Fucus è un termine che indica un genere di alghe distribuite in tutte le acque fredde; ne esistono diverse specie; una delle più note è il Fucus vesicolosus, noto anche come alga bruna o quercia marina. Spesso, riferendosi a questa specie si parla di alghe Kelp; in realtà, questa è una terminologia alquanto generica dal momento che il termine Kelp può essere riferito ad alghe brune appartenenti a generi diversi da quello Fucus (vedasi per esempio il genere Laminaria).
Il caratteristico colore bruno delle alghe fucus è dovuto a un pigmento denominato feocroma.
Il fucus è utilizzato sia in ambito alimentare sia in ambito salutistico. In Asia, per esempio, queste alghe sono utilizzate per insaporire diverse ricette (contengono infatti discrete quantità di acido glutammico, un aminoacido usato come esaltatore di sapidità); si trovano però anche in alcuni prodotti a scopo lassativo.
Le alghe fucus contengono iodio inorganico e iodio proteico. Altri costituenti sono i mucopolisaccaridi (65%); di questi una buona parte sono alginati (dal 12 al 45%); si trovano poi, in percentuali minori, polifenoli, fitosteroli, vitamine, proteine, lipidi e carotenoidi.

Il Fucus vesicolosus è noto anche come alga bruna o quercia marina
Fucus per dimagrire – Funziona?
Sotto forma di integratore alimentare, il fucus viene consigliato in particolar modo per la sua ricchezza in iodio e quindi per stimolare l’attività della tiroide; proprio per questa sua presunta attività tireostimolante, nelle erboristerie il fucus viene utilizzato per preparare dimagranti che agirebbero normalizzando il metabolismo dei soggetti in cui l’obesità deriva da una disfunzione tiroidea; un utilizzo del genere non è consigliabile; in primo luogo i casi di ipotiroidismo da carenza alimentare di iodio sono molto rari, per non dire rarissimi (nelle zone in cui esisteva tale problema è bastata l’introduzione di sale iodato), in secondo luogo si deve tener conto che l’utilizzo di integratori di iodio richiede una certa cautela dal momento che potrebbero verificarsi problemi di sovradosaggio con conseguente ipertiroidismo; non a caso l’utilizzo del fucus è decisamente sconsigliato in gravidanza, durante il periodo dell’allattamento, nei soggetti di età inferiore ai 12 anni e in coloro che sono affetti da problemi di tipo cardiocircolatorio.
Come abbiamo visto poco sopra, il fucus contiene anche alginati, sostanze che sono in grado di assorbire una quantità d’acqua pari a cento volte il proprio peso, da qui il teorico impiego anticellulite e antifame; in realtà, in soggetti sovrappeso, ma sani, i meccanismi di controllo dell’organismo sono tali che il prodotto viene spesso neutralizzato da un’assuefazione che vanifica i benefici iniziali, senza contare poi che assunzioni di prodotti contenenti alginati, specialmente se protratte nel tempo, possono ridurre l’assorbimento intestinale di ferro e di altri minerali.
Oltre all’uso come integratore di iodio, altri impieghi suggeriti sono quello lassativo e quello chelante dei metalli pesanti.
Considerando ciò che è stato sopra esposto, il suggerimento più sensato sembra essere quello di assumere saltuariamente le alghe fucus come cibo (ovviamente se le stesse sono gradite) e non in qualità di integratori.