La fame nervosa è un disturbo alimentare che può interessare qualunque soggetto, ma che in genere riguarda le persone che si trovano nella fascia di età compresa tra i 16 e i 40 anni; sono i soggetti di sesso femminile quelli maggiormente interessati dal disturbo in questione.
La voglia di assumere cibo può comparire in qualsiasi momento, ma generalmente le ore nelle quali si registrano gli episodi di fame nervosa sono quelle della sera o addirittura quelle della notte.
Classicamente, la fame nervosa viene considerata come un comportamento tipico di coloro che sono soliti mescolare le proprie emozioni con l’assunzione di cibo utilizzando quest’ultimo come arma per fronteggiare le situazioni emotive che ogni giorno si ritrovano a vivere.
Fame nervosa – Cause
A oggi, le cause alla base della fame nervosa non sono state del tutto chiarite, anche se il legame alimentazione-emozioni sembra essere ormai certo; alcuni autori ritengono che la fame nervosa sia un problema che si sviluppa nel corso della vita infantile (secondo alcuni ciò si verificherebbe anche nel caso di altri disturbi alimentari); alla base ci sarebbe un errato comportamento della madre che offre il cibo al piccolo per placarne il pianto, anche quando questo non sarebbe legato alla fame. Questo errato comportamento materno sarebbe causa della mancanza di capacità da parte del bambino di elaborare una corretta identificazione della fame, cosa che lo porterebbe a non saperla distinguere da altre emozioni.
Nella vita adulta quindi, in presenza di situazioni ad alto impatto emotivo (ansia, rabbia, tensione, agitazione, nervosismo), scatterebbe un meccanismo che porterebbe la persona ad assumere cibo (generalmente in notevole quantità) per cercare di placare il disagio derivante da tali situazioni.
La sopraccitata spiegazione non è sensata perché non suffragata dall’esperienza: chi soffre di fame nervosa difficilmente ha un eccellente equilibrio psicologico e la fame sembra piuttosto il sintomo di una personalità non vicina all’equilibrio, piuttosto che una “normale” situazione in cui una persona perfettamente equilibrata sbaglia risposta a un evento esterno.
In genere i soggetti che soffrono di fame nervosa sono soggetti carenti di forza di volontà anevrotica e sicuramente gli esercizi che migliorano quest’ultima possono aiutare anche chi soffre di questo disturbo.
Va da sé che non bisogna nemmeno esagerare il problema: quando non si presenta con una certa regolarità, la fame nervosa può essere la semplice ricerca di una gratificazione a un evento negativo e come tale non andrebbe considerata patologica. Ovvio che se diventa la valvola di sfogo per qualunque problemino delle nostre giornate, allora deve essere oggetto di attento esame.
Sintomi e segni
I segni e i sintomi che caratterizzano la fame nervosa sono diversi. Come detto, la fame può comparire in qualsiasi momento, fuori dagli orari dei pasti, generalmente alla sera. Il desiderio di nutrirsi non è tanto legato a un vero e proprio senso di fame, quanto a un improvviso bisogno di mettere in bocca qualcosa.
Le modalità di assunzione del cibo di chi è affetto da fame nervosa sono caratteristiche; il soggetto infatti tende a mangiare voracemente, rapidamente, senza minimamente gustare il sapore di ciò che sta assumendo (questo punto è molto importante per capire la differenza con chi semplicemente usa il cibo come gratificazione!). Gli alimenti vengono spesso scelti a caso, la persona infatti non opera una scelta fra cibi salati o cibi dolci (anche se in genere questi ultimi hanno la preferenza).
I momenti in cui si prova fame sono sempre accompagnati da una sensazione di ansia più o meno accentuata, ansia che si placa, lasciando il posto a una sensazione di rilassamento, una volta terminato di mangiare. La sensazione di rilassamento lascia poi il posto al senso di colpa. Raramente chi soffre di fame nervosa mette al corrente le altre persone, anche quelle a lui vicine, degli episodi compulsivi che generalmente avvengono di nascosto.
Non sempre gli episodi di fame nervosa sono legati a problemi psicologici particolarmente gravi o a profondi conflitti interiori; in effetti, tali episodi si verificano anche a seguito di normali problematiche nelle quali si può incorrere nel corso della giornata.
Come si vede, le manifestazioni sono ben diverse da quelle di chi va in sovrappeso semplicemente perché ama troppo il cibo e se ne sazia a tutte le ore!

La fame nervosa è anche detta eating emozionale, fame da stress o fame compulsiva.
Modelli dei soggetti affetti dal disturbo
Vari autori suddividono i soggetti affetti da fame nervosa in categorie diverse: mangiatori soli, mangiatori tristi, mangiatori ansiosi, mangiatori annoiati, mangiatori arrabbiati e mangiatori celebrativi.
I mangiatori soli sono persone che utilizzano il cibo allo scopo di sostituire qualcosa di cui sentono fortemente la mancanza come, per esempio, un’amicizia o un compagno, una persona con la quale condividere la propria esistenza. In alcuni casi la solitudine è legata a una vera e propria assenza di contatti sociali, mentre in altri casi è piuttosto una deficienza di relazioni interpersonali di un certo spessore; in altre parole: il soggetto ha sì relazioni sociali, ma queste sono talmente superficiali da non potersi definire realmente amicizie.
