Cellfood ® è un integratore alimentare creato da un fisico statunitense, Everett L. Storey (6 settembre 1914 – 3 agosto 1988). Abbiamo compiuto un certo lavoro di ricerca su Everett L. Storey, ma la documentazione che siamo riusciti a reperire era spesso contraddittoria e quindi, per correttezza, riteniamo opportuno non fornire indicazioni in tal senso*.
Cellfood ® ha raggiunto una notevole notorietà a livello internazionale ed è piuttosto conosciuto anche nel nostro Paese dove viene distribuito dalla Eurodream srl.
Da quanto abbiamo potuto constatare visitando il sito, la linea Cellfood ® consta di diversi prodotti che hanno come prodotto di punta Cellfood® gocce (Formula Everett Storey); presso il Ministero della Salute, tale prodotto è stato notificato come integratore alimentare e non come farmaco.
Cellfood ® viene suggerito dal distributore a coloro che, pur godendo di buon stato di salute, hanno il desiderio di mantenere la propria forma fisica a buoni livelli, ritardare i processi di invecchiamento e prevenire tutte quelle patologie che sono legate al cosiddetto stress ossidativo; sempre il produttore suggerisce che l’assunzione di Cellfood® può giovare anche a coloro che praticano attività sportiva, sia amatorialmente che agonisticamente, e anche a tutti coloro che soffrono delle già citate patologie da stress ossidativo.
Come nel caso di altri integratori, i produttori e il distributore suggeriscono di abbinare all’assunzione di Cellfood ® un buon stile di vita.
Per quanto riguarda le modalità di somministrazione di Cellfood® gocce (Formula Everett Storey), si legge che esso dovrebbe essere diluito in un bicchiere contenente acqua oligominerale il cui residuo fisso a 180 °C dovrebbe essere inferiore a 50-100 mg/l; il pH di tale acqua dovrebbe essere preferibilmente neutro. Cellfood®, da quanto si evince leggendo sul sito, può essere somministrato anche ai bambini in ragione di una goccia ogni anno di età, non si devono però superare le dodici gocce giornaliere. Viene sconsigliata una diluizione di Cellfood® gocce in acqua di rubinetto perché l’efficacia del prodotto potrebbe subire delle riduzioni a causa dei procedimenti di potabilizzazione a cui sono sottoposte le acque degli acquedotti pubblici; tali procedimenti infatti si basano su agenti ossidanti.
Il distributore di Cellfood® fornisce anche suggerimenti in caso di contatto accidentale del prodotto con gli occhi: risciacquo immediato con abbondante acqua.
Per un miglior effetto, l’assunzione di Cellfood ® dovrebbe avvenire almeno una mezz’ora prima dei pasti, anche se in caso di astenia o stress, l’assunzione del prodotto può essere fatta anche lontano dai pasti.
Tra le altre cose si legge che l’assunzione di Cellfood ® subito dopo un pasto particolarmente abbondante può essere utile, grazie alla sua componente enzimatica, a favorire i processi della digestione.
Sembra che Cellfood ® abbia anche vinto il Premio di Tecnologia Avanzata 1997. Non ci è però nota l’istituzione che ha indetto tale riconoscimento. Se qualche lettore ne è a conoscenza può comunicarlo al nostro Ufficio Stampa che provvederà a integrare l’articolo.
Sempre da informazioni presenti sul sito del distributore, apprendiamo che la formulazione esclusiva dell’integratore Cellfood® ha richiesto lunghi periodi di ricerca (si parla di 42 anni, non è poco in effetti); le sostanze che fanno parte della composizione di Cellfood ® vengono estratte dalle piante migliori, tant’è che si parla, forse un po’ esageratamente di formula miracolosa (“forse un po’ esageratamente”, è giusto sottolinearlo, è una considerazione dello scrivente del tutto personale dovuta al fatto che sui miracoli è molto cauta anche la Chiesa cattolica). Fra i costituenti di Cellfood ® vi sono, sempre citando come fonte il distributore italiano, 78 elementi e minerali, 34 enzimi, 17 amminoacidi, ed elettroliti (oltre ad ossigeno ed idrogeno nascenti, come prodotti secondari). Fra questi elementi e minerali ecc. vi sono per esempio cromo, rame, iodio, ferro, manganese, molibdeno, selenio, zinco ecc.
Dei 78 oligoelementi presenti in Cellfood® 44 provengono dai mari del sud, mentre 34 dalle piante fossilizzate prese dalla terra vergine. Sembra che occorrano nove mesi per la preparazione di un lotto di Cellfood ®.
Leggendo le informazioni fornite sul sito del produttore ci sembra di intuire che una delle componenti più importanti di Cellfood® sia il solfato di deuterio (il deuterio è l’isotopo non radioattivo dell’idrogeno); tutti gli elementi che costituiscono Cellfood® infatti sarebbero tenuti in sospensione in una soluzione di solfato di deuterio; l’importanza di tale sostanza deriverebbe dal fatto che sarebbe dotata di una capacità di autosostenere una reazione di tipo catalitico in cui l’acqua contenuta nel nostro corpo viene scissa in ossigeno e idrogeno; sembra, sempre riportando la stessa fonte citata poc’anzi, che Storey fosse uno dei massimi esperti mondiali di deuterio. Ci limitiamo a osservare che nessuna casa farmaceutica ha pensato di sfruttare queste sue strabilianti proprietà (vedasi principio delle multinazionali).
