La Garcinia cambogia (Garcinia gummi-gutta) è una pianta legnosa originaria del sud-est asiatico (Cambogia, Vietnam, Filippine, sud dell’India), appartenente alla famiglia delle Clussiacee; è utilizzata in erboristeria in prodotti dimagranti (vedasi l’articolo Dimagranti) per la presenza nella buccia del frutto di acido idrossicitrico (HCA). Sembra che l’acido agisca sull’enzima citratoliasi o direttamente sull’acetilcoenzima A, bloccando la sintesi degli acidi grassi, evitando che si formi tessuto adiposo. Se da un lato il processo è positivo poiché porta al consumo dei grassi circolanti (con riduzione dei trigliceridi), dall’altro è negativo perché l’acetilcoenzima A è fondamentale nella produzione di energia. L’acido idrossicitrico (HCA) è un derivato dell’acido citrico, ma, a differenza di questo, è molto raro in natura; oltre che nella Garcinia cambogia si trova anche in una pianta del genere Hibiscus, l’Hibiscus sabdariffa, una pianta perenne diffusa sia in Africa che in Asia.
Da segnalare che il presunto dimagrimento sarebbe causato anche dal blando effetto epatotossico; questa tossicità sul fegato ha però ridotto drasticamente il commercio della Garcinia, in particolare di quelle formulazioni a più alto contenuto di HCA.
Le altre sostanze presenti non sono particolarmente interessanti, anche se alcune vengono ipervalutate (come la pectina, contenuta in moltissimi dei nostri frutti, o il calcio).
Effetti dimostrati
Il principio attivo (HCA) agisce sull’enzima citratoliasi bloccando la sintesi degli acidi grassi. Non esistono però evidenze scientifiche di un reale impatto sull’azione dimagrante, anche perché le controindicazioni all’uso di HCA impediscono di utilizzare dosi massicce di questo principio attivo.

La Garcinia cambogia (Garcinia gummi-gutta) è una pianta legnosa originaria del sud-est asiatico (Cambogia, Vietnam, Filippine, sud dell’India), appartenente alla famiglia delle Clussiacee
Effetti collaterali e controindicazioni
Non sono segnalate avvertenze particolari, se non il rallentamento del metabolismo dell’AcetilCoa, fondamentale per la produzione di energia. Solo dosi superiori ai 500 mg di HCA puro possono causare nausea, disturbi gastrointestinali e mal di testa.
Come altri farmaci e integratori, la Garcinia è controindicata in gravidanza, allattamento e per chi soffre di ipersensibilità specifica; fra le controindicazioni particolari, la Garcinia non è indicata per chi soffre di morbo di Alzheimer o di demenza (potrebbe incrementare la sintesi di acetilcolina), diabete e malattie del fegato.
Poiché non si può escludere che in alcuni soggetti abbia effetto ipoglicemizzante, la Garcinia può interagire con i farmaci ipoglicemizzanti. Sono stati segnalate anche gravi interazioni con farmaci che modificano la concentrazione della serotonina (antidepressivi triciclici, SSRI ecc.).
Garcinia cambogia: dose efficace
Il dosaggio raccomandato per la riduzione del senso di fame e del peso corporeo è di 400-750 mg di acido idrossicitrico suddiviso in 2-3 dosi, 30-60 minuti prima dei pasti principali.
L’assunzione di acido idrossicitrico tramite la pianta va fatta riferendosi alla quantità di acido idrossicitrico presente; in questi casi, la dose consigliata è quella di Garcinia cambogia standardizzata almeno al 50% di acido idrossicitrico.
La Garcinia cambogia funziona davvero?
Nonostante siano ormai diversi anni che è in circolazione, non c’è stato quel “miracolo dimagrante” che il suo scopritore assicurava. Non esistono solide evidenze scientifiche riguardo all’efficacia dell’acido idrossicitrico relativamente alla perdita e al successivo mantenimento del peso corporeo. Inoltre, se funzionasse veramente, in molti integratori non sarebbe necessario abbinarla a molte altre sostanze dal presunto effetto dimagrante (carnitina, cromo picolinato, sinefrina ecc.). Non ne viene pertanto consigliata l’assunzione.