si parla delle proprietà di questo integratore, soprattutto quando se da soggetti sani (un trucco classico della ricerca è di studiare gli effetti su una persona malata e dedurre arbitrariamente che gli stessi effetti valgano per il soggetto sano, soggetto che, a differenza del malato, non aveva carenze).
Di fatto, si può attualmente concludere che, per un soggetto in buona salute, il ricorso all’integrazione alimentare di HMB è del tutto inutile perché vale il principio che in un qualunque processo complesso (per esempio la sintesi proteica) il risultato finale dipende dalla presenza e attività di N fattori, non solo di uno solo e in genere esistono fenomeni fi autolimitazione (la sostanza in eccesso viene semplicemente eliminata). Per i soggetti over 50 (se consideriamo l’invecchiamento una patologia) può esserci qualche effetto, ma sono necessarie ulteriori indagini.
* HMB è l’acronimo di beta-hydroxy-beta-methylbutyrate ovvero beta-idrossi-beta-metilbutirrato o anche, più semplicemente, IdrossiMetilButirrato; la sua scoperta risale al 1988 ed è merito di un ricercatore dell’università dell’Iowa, Steven L. Nissen, che lo trovò nel latte di maiale.