I bioflavonoidi (anche flavonoidi o, secondo la definizione di alcuni autori, vitamina P) sono composti chimici per lo più idrosolubili presenti in particolar modo nelle specie vegetali (ne sono per esempio ricchi gli agrumi, il tè verde, i pomodori, i frutti di bosco, le ciliegie, il finocchio, il grano saraceno, la vite rossa ecc.).
I bioflavonoidi sono stati isolati per la prima volta da uno scienziato ungherese naturalizzato statunitense, Albert Szent-Györgyi de Nagyrápolt (premio Nobel nel 1937 per la medicina e la fisiologia) da non confondersi con l’altro scienziato ungherese Paul György, scopritore di vitamina B2, vitamina B6 e vitamina B8.
Szent-Györgyi, nel corso dei suoi esperimenti, aveva osservato che tali sostanze svolgono un’azione di rafforzamento dei capillari sanguigni garantendone anche la normale permeabilità.
Negli anni ’70 del XX secolo, il dottor R.C. Robbins ha eseguito numerosi esperimenti relativi a questi particolari composti; in base alle sue osservazioni, quelli che possiedono la maggiore attività biologica sono la nobiletina, la sinensetina e la tangeretina. Secondo quanto riportato dagli studi di Robbins, i bioflavonoidi hanno la capacità di ridurre l’anormale coagulazione del sangue e potrebbero essere utili quale complemento nelle terapie anticoagulanti e antitrombotiche.

Tra le caratteristiche ritenute più interessanti dei bioflavonoidi c’è quella di svolgere un’azione antiradicali liberi
Bioflavonoidi: a cosa servono
Quella dei bioflavonoidi è una classe molto ampia (esistono circa 5.000 composti diversi) della quale fanno parti varie sottoclassi (flavani, flavoni, isoflavoni ecc.).
L’efficacia terapeutica dei diversi bioflavonoidi varia al variare della loro particolare composizione. Molto spesso la tipologia ha una stretta correlazione con il colore delle sostanze vegetali perciò un consiglio che viene dato a coloro che sono interessati a beneficiare dei loro effetti è quello di consumare frutta e verdura di colore diverso.
Tra le loro caratteristiche ritenute più interessanti c’è quella di svolgere un’azione antiradicali liberi.
In commercio sono disponibili integratori combinati con vitamina C e rosa canina che generalmente vengono consigliati per contrastare la fragilità capillare a livello di gambe e volto, per riassorbire le ecchimosi e per migliorare la condizione di chi soffre di emorroidi e vene varicose.
Per quanto concerne la dose efficace, si ritiene che un regime vario ed equilibrato apporti una quantità di bioflavonoidi oscillante tra i 150 e 300 mg giornalieri. Chi volesse ricorrere a un’integrazione di tali sostanze dovrebbe pertanto rimanere entro questo range quantitativo.
Servono? – I bioflavonoidi sono sostanze antiossidanti, ma la loro integrazione è ampiamente coperta da un’alimentazione equilibrata; per un’integrazione di sostanze a effetto antiossidante sono da preferire altre soluzioni come le classiche vitamine.
Controindicazioni
L’assunzione di integratori di bioflavonoidi può essere controindicata nel caso si assumano farmaci che influenzano la coagulazione del sangue come, per esempio, il warfarin (Coumadin).