I mangiatori tristi sono persone che tentano di porre rimedio alla loro tristezza attraverso l’assunzione di cibo. La sensazione di tristezza (sentimento quest’ultimo che non deve essere scambiato con la depressione, una seria condizione patologica che può avere effetti devastanti sulla qualità della vita) può essere legata a eventi spiacevoli (un lutto, una forte delusione sentimentale ecc.) e viene considerata da alcuni come una risposta di tipo fisiologico a tale tipologia di eventi.
I mangiatori ansiosi sono persone che cercano con il cibo di alleviare tutte le spiacevoli sensazioni che derivano dallo stato ansioso; il problema della fame nervosa si verifica soprattutto fra coloro in cui l’ansia è legata alla preoccupazione per evento futuro che si ritiene potenzialmente spiacevole.
I mangiatori annoiati sono una categoria molto diffusa; per queste persone l’assunzione di cibo è una delle poche cose che considerano “legittime” per interrompere un’attività noiosa (si ritiene normale interrompere il proprio lavoro per mangiare qualcosa, ma non opportuno farlo per leggere il quotidiano o concedersi una breve passeggiata).
I mangiatori arrabbiati sfogano la loro ira mangiando. È una situazione piuttosto comune. Le motivazioni all’origini della rabbia sono molteplici e generalmente rivelano che il soggetto è una persona sicuramente non equilibrata.
Per capire la confusione che c’è attorno al concetto di fame nervosa, è sufficiente citare la classe dei mangiatori celebrativi, persone che non riescono a gestire eventi piacevoli senza associarli al cibo; questi soggetti trovano particolarmente arduo partecipare a eventi del genere senza mangiare e bere eccessivamente in modo compulsivo.
Come combattere la fame nervosa – I rimedi
Chi si riconosce in una delle categorie ricordate precedentemente può trovare qui validi consigli per cercare di porre rimedio alla situazione.
Mangiatori soli – Può non essere facile trovare rimedi alla fame nervosa che caratterizza questo tipo di situazione; la solitudine è in effetti un problema particolarmente complesso; per approfondire questa tematica rimandiamo quindi il lettore al nostro articolo sulla Solitudine dove, oltre a sviscerare il problema, si danno pratici suggerimenti per riuscire a trovare nuovi amici.
Mangiatori tristi – Combattere il problema della fame nervosa nei mangiatori tristi può essere più semplice di quanto non lo sia nel caso dei mangiatori affetti da solitudine; quando la tristezza è stata determinata da una serie di eventi luttuosi o comunque spiacevoli, è spesso il trascorrere del tempo a riportare tutto in una dimensione più normale. Può essere d’aiuto, nel caso di chi non svolge alcun tipo di esercizio fisico, iniziare a praticare una costante attività sportiva, in effetti uno dei rimedi più efficaci in molte situazioni.
Mangiatori ansiosi – Per aiutare un mangiatore ansioso a combattere la fame nervosa è necessario fargli capire come affrontare razionalmente il problema e insegnargli a controllare al meglio la situazione (l’ansia, come spieghiamo nel nostro articolo dedicato a tale condizione, nasce infatti dal mancato controllo della situazione).
Mangiatori annoiati – Dal momento che la noia non ha una sintomatologia particolarmente evidente, non è agevole identificare correttamente il problema e quindi può non essere immediato trovare i giusti rimedi. Può essere senz’altro d’aiuto impegnarsi per cercare di avere una vita più piena di attività piacevoli e interessanti (infatti per il Personalismo i mangiatori annoiati spesso possiedono la personalità critica dei sopravviventi).
Mangiatori arrabbiati – L’ira è un sentimento decisamente negativo e l’argomento è particolarmente complesso; invitiamo quindi il lettore a un’attenta lettura dell’articolo Ira.
Mangiatori celebrativi – Per aiutare il mangiatore celebrativo è importante fargli capire che la cosa importante degli eventi socializzanti sono i rapporti che si possono instaurare con le altre persone, non il cibo che spesso accompagna tali situazioni. Va comunque precisato che nel caso del mangiatore celebrativo non si dovrebbe parlare di fame nervosa perché il soggetto, in effetti, si gusta il cibo (a volte fino a starne male) che viene visto come una risorsa della vita.
Fame nervosa – Rimedi naturali
Secondo alcuni autori esistono alcuni rimedi naturali in grado di controllare la fame nervosa; in realtà, la vera soluzione è quella di eliminare le cause alla base del problema; in altri termini, è necessario diventare persone equilibrate. Comunque sia, solo per ragioni di completezza, riportiamo un elenco di quelli che sono considerati rimedi naturali efficaci nel combattere il disturbo in questione:
- Citrus aurantium e Rodiola rosea (sono attribuite a queste piante proprietà anoressizzanti).
- Angelica, melissa, passiflora e tiglio (sono rimedi fitoterapici a cui si attribuiscono proprietà ansiolitiche).
- Cellulosa, glucomannano, gomma guar, inulina (sono sostanze che non vengono digerite e che si gonfiano nello stomaco, dando quindi al soggetto un senso di sazietà).