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Fosfatidilserina

Uno dei fosfolipidi più interessanti è sicuramente la fosfatidilserina, una sostanza appartenente alla categoria dei fosfogliceridi (ricordiamo che i fosfolipidi vengono suddivisi in due grandi classi: fosfogliceridi e sfingofosfolipidi). È costituita da due acidi grassi che sono legati a una molecola di glicerofosfato.

La fosfatidilserina è un componente della membrana plasmatica (il sottile rivestimento che delimita le cellule) e ha un ruolo di fondamentale importanza nella segnalazione del ciclo cellulare, in particolare per l’apoptosi (il processo di morte cellulare). Fu isolata la prima volta nel sistema nervoso centrale e fu denominata cefalina.

Fosfatidilserina

La fosfatidilserina è presente in diversi alimenti fra cui il tuorlo d’uovo, la soia (che ne è la fonte principale d’estrazione) e le frattaglie.

La fosfatidilserina come integratore alimentare

La fosfatidilserina è sicuramente, tra i fosfolipidi, la sostanza forse più nota, eccezion fatta per la lecitina di soia, a chi usa integratori. A essa fondamentalmente si attribuiscono due importanti funzioni:

  1. aumentare la memoria e l’attenzione (in alcuni studi su anziani sembra che abbia migliorato anche l’umore, ma ciò può essere conseguenza di un miglioramento della memoria e dell’attenzione);
  2. contrastare l’azione catabolica del cortisolo.

Sul primo punto è doveroso essere molto chiari: tutte le ricerche che riguardano la fosfatidilserina hanno preso in considerazione soggetti decisamente anziani e con gravi problemi di salute generale (demenza senile, morbo di Alzheimer ecc.); è quindi per lo meno ottimistico sperare che un soggetto normale tragga beneficio dall’assunzione di questa sostanza.

Sono molto critico sui presunti effetti degli “integratori per il cervello“. Da maestro di scacchi frequento ambienti dove, se un integratore cerebrale funzionasse (aumento della memoria, della lucidità e dell’attività cerebrale o altro), tutti lo userebbero. Attualmente, checché se ne dica, non esistono sostanze in grado di migliorare l’attività cerebrale in modo significativo senza effetti collaterali.

Sul secondo punto, il mondo del body building, com’è facile intuire, si è entusiasmato, utilizzando ricerche di non grande spessore (quelle che noi definiamo ricerche leggere) spesso mai confermate. Il meccanismo è sempre lo stesso: si usa un linguaggio pseudoscientifico suffragato da qualche ricerca non confermata (magari di dieci e passa anni fa) per sostenere tesi che logicamente non stanno in piedi (si veda il paradosso dell’aspirante campione).

Inoltre dobbiamo ricordare che il catabolismo è un normale processo del nostro organismo. Tentare di inibirlo o ridurlo a tutti i costi utilizzando un determinato integratore alimentare (che sia a base di fosfatidilserina o altro) significa spesso andare incontro ad altri problemi perché, per esempio, il cortisolo gioca un ruolo importante come antinfiammatorio.

Dosaggio e modalità di utilizzo della fosfatidilserina

Il dosaggio di fosfatidilserina che è stato maggiormente utilizzato negli studi è di 300 mg/die (suddivisi in tre somministrazioni da 100 mg, in corrispondenza dei pasti, colazione compresa).

L’integrazione fatta rispettando il dosaggio consigliato non dà luogo, di norma, a particolari effetti collaterali; in alcuni casi sono stati però segnalati disturbi a livello gastrointestinale (dolori addominali, nausea, difficoltà digestive ecc.).

Anche per quanto riguarda le controindicazioni, non vi sono particolari segnalazioni da fare se non quella relativa all’ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli altri ingredienti presenti nell’integratore (additivi ecc.). È opportuno comunque evitare l’utilizzo di fosfatidilserina nelle donne in stato interessante e in quelle che allattano.

I soggetti affetti da sindrome da anticorpi-antifosfolipidi (una condizione patologica a carattere autoimmune che si caratterizza per la comparsa di trombosi arteriose e/o venose e aborti spontanei ricorrenti in soggetti con positività agli anticorpi antifosfolipidi) devono consultare il proprio medico curante prima di assumere integratori a base di fosfatidilserina.

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