Le uova sono un interessante prodotto alimentare e sono comunemente acquistate da un numero elevatissimo di consumatori. Ma siamo sicuri di saper leggere le etichette delle uova e, in particolare, il codice stampato direttamente sul loro guscio?
Innanzitutto, chiariamo che nel seguente articolo ci si riferirà alle uova di gallina classificate come “uova fresche”, ovvero le uova destinate alla vendita diretta. Infatti, le uova di gallina non sono tutte uguali e sono classificate in base a specifici parametri qualitativi (come la presenza più o meno estesa di una camera d’aria all’interno del guscio, oppure il fatto che il tuorlo rimanga al centro dell’uovo quando