Leggere l’etichetta di una bottiglia di vino è molto utile per imparare a conoscere i vini che decidiamo di acquistare. Essa riporta alcune informazioni molto importanti per il consumatore e permette di migliorare la nostra conoscenza di questa tipologia di prodotti. Leggere l’etichetta dei vini non è difficile e bastano pochi minuti per imparare a interpretare le informazioni principali!
Etichette dei vini: nformazioni obbligatorie
Alcune informazioni devono essere presenti per legge sull’etichetta di una bottiglia di vino. Esse sono:
Denominazione del vino. La denominazione del vino consiste nella specificazione del tipo di vino presente nella bottiglia, prodotto secondo specifiche modalità. Per capirci, sono denominazioni Sangiovese, Merlot, Chianti ecc. A questa denominazione può anche essere accompagnata, ma non è obbligatoria, l’indicazione del nome di fantasia che il produttore ha deciso di dare al vino da lui prodotto, a prescindere dalla tipologia alla quale esso appartiene. Inoltre, se il vino appartiene alle categorie IGT, DOC o DOCG (in quanto prodotto in una zona tipica e secondo uno specifico disciplinare di produzione) allora sarà necessariamente indicata anche questa sigla. In tal caso sarà anche obbligatorio indicare la data della vendemmia, ovvero la data in cui l’uva usata per produrre il vino è stata raccolta.
Nome e sede dell’azienda imbottigliatrice. A questo proposito si deve ricordare che l’azienda imbottigliatrice non è necessariamente anche l’azienda che ha prodotto il vino a partire dall’uva, sebbene spesso coincidano.
Paese di produzione. Anche il Paese di produzione deve essere sempre specificato in etichetta, per esempio “prodotto in Italia”.
Titolo alcolometrico volumico (o, più comunemente, grado alcolico), che indica sulle etichette dei vini quanti ml di alcol sono presenti ogni 100 ml di vino. Per esempio, una bottiglia di vino da 75 cl (ovvero 750 ml) avente un titolo alcolometrico volumico del 13% conterrà in totale quasi 100 ml di alcol (13 ml di alcol ogni 100 ml di vino, quindi 13×7,5). Non è questa la sede per approfondire, ma si ricorda che l’alcol sortisce gli stessi effetti a prescindere dalla tipologia di vino in cui è contenuto e dalla sua qualità. Per sapere quale sia la quantità di vino salutisticamente accettabile si veda l’articolo sull’indice alcolico Indice alcolico – Come gestire correttamente gli alcolici.
Quantità di vino presente nella bottiglia, per esempio 750 ml oppure 1,5 l. Sapete cosa significa il simbolo di una “e” che spesso è indicata a fianco a questa informazione? Indica che tale valore è stato controllato secondo le disposizioni definite dall’Unione Europea e come tale è la quantità di prodotto contenuta dal recipiente è garantita.
Presenza di solfiti aggiunti. I solfiti sono delle sostanze che possono essere aggiunte al vino per renderlo più conservabile. In realtà i solfiti si formano nel vino in modo del tutto naturale durante la sua produzione (li producono i lieviti usati per fermentare gli zuccheri dell’uva in alcol), tuttavia possono anche essere aggiunti dal produttore come conservanti e, in questo caso, questa informazione deve essere presente in etichetta. Questo perché i solfiti possono essere causa di reazioni avverse da parte di certi consumatori sensibili a questi additivi. I vini bianchi contengono generalmente maggiori quantità di solfiti dei vini rossi, e i vini frizzanti e spumanti sono quelli che ne sono più ricchi in assoluto.
Numero di lotto. Tale indicazione consiste in un codice presente sulle etichette dei vini che permette di identificare l’insieme di bottiglie prodotte in condizioni identiche. In caso di segnalazioni relative a qualche problema riscontrato in una bottiglia di vino tale codice serve per rintracciare le altre bottiglie prodotte in condizioni analoghe e con la stessa uva, in quanto potrebbero avere gli stessi problemi di quelle da cui è partita la segnalazione.

Il 54,2% degli italiani consumano vino (per un consumo pro capite di 43 litri all’anno)
Informazioni facoltative
Oltre alle informazioni precedentemente descritte possono comparire altre indicazioni sull’etichetta del vino. La dicitura “riserva” indica che il vino è stato lasciato invecchiare più a lungo rispetto a quanto normalmente avverrebbe per quella tipologia di vino, e ciò tendenzialmente rende il vino più corposo. Il termine “superiore” indica invece che è stato seguito un disciplinare specifico e il vino mostra caratteristiche tendenzialmente migliori rispetto a quelle di base, ma è anche tendenzialmente più alcolico. I termini “classico” e “cru” indicano invece che il vino è stato prodotto in zone geografiche ristrette e prettamente tipiche della tradizione di quella tipologia di vino.
Ulteriori informazioni da inserire sulle etichette dei vini possono essere suggerimenti circa la temperatura alla quale servire il vino, gli abbinamenti consigliati, la descrizione delle caratteristiche sensoriali del vino, informazioni circa il processo di vinificazione, il vitigno impiegato e, infine, il primo anno di produzione del vino.