Il DHEA (deidroepiandrosterone) è un ormone steroideo prodotto principalmente dalla corteccia surrenale, stimolata dall’ACTH, a sua volta prodotto dall’ipofisi. Piccole quantità della sostanza sono inoltre prodotte dai testicoli, dalle ovaie e dalle cellule gliali. È uno dei precursori del testosterone; ricordiamo infatti che nell’organismo umano la sintesi degli steroidi avviene nel modo seguente:
colesterolo –> pregnenolone –> DHEA –> androstenedione –> testosterone.
L’ormone circola a livello ematico soprattutto come solfato (DHEA-S); nel plasma circa l’80% di questo solfato è legato alla albumina, il restante 20% invece è legato a lipoproteine.
La quantità di ormone contenuta nell’organismo umano è correlata all’età del soggetto.
Dopo la nascita si assiste a una significativa diminuzione dei livelli plasmatici dell’ormone, livelli che rimangono bassi per il primo quinquennio. A partire dai cinque anni i livelli tornano ad aumentare per raggiungere l’apice verso i venticinque anni; da questo momento in poi si assiste a una progressiva diminuzione della concentrazione di DHEA nell’organismo; tale diminuzione comincia a diventare rapida a partire dai quaranta anni. A ottant’anni di età, il livello non supera il 10% del massimo raggiunto a venticinque anni.
A causa di questa diminuzione dei suoi livelli plasmatici con l’età, molti autori hanno supposto che il DHEA fosse fortemente coinvolto con i processi che regolano l’invecchiamento, tant’è che la somministrazione della sostanza sotto forma di integratore è stata consigliata alla fine degli anni ’90 come metodo anti-invecchiamento.
Nei soggetti di sesso maschile le concentrazioni plasmatiche di DHEA-S sono più elevate, quelle di DHEA invece non mostrano significative differenze fra i due sessi.
Il DHEA sembra essere coinvolto in numerose funzioni biologiche tra le quali ricordiamo la regolazione e la stimolazione delle funzioni sessuali, la produzione di mielina (la guaina che avvolge i nervi), l’attivazione dell’enzima G6PD che contribuisce alla riduzione delle cellule adipose ecc.

Struttura del DHEA
Il DHEA viene consigliato nella terapia di malattie autoimmuni (lupus eritematoso sistemico), per il miglioramento dell’umore e della memoria e come protettore dall’aterosclerosi.
È possibile ormai da alcuni anni un’integrazione per via orale. Per chi crede che l’ormone in questione sia effettivamente un rimedio anti-età, l’integrazione dovrebbe iniziare dai quarant’anni con dosi non elevate (vedasi più avanti) per evitare effetti collaterali, per ora solo ipotizzati (tumore della prostata o della mammella).
Negli USA il DHEA viene venduto come integratore alimentare, è praticamente reperibile in un qualsiasi supermercato e può quindi essere acquistato liberamente; nel continente Europeo, invece, la situazione è differente; in alcuni Paesi è vietato (per esempio in Francia), mentre è in altri Paesi può essere venduto solo dietro prescrizione medica, come per esempio nel nostro Paese e in Svizzera; si trova però soltanto in farmacia e solo come preparazione galenica.
Alcune aziende forniscono prodotti naturali a base di dioscorea, una pianta che contiene la diosgenina dalla quale si ottiene sinteticamente in laboratorio il DHEA. Il ragionamento è logico: prendete la diosgenina, un precursore del DHEA, e avrete i benefici di quest’ultimo; peccato che il nostro organismo non sappia replicare le reazioni chimiche che in laboratorio consentono di ottenere il DHEA dalla diosgenina!
Coloro che praticano attività sportiva devono tenere presente che l’ormone in questione rientra nella lista delle sostanze proibite perché potrebbe far aumentare la massa magra e ridurre quella grassa (teoricamente, non è certo fra i metodi più gettonati…).
La liberalizzazione del DHEA negli Stati Uniti ha comunque permesso di smitizzare gran parte delle credenze su di esso. L’assunzione del prodotto da parte di un numero elevato di “volontari” ha portato alle seguenti conclusioni:
- non si hanno reali benefici prima dei 60 anni. Ciò significa che, se è vero che i livelli di DHEA diminuiscono molto prima, è pur vero che il nostro corpo in gioventù lo utilizza solo in parte per funzioni correlate all’età.
- Funziona maggiormente per le donne che per gli uomini (effetto placebo a parte). La motivazione non è ancora chiara.
- Non diminuisce significativamente la massa grassa né incrementa significativamente quella magra.
Effetti dimostrati
Parlare di effetti dimostrati nel caso del DHEA può sembrare azzardato. L’ormone sembra essere coinvolto in numerose funzioni biologiche tra le quali ricordiamo la regolazione e la stimolazione delle funzioni sessuali, la produzione di mielina (la guaina che avvolge i nervi), l’attivazione dell’enzima G6PD, che contribuisce alla riduzione delle cellule adipose ecc.
