L’alanina è uno dei cosiddetti aminoacidi non essenziali (ricordiamo che gli aminoacidi non essenziali sono quelli sintetizzabili dal nostro organismo; l’alanina è infatti prodotta nei muscoli a partire dall’acido glutammico); nella sua molecola è presente un atomo di carbonio asimmetrico; può esistere in due forme: quella destrogira e quella levogira; la forma levogira è particolarmente importante.
Durante l’attività fisica, il ruolo dell’alanina è quello di entrare a far parte di una via metabolica denominata ciclo alanina-glucosio. Intensi e prolungati sforzi fisici causano una deplezione dei livelli ematici di glucosio e un aumento della concentrazione ematica di acido lattico. Conseguentemente i muscoli sono costretti, per scopi energetici, ad accrescere l’ossidazione degli acidi grassi e degli aminoacidi, in particolar modo di quelli ramificati; a partire da questi ultimi e dal piruvato, si forma l’alanina per transaminazione (cioè un processo per cui il gruppo amminico proprio degli aminoacidi passa da un aminoacido a un’altra sostanza costituendo un nuovo aminoacido); a questo punto l’alanina viene rilasciata nel circolo ematico per poi passare al fegato dove le viene tolto il gruppo amminico (deaminazione), ottenendo ammoniaca e uno scheletro carbonioso da cui si ottiene glucosio, rimesso in circolo e finalmente utilizzato come energia.

L’alanina è prodotta nei muscoli a partire dall’acido glutammico, poi nel fegato è trasformata in acido piruvico
Dopo un esercizio fisico leggero, ma che si protrae per almeno quattro ore, il ciclo alanina-glucosio rappresenta quasi la metà del glucosio messo in circolazione dal fegato. Il rilascio di alanina da parte dei muscoli cresce con l’aumentare dell’intensità del lavoro e si stima che per lavori piuttosto intensi, il 10-15% delle richieste energetiche muscolari derivi dal ciclo alanina-glucosio. I dati soprastanti si trovano in letteratura, anche se gli autori non sono concordi nelle percentuali (mentre lo sono nel fabbisogno proteico di un sedentario).
Da un’analisi empirica, si scopre che esistono soggetti che utilizzano le proteine meglio di altri. Per tali soggetti, a parità di sforzo (il catabolismo proteico è comunque presente quando lo sforzo diventa estremo, spesso per scarso allenamento del soggetto), è maggiore la percentuale di proteine impiegata a fini energetici.
A cosa serve?
L’alanina può ridurre il colesterolo nel sangue e in condizioni di ipoglicemia può servire per produrre glucosio.
Avvertenze e controindicazioni
L’assunzione è controindicata in quei soggetti che soffrono di allergia agli alimenti proteici. L’abuso di integratori proteici può provocare un notevole rialzo dell’azotemia con conseguente sovraccarico renale.
Dose efficace
Integrazioni isolate non sono comuni; generalmente viene associata ad altre sostanze, tipicamente altri aminoacidi.
A chi serve
Dal momento che sono moltissimi gli alimenti ricchi di alanina (ceci, fagioli, fave, lenticchie, mais, riso ecc), chiunque segua un regime alimentare equilibrato non necessita di lcuna supplementazione di tale sostanza.
Eventuali integrazioni possono essere prese in considerazione dagli atleti di sport di endurance.