La glutammina (anche L-glutammina) è un aminoacido non essenziale la cui sintesi avviene a partire da altri aminoacidi (arginina, ornitina e prolina) nel tessuto muscolare, dov’è particolarmente abbondante (nella muscolatura la glutammina rappresenta circa il 65% degli aminoacidi presenti).
La stragrande maggioranza della glutammina presente nel torrente sanguigno è di produzione muscolare; in misura minore viene prodotta dal fegato e da altri organi; viene utilizzata dal nostro corpo come precursore di altri aminoacidi non essenziali e può fornire energia in condizioni di elevato catabolismo. Nei neuroni viene convertita in acido glutammico dall’enzima glutaminasi.
La glutammina è usata come coadiuvante nelle terapie dell’affaticamento mentale per le sue importanti funzioni a livello nervoso e cerebrale; è altresì importante per il controllo dell’azoto. Nel mondo dello sport gli integratori a base di questo aminoacido godono di notevole considerazione; come per molti altri integratori, la diffusione di questa sostanza arriva dal mondo del body building.
A cosa serve la glutammina
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza sulle “proprietà” di questa sostanza. Secondo i sostenitori dell’integrazione con questo aminoacido, la sua somministrazione:
a) previene il catabolismo muscolare (proprietà cara ai body builder, scoperta in situazione di crisi in campo chirurgico dove si è visto che alte dosi di glutammina aiutavano il ripristino dei tessuti muscolari: in situazioni “normali” ciò non avviene, anzi, impedire il catabolismo muscolare significa togliere una delle fonti energetiche alternative);
b) favorisce il recupero: è allora meglio utilizzare gli aminoacidi ramificati la cui funzione è diretta e molto più rapida;
c) stimola l’ormone della crescita (ma le esperienze condotte al di fuori di cliniche su soggetti “normali e allenati” non hanno replicato i risultati su soggetti “clinici e anziani”);
d) rinforza le difese immunitarie (se fosse vero in modo significativo, poiché ci sono individui che non prendono mai l’influenza a causa delle loro alte barriere immunitarie, perché invece del vaccino non si suggerisce di prendere la glutammina?);
e) aumenta il volume delle cellule muscolari, pompandovi acqua (ma questo interessa un body builder, molto meno altre categorie di sportivi in cui il peso è spesso un handicap);
f) possiede un’azione disintossicante, epatoprotettiva e antinfiammatoria (sicuramente c’è del vero, ma è meglio rivolgersi a prodotti specifici);
g) entra nella formazione del glutatione, un antiossidante costituito da cisteina, acido glutammico e glicina (anche questo è vero, ma che succede se mancano gli altri componenti?).
In sostanza la promozione della glutammina è simile a quella che gli alimentaristi generici fanno dei vari cibi: ogni cibo ha delle proprietà, contiene vitamine ecc., ma non per questo è la panacea contro le malattie o contro il decadimento fisico. Si consiglia di assumere la glutammina con carboidrati perché meglio assorbita in condizione di elevazione del carico glicemico (salvo poi affermare che per stimolare l’ormone della crescita deve essere assunta in condizioni di basso carico glicemico).
In realtà, da esperimenti compiuti su atleti allenati, si è visto che 10 g al giorno per un mese non hanno migliorato in alcun modo le prestazioni. Anzi, alcuni soggetti sono aumentati di peso, probabilmente a causa dell’effetto volumizzante della glutammina che tende a trattenere acqua. In linea generale, l’apporto di questo aminoacido con la dieta deve ritenersi del tutto sufficiente.

Formula strutturale della glutammina
Effetti collaterali, controindicazioni e interazioni
In linea generale, l’impiego, alle dosi suggerite, di glutammina si è rivelato sicuro e ben tollerato. In rari casi si è osservata la comparsa di transitori disturbi addominali gastrointestinali, fra cui gonfiore e stipsi. In pazienti psichiatrici, l’utilizzo anche a basse dosi, avrebbe, secondo alcuni autori, peggiorato la sintomatologia maniacale.
La somministrazione di glutammina è controindicata in soggetti affetti da patologie renali.
La glutammina interagisce con diverse sostanze come ormone della crescita aumenta l’assorbimento di nutrienti in soggetti con sindrome dell’intestino corto), indometacina (migliora la permeabilità intestinale indotta dall’indometacina), metotrexate (riduce l’efficacia della glutammina nel trattamento della mucosite da chemioterapia), paclitaxel (di cui riduce gli effetti collaterali) ecc.