Avvertenze
L’assunzione è controindicata in soggetti affetti da carcinoma prostatico, mammario, uterino e dell’ovaio. Tra gli effetti collaterali segnalati vi sono acne, irsutismo, perdita di capelli, cambiamento del timbro della voce nei soggetti femminili, alterazione dei profili ormonali, problemi epatici, incremento del rischio di tumori (in particolar modo alla prostata per i maschi e alla mammella per le femmine) ed altri effetti simili all’abuso di steroidi.
Dosaggio consigliato
Coloro che sostengono che il DHEA apporti determinati benefici consigliano un dosaggio che il medico dovrebbe individuare in base al sesso, all’età, alle condizioni generali di salute e vari altri fattori.
In linea generale vengono consigliati dosaggi tra 10 e 50 mg per le donne e tra i 25 e i 100 mg per gli uomini. Di norma viene consigliato di iniziare l’integrazione con i dosaggi più bassi monitorando periodicamente i livelli ematici di SDHEA.
DHEA-S (DHEA solfato): l’esame
Il dosaggio del DHEA (per la precisione di SDHEA, o DHEA-S, solfato di DHEA) è un’esame richiesto raramente. Prima del prelievo si consiglia di digiunare per 8 ore e di sospendere le terapie farmacologiche per 48 ore.
Dhea alto
- Androgeni
- Difetto di 3-betaidrossisteroidodeidrogenasi
- Gravidanza
- Irsutismo
- Neoplasia del surrene
- Ovaio policistico
- Pubertà precoce
- Virilismo
Dhea basso
- Criptorchidismo
- Estrogeni
- Iposurrenalismo
- Senilità
- Traumi
I valori di riferimento
I valori normali del DHEA solfato nell’adulto variano fra 2 e 5 microgrammi/ml (uomini) e fra 0,7 e 4 microgrammi/ml (donne in pre-menopausa), nelle donne postmenopausa fra 0,1 e 0,6 microgrammi/ml, nel neonato fra 1 e 3 microgrammi/ml. Nella prepubertà variano fra 0,1 e 0,6 microgrammi/ml.
Dhea come fontana della giovinezza?
Secondo una serie di test condotti negli Stati Uniti, l’integratore alimentare DHEA, spesso definito come la fontana della giovinezza, non ha alcuna efficacia nel rallentare il decadimento organico correlato all’invecchiamento, contrariamente a quanto molti ritengono.

Tante sono le ricette per trovare la fontana della giovinezza, ma il DHEA non sembra proprio essere una di queste!
In particolare, sono stati ottenuti risultati di scarso rilievo con dosi quotidiane di 75 mg; con terapie mediche standard si possono ottenere risultati ben più significativi. Secondo S. Nair (Mayo Clinic, Minnesota), la conclusione è evidente: non c’è alcun motivo per cui i soggetti anziani debbano proseguire l’assunzione dell’ormone. In particolare, molti medici chiedono che le autorità intervengano per porre fine alla diffusione di informazioni scorrette, che inducono all’acquisto dell’ormone da parte dei consumatori senza che poi vi siano effetti terapeutici significativi.
La reputazione dell’ormone come sostanza antinvecchiamento si basa prevalentemente su ricerche effettuate su cavie di laboratorio, mentre gli studi condotti sull’uomo sono pochi. Tuttavia, mentre l’organismo umano produce il DHEA e lo utilizza per la creazione di ormoni, nei roditori questo non avviene; inoltre la sostanza è stata quasi sempre somministrata ad animali giovani.
Lo studio di Nair ha previsto due anni di trattamento a soggetti volontari con età superiore a sessant’anni; un gruppo ha ricevuto DHEA, un gruppo ha ricevuto testosterone, un gruppo ha ricevuto placebo. I trattamenti hanno prodotto un innalzamento dei livelli dell’ormone ma, dopo due anni, il gruppo trattato con placebo aveva esattamente le stesse condizioni di possibile sviluppo muscolare e altri indicatori dello stato di salute rispetto ai soggetti che hanno ricevuto DHEA o testosterone. Secondo i ricercatori, il trattamento con DHEA o testosterone non produce alcun effetto riscontrabile sulle prestazioni fisiche, sulla sensibilità rispetto all’insulina o sulle componenti fisiche e mentali della qualità della vita.
Anche se il DHEA garantisce alcuni benefici a breve termine, si tratta di benefici che non si mantengono con il passare del tempo. Secondo i ricercatori, i dati non forniscono alcuna prova dell’efficacia di DHEA o testosterone come agenti antinvecchiamento e, di conseguenza, se ne deve scoraggiare l’utilizzo per queste finalità.