Bromelina (o bromelaina; questo termine deriva dall’inglese, lingua in cui la sostanza è detta bromelain) è un termine generico col quale ci si riferisce a due enzimi proteolitici (ovvero in grado di degradare le proteine in amminoacidi) che vengono estratti dall’ananas, una pianta della famiglia delle Bromeliacee, originaria dell’America meridionale. Oltre all’attività proteolitica, a tali enzimi sono stati attribuiti diversi altri effetti (antiedemigeni, antinfiammatori e antitrombotici).
La prima forma di bromelina è stata individuata nel frutto dell’ananas, mentre la seconda è stata individuata nel gambo; dal momento che nel gambo le quantità dell’enzima sono maggiori, per gli scopi commerciali si preferisce sfruttare quest’ultima fonte.
Grazie alla sua attività proteolitica, la bromelina viene utilizzata anche nell’industria alimentare per intenerire le carni in scatola, per la chiarificazione della birra; importante il suo utilizzo nella preparazione dei cibi precotti.

La bromelina costituisce circa la metà delle proteine contenute nell’ananas (0,5 g di proteine per 100 g); la concentrazione più elevata si ha nel gambo, non nel frutto
Per la sua blanda attività anoressizzante viene anche inserita in dimagranti da banco. Negli integratori viene spesso associata ad altri enzimi proteolitici (tripsina, papaina ecc.); nel loro insieme queste sostanze agiscono direttamente nel tubo gastroenterico e vengono anche assorbite nel sangue grazie a sistemi di trasporto presenti nelle cellule dell’apparato digerente, esplicando così attività biochimica in tutto l’organismo. Tali integratori possono rivelarsi di una certa utilità nel favorire la digestione di quegli alimenti che risultano essere ricchi di proteine.
Proprietà della bromelina
La bromelina ha mostrato effetti proteolitici, antiedemigeni, antinfiammatori, antitrombotici e una blanda azione anoressizzante. La bromelina è contenuta in alcuni farmaci (con tripsina e rutina, Phlogenzym) per la cura dell’artrosi con un’azione simile a quella del diclofenac o per la rimozione del tessuto morto in seguito a ustioni (Debridase).
Bromelina: avvertenze e controindicazioni
L’utilizzo degli integratori contenenti bromelina è controindicato in tutti i soggetti che sono affetti da ulcera duodenale o gastrica.
La bromelina incrementa l’attività dei farmaci anticoagulanti; per tale motivo, i soggetti sottoposti a terapie con tali medicinali (per esempio eparina e warfarin) devono informare il proprio medico prima di assumere prodotti che la contengono.
L’enzima può innalzare le concentrazioni sieriche di tetracicline e amoxicillina, la sua assunzione deve avvenire sotto stretta sorveglianza medica.
L’utilizzo è altresì controindicato nei soggetti allergici all’ananas.
Dose efficace
Il dosaggio riportato sugli integratori viene spesso espresso in unità attive ed è riferito alla capacità dell’enzima di digerire una determinata quantità di proteine. Molto dipende dalla forma dei preparati che vengono assunti, dal cibo associato e dalla secrezione gastrointestinale. Non è quindi particolarmente agevole stabilire a priori quale possa essere il dosaggio efficace. Le dosi tipiche oscillano da 500 a 2.000 GDU (GDU = unità di digestione della gelatina) fino a tre volte al giorno.
In un farmaco antiedemigeno come l’Ananase la bromelina è contenuta in ragione di 40 mg, da assumersi da 2 a 4 volte al giorno.
A cosa serve
Per i suoi effetti proteolitici, la bromelina può essere utile nelle dispepsie. Ha mostrato una discreta efficacia nel trattare blandi stati infiammatori dei tessuti molli e nel trattamento di condizioni infiammatorie localizzate, in particolar modo in presenza di edema.
Topicamente viene utilizzata per trattare ulcere della pelle e ustioni.
L’utilizzo come prodotto dimagrante è da evitare in quanto l’effetto anoressizzante, dovuto all’attività proteolitica sui tessuti, è esplicabile solo a dosaggi in cui sono presenti pesanti effetti collaterali.