Herbalife è una multinazionale che opera nel campo degli integratori alimentari e in quello dei prodotti per la cura personale. È stata fondata nel 1980 a Inglewood, in California, per volere di Mark Reynolds Hughes (1956-2000). Attualmente l’azienda californiana opera in oltre 90 Paesi fra cui l’Italia dove approdò nel dicembre del 1992.
In origine il campo di azione dell’azienda era limitato alla sola vendita di prodotti finalizzati al dimagrimento. L’azienda infatti aveva lanciato l’Herbalife’s Slim and Trim Program, un programma composto da 4 prodotti: Formula #1 (bevande proteiche sostitutive del pasto), Formula #2 (pastiglie a base di prodotti erboristici), Formula #3 (compresse di minerali e multivitaminici) e Thermojetics (una polvere solubile per la preparazione di bevande). Il programma originario oggi si è trasformato in Herbalife Cellular Nutrition Health and Weight Management System; oltre al nome sono stati modificati anche alcuni degli ingredienti dei prodotti che ne fanno parte.
Con il passare del tempo, l’azienda ha conosciuto una grande espansione e, accanto ai prodotti di tipo alimentare, si sono aggiunti anche prodotti per la cura e l’igiene della persona. Il punto di forza della multinazionale californiana rimane però ancora la vendita dei prodotti finalizzati alla perdita di peso, prodotti che vengono inseriti in un preciso piano dietetico, la dieta Herbalife.
La proposta del piano dietetico è fatta attraverso la strategia del multilevel-marketing (per saperne di più), strategia piuttosto semplice che si avvale di una rete di promotori affabili, gentili, sempre pronti a un sorriso e soprattutto il perfetto esempio che il prodotto funziona. In cambio si trova un lavoro che può fruttare qualche soldino; quest’ultimo punto è citato anche nelle pagine del sito ufficiale Herbalife versione italiana; infatti scorrendo tra le pagine possiamo leggere:
I prodotti e le soluzioni Herbalife offrono:
- efficace controllo del peso
- alimentazione sana e bilanciata
- cura della persona
- opportunità di guadagno economico.
Alcuni venditori di Herbalife mi hanno chiesto come mai io mi fidi dei farmacisti e delle multinazionali del farmaco e non di loro. Premesso che non mi fido ciecamente delle multinazionali farmaceutiche con le quali sono spesso molto critico, la mia risposta è stata: “un farmacista potrà essere disonesto, ma è preparato, tu che vuoi vendere integratori, sai almeno quali sono gli aminoacidi essenziali?”. In ogni caso capitatomi, silenzio totale, da qui il mio scetticismo.
Herbalife funziona?
La “strategia vincente” viene presentata attraverso l’illustrazione della “ruota di nutrizione di base”, una ruota in cui al centro si trovano i cosiddetti prodotti essenziali, Formula #1, Formula #1 Sostituto del pasto, Formula #2 Complesso Multivitaminico, Multifibre–Integratore alimentare di fibre (vale la pena precisare che le denominazioni subiscono spesso variazioni, anche se sostanzialmente i prodotti rimangono pressoché invariati o quasi).
La posizione centrale viene spiegata dal fatto che questi prodotti, a detta dell’azienda, svolgono un ruolo basilare ai fini di un piano nutrizionale equilibrato. Intorno alla parte centrale vengono raffigurate le diverse esigenze della persona (migliore digestione, benessere del sistema cardiovascolare, benessere del sistema immunitario, controllo del peso, nutrizione della pelle ecc.), esigenze che vengono soddisfatte dalla molteplicità dei prodotti Herbalife. Il risultato dovrebbe essere quello di (sono parole dell’azienda) “apparire e vivere al meglio“.

Nel 2019 il fatturato di Herbalife è stato di 4,9 miliardi di dollari
Niente di male nel voler vivere al meglio, ma, senza voler fare nessun discorso scientifico, ci preme semplicemente sottolineare come il concetto di “stare in forma” che Herbalife promuove sia lontano mille miglia dal benessere come lo intendiamo noi.
