L’acido caprilico (anche acido ottanoico) è un acido grasso non essenziale. Viene estratto dalle noci di cocco e dall’olio di semi di palma. Se ne trovano piccole quantità anche nel latte materno; è una sostanza poco solubile in acqua e ha un gusto piuttosto sgradevole. È utilizzato in diversi settori; a livello industriale è usato per la produzione di coloranti e di sostanze destinate al settore cosmetico, mentre in ambito sportivo e in ambito salutistico è proposto sotto forma di integratore alimentare.
Come integratore destinato agli sportivi è usato come fonte energetica, mentre per gli usi di tipo salutistico è consigliato per la cura della candidosi spesso in associazione a probiotici, aglio e curcuma (per approfondire si vedano le schede corrispondenti).
Le forme farmaceutiche sono generalmente capsule o compresse. Per il trattamento della candidosi alcuni autori consigliano l’associazione di acido caprilico e psillio (vedasi scheda corrispondente per approfondire).
Cibi contenenti l’acido caprilico sono la noce di cocco, l’olio di semi di palma, il latte e i latticini.
Effetti dimostrati
L’acido caprilico ha mostrato una certa efficacia nel trattamento della candidiasi (dissolve la membrana cellulare della Candida albicans).
Avvertenze e controindicazioni
Non esistono particolari controindicazioni o precauzioni relativamente all’assunzione di acido caprilico se non quella di non superare le dosi massime giornaliere consigliate.

L’acido caprilico (anche acido ottanoico) è un acido grasso non essenziale. Viene estratto dalle noci di cocco e dall’olio di semi di palma.
Dose efficace
I dosaggi ritenuti efficaci variano dai 300 ai 1.200 mg giornalieri.
A cosa serve
L’utilizzo di integratori di acido caprilico può essere utile a coloro che sono affetti da candidiasi.