I fitoestrogeni sono sostanze di origine vegetale con caratteristiche molto simili a quelle degli estrogeni naturalmente prodotti dal corpo umano, in particolare da quello femminile. Esistono tre classi di fitoestrogeni: gli isoflavoni, i cumestani e i lignani. I primi sono i più conosciuti, tanto che spesso si pensa che i due termini siano completamente sinonimi, anche se in realtà non è vero. I fitoestrogeni sono ricavati dal mondo vegetale, principalmente da alcuni semi, dai legumi e da alcuni frutti e verdure. I lignani sono presenti nelle fibre vegetali, e come si può intuire dal nome, sono predominanti nella fibra legnosa di alcuni cereali (come la segale) e alcune verdure (abbondano nei cavoli e nelle fragole). I cumestani invece sono contenuti principalmente nei germogli: le fonti principali sono i fagioli, i piselli, l’erba medica e il trifoglio. I fitoestrogeni più conosciuti e di cui si fa più utilizzo nell’ambito dell’integrazione alimentare sono gli isoflavoni, di cui la principale fonte è la soia.
Sul mercato i fitoestrogeni si trovano sotto forma d’integratori (compresse o bustine) ma la loro assunzione può avvenire anche con la dieta ricca di soia e suoi derivati.
Estrogeni e menopausa
Gli estrogeni sono una famiglia di ormoni sessuali, di cui è noto principalmente l’estradiolo, prodotti sia nelle donne (nelle ovaie) che nell’uomo (dai testicoli), sebbene in quantità inferiori. Nelle donne il picco di produzione di estrogeni si ha in concomitanza dell’ovulazione (quattordici giorni prima rispetto alla comparsa delle mestruazioni). Una volta raggiunta la menopausa i valori di estrogeni prodotti si abbassano notevolmente avvicinandosi a quelli che si riscontrano normalmente negli uomini. Tale abbassamento è responsabile di alcuni dei fastidi che possono accompagnarsi alla menopausa quali vampate di calore, sudorazione notturna e secchezza vaginale; oltre ad aumentare il rischio di osteoporosi e altre malattie. I fitoestrogeni sono sostanze vegetali che riescono ad attivare gli stessi recettori degli estrogeni nel corpo umano col risultato di “ingannare” l’organismo inducendo un aumento dell’attività connessa a questi ormoni, riducendo i sintomi precedentemente descritti.
Per approfondimenti, consultare l’articolo sugli estrogeni. Inoltre, nel presente articolo non vengono citati rimedi, genericamente classificati come naturali, ma che non hanno validità scientifica e appartengono alla medicina alternativa (come l’omeopatia e i fiori di Bach).
Alimenti che contengono fitoestrogeni
Semi di lino – I semi di lino sono ricchi di lignani, una tipologia di fitosteroli che possono mimare l’effetto degli estrogeni. Altri semi che godono di simili proprietà sono i semi di sesamo.
Crusca di frumento – Anche la crusca di frumento risulta essere ricca di lignani e quindi in grado di favorire l’assunzione di fitosteroli.
Soia – La soia è un legume (derivante dalla pianta Glicine max) noto per il suo elevato contenuto proteico. La soia viene utilizzata per realizzare prodotti quali il tofu e il tempeh, ma può anche essere consumata come germogli o come legume ancora immaturo (fagioli edamame). La soia contiene circa un centinaio di diversi isoflavoni, ma le sostanze più importanti per i loro effetti sull’organismo umano sono genisteina, daidzeina e gliciteina. Poiché la loro struttura è simile a quella degli estrogeni naturali, il principale utilizzo dei fitoestrogeni è di integrare gli ormoni che nella donna non sono più prodotti o lo sono in maniera molto più limitata, durante i periodi di premenopausa e menopausa. L’impiego dell’integrazione trova quindi come indicazione per contrastare gli effetti della menopausa (vampate di calore, aumento di peso, irritabilità).
Frutta – Le tipologie di frutta più ricche di lignani e fitoestrogeni sono le pesche, le bacche (lamponi, fragole e cranberries, ovvero l’ossicocco americano). Anche la frutta disidrata è spesso consigliata, ma va da sé che essendo secca tuti i nutrienti (e di conseguenza anche gli zuccheri e le calorie) si concentrino e tendano ad aumentare.
Crucifere – Fra la verdura risultano essere invece interessanti le crucifere, ovvero una famiglia di vegetali che comprendono cavolo (cavolo riccio, cavoletti di Bruxelles, cavolo verza etc.), broccoli e cavolfiori.

Il trifoglio rosso è un rimedio erboristico ricco di fitoestrogeni
Rimedi erboristici
Sebbene siano molti i rimedi erboristici proposti spesso le quantità di fitoestrogeni contenute e le possibilità di estrazione mediante infusi sono molto limitate. Inoltre, considerando rimedi erboristici, non possono mai essere escluse interazioni con altre terapie farmacologiche ed effetti collaterali. Fra i rimedi erboristici si trovano principalmente la cimicifuga racemosa, l’agnocasto, l’enotera, il trifoglio rosso e l’angelica cinese.
Fitoestrogeni e cancro
L’aumento del rischio di contrarre alcune forme di cancro (quelle più dipendenti dagli ormoni) in seguito a un consumo di fitoestrogeni è ancora molto dibattuto in letteratura. Sembra infatti che l’assunzione di fitoestrogeni sia legato a una diminuzione del rischio di contrarre il tumore al seno, anche se non mancano gli studi che sostengono il contrario, specie per assunzioni prolungate. Tuttavia gli studi non sono conclusivi, e si riferiscono prevalentemente alla popolazione asiatica e all’assunzione tramite la dieta (la soia è un alimento molto importante nelle popolazioni asiatiche). Meno evidente è l’effetto protettivo su altri tipi di tumore, anzi alcuni studi mettono in guardia perché non ci sono evidenze che un consumo prolungato nel tempo ad alte dosi non aumenti il rischio oncologico. Altri studi evidenziano inoltre che non ci sarebbe alcun effetto preventivo di protezione nell’integrazione al di fuori della dieta.
Fitoestrogeni e aumento del seno
Poiché le dimensioni del seno di una donna sono legate alla produzione endogena di ormoni estrogeni (in particolare all’estradiolo), si trova spesso citata l’integrazione di fitoestrogeni come un metodo “naturale” per aumentare la taglia del reggiseno. Tuttavia si deve osservare che l’effetto degli ormoni di origine naturale è di molti ordini di grandezza inferiore rispetto agli estrogeni prodotti dal corpo della donna: sperare di vedere un aumento significativo del seno con la semplice integrazione di fitoestrogeni è molto ottimistico.
Fitoestrogeni: effetti dimostrati
- Contrastano gli effetti collaterali della diminuzione naturale degli estrogeni durante la premenopausa e menopausa.
Fitoestrogeni: effetti possibili
- Effetto protettivo nei confronti del tumore al seno
- Effetto di protezione cardiovascolare
Fitoestrogeni: effetti non dimostrati
- Effetto di prevenzione su alcuni tipi di tumore
- Aumento delle dimensioni del seno
Controindicazioni ed effetti collaterali
- Controindicazioni – Non consigliati in gravidanza
- Effetti collaterali – Di nessuna nota
- Sovradosaggio – Di nessuna nota
- Interazioni – Si consiglia di non assumerli in concomitanza di una terapia ormonale sostitutiva. L’assunzione di antibiotici può diminuire l’assorbimento dei fitoestrogeni.
Fitoestrogeni: dose efficace
Per contrastare gli effetti di premenopausa e menopausa, la dose efficace è di circa 40-60 mg al giorno.