Abbiamo cercato di capire come viene assorbito Cellfood ®; la spiegazione non è banalissima e cerchiamo quindi di renderla più semplice per quanto questo compito ci sembri molto arduo. Si deve premettere che gli elementi nutritivi in Cellfood ® sono presenti sia in forma ionica che colloidale; quelli presenti in forma colloidale sono decisamente piccoli (dai 4 ai 7 nanometri di diametro) e, a causa del fenomeno del moto browniano, agiscono su una carica negativa rimanendo sospesi nel liquido; dal momento che molti liquidi presenti nel corpo (per esempio sangue e linfa) sono colloidali e caricati negativamente, Cellfood® viene percepito come un liquido salutare dall’organismo; ciò fa sì che gli elementi nutritivi in esso passino pressoché immediatamente attraverso le membrane cellulari direttamente nel flusso ematico. Speriamo di essere stati in grado di spiegare abbastanza comprensibilmente il complesso meccanismo di assorbimento delle sostanze presenti in Cellfood.
La nostra opinione su Cellfood ®
La nostra posizione sulla stragrande maggioranza degli integratori è nota e invitiamo chi non la conoscesse a consultare i molti articoli presenti sul sito.
Infatti, in linea generale, su Cellfood® permangono i dubbi espressi nell’articolo Gli integratori miracolosi. In particolare, abbiamo poi altre perplessità.
Per esempio, una è relativa all’enfasi che si fa sulla presenza di numerosi oligoelementi, enzimi e aminoacidi nella formulazione e sul fatto che il prodotto usa l’ossigeno; è francamente un argomento che non ha molto pregio. Cosa vuol dire il fatto che ci sono 74 minerali in forma ionica, 34 enzimi e 17 aminoacidi e che usa l’ossigeno? Se le quantità sono minime l’effetto potrebbe essere minimo: anche in molti multivitaminici troviamo decine di sostanze, ma sappiamo che spesso sono solo fumo buttato negli occhi. In un qualunque reperto biologico (per esempio un pezzo di carne) troviamo centinaia di sostanze utili! Quanto all’ossigeno che dire? Le prestazioni del nostro organismo non vengono migliorate dall’avere più ossigeno a disposizione, questo lo dicono sia la medicina classica sia quella sportiva. È errata la credenza che avere più ossigeno a disposizione faccia stare meglio. In realtà, il collo di bottiglia del nostro sistema è dato dal trasporto ai tessuti proprio dell’ossigeno. È la vecchia storia: se ho tanta acqua per spegnere l’incendio, ma mi mancano i secchi per gettarla sul fuoco, sono spacciato comunque. E nel nostro caso i secchi sono rappresentati dal sistema cardiovascolare e in particolare dai globuli rossi. Più di tanto ossigeno non riescono a scambiare quindi, se voglio stare meglio, devo aumentare i globuli rossi, non fornire inutile ossigeno in più (è per questo che come doping si utilizza l’epo e non l’ossigeno).
E chi dice poi che il 20% di ossigeno attuale non basti? Dipingere un mondo inquinato e schifosissimo non significa dare dei numeri precisi. La capacità polmonare dell’uomo (e la conseguente necessità di ossigeno) è decisamente una delle risorse sovrabbondanti. Se così non fosse, alla prima sigaretta il soggetto cadrebbe in crisi. Purtroppo occorrono anni di fumo per far capire al fumatore i danni a cui va incontro.
Sul sito del distributore abbiamo visto citate alcune ricerche, ricordiamo però che la ricerca non è scienza; per diventarlo le ricerche devono essere replicate decine di volte. Non ci sembra che ciò sia avvenuto nel caso di Cellfood ®.
Da parte nostra quindi rimangono alcune perplessità sull’efficacia su Cellfood ®, poi, ovviamente, ognuno è libero di fare i tentativi che crede. Concludiamo però con una riflessione relativa al fatto che Cellfood® è reclamizzato come un prodotto che trasporta i suoi componenti in ogni singola cellula: le cellule del corpo umano sono miliardi e miliardi e quindi ci sorge spontanea la domanda: dividendo la quantità di un minerale di Cellfood ® per tale numero, si è sicuri che arrivi qualcosa “a ogni singola cellula”?
* Ci limitiamo soltanto a contestare un’affermazione che abbiamo trovato su un sito statunitense: Saved by his very own invention, Storey lived a long, healthful and productive life (Salvato dalla sua invenzione, Storey visse una vita lunga, piena di salute e produttiva); in particolare non concordiamo con l’aggettivo “lunga”; perché è scientificamente provato che l’uomo può raggiungere limiti di età sensibilmente maggiori; non mancano sicuramente documentazioni su persone che hanno oltrepassato i 110 anni di età, limiti quindi superiori di oltre 40 anni rispetto a quelli della vita di Storey che ha vissuto solo 74 anni.
LA MAIL
Gentili Signori,
leggevo stamane un articolo sul Cellfood, del quale ho controllato un riscontro sul vostro sito, che mi pare caratterizzato da grande serietà scientifica.
Nel vostro articolo sul Cellfood si faceva accenno ad un premio per la tecnologia avanzata che il prodotto avrebbe vinto nel 1997, del quale, però, non avevate trovato riscontro.
Cercando su Internet ho trovato un Premio Kyoto per la tecnologia che, nel 1997, è stato vinto da alcuni scienziati per l’elettronica.
Ho cercato più volte, ma non ho trovato traccia del premio del quale si parla nel sito Cellfood.
Tanto per vostra opportuna conoscenza.
Cordiali saluti.
Lettera firmata