Stare in forma non significa apparire in forma. Essere magri non vuol dire nulla (ammesso, ma non concesso, che i prodotti Herbalife facciano dimagrire) se poi il nostro corpo funziona come (o peggio di) prima.
Ci limitiamo a qualche domanda:
- come mai il fondatore di Herbalife è morto (in circostanze non chiarissime) a soli 44 anni?
- Quanti sono gli sportivi ad alto livello che dichiarano espressamente di utilizzare i prodotti Herbalife?
- Come mai, se i prodotti funzionano, non sono venduti semplicemente in farmacia o in erboristeria, ma continuano a essere proposti con rapporto diretto?
Herbalife fa male?
A questo punto dell’articolo, rispondere sì alla domanda del sottotitolo sarebbe molto facile; è però opportuno approfondire l’argomento.
Per completezza cominciamo con citare una ricerca (Miren García-Cortés, Mercedes Robles-Díaz, Aida Ortega-Alonso, Inmaculada Medina-Caliz e Raul J. Andrade, 2016) che ha citato 77 casi di danni epatici a carico di soggetti che seguivano il metodo Herbalife. Trattandosi di una ricerca isolata, è comunque da prendere con le molle (vedasi l’articolo sulla ricerca scientifica), anche perché non è chiarissima dove si spinga la correlazione fra patologia e assunzione di prodotti Herbalife.
Continuiamo con il dire che ogni sostanza che apporta benefici chiari alla nostra salute ha sempre e comunque delle controindicazioni. Persino con l’acqua, se se ne beve troppa, si può morire (fenomeno dell’iponatriemia). Pertanto, chi assume prodotti Herbalife, se veramente crede di assumere qualcosa di decisamente utile, deve capire che un’assunzione senza competenze mediche di base è decisamente poco sensata. Ovvio che se si ritiene che Herbalife sia acqua fresca perché assumerla?
Sui piani di dimagrimento di Herbalife vale la posizione della comunità internazionale: per dimagrire servono solo attività fisica e un’alimentazione sana ed equilibrata. Chi cerca scorciatoie spesso sceglie soluzioni non del tutto salutistiche.
Concludendo: Herbalife fa male? Sì, al nostro portafoglio e al nostro spirito critico.
Herbalife: le controindicazioni
Come per molti integratori, le controindicazioni sono dettate dal buon senso: gestanti, donne che allattano, bambini e soggetti affetti da patologie croniche dovrebbero essere esclusi dal pianeta Herbalife. Aggiungiamo a questo elenco anche tutti coloro che vogliono utilizzare Herbalife per migliorare decisamente (un avverbio che potrebbe essere sostituito con “ingenuamente”) le proprie capacità fisiche e/o mentali, non tanto per la nocività del prodotto, quanto perché di fatto non esistono sostanze che non siano farmaci (esempio: doping) che possano realmente migliorare la situazione psico-fisica.
Un aneddoto personale
Qualche anno fa trovai in città un conoscente che aderiva a una società di multilevel-marketing. Mi invitò, sempre con il sorriso sulle labbra, a entrare nell’organizzazione. E infine, estraendo dal cilindro la frase magica, aggiunse: “a me XXX (il prodotto. N.d.A.) ha cambiato la vita!”. Io lo guardai, era lo stesso di prima, piuttosto flaccido, lontano mille miglia dal mio concetto di efficienza fisica. Gli risposi: “vedendoti e conoscendoti da tempo, non si direbbe proprio!”.
Lo staff scientifico
Nel comitato scientifico di Herbalife compare anche Louis Ignarro, premio Nobel per la medicina, un’indubbia mossa geniale a livello di marketing. Purtroppo non è il primo caso di premio Nobel che si butta nel mercato degli integratori. Per una valutazione, si legga di un caso analogo (Luc Montagnier e la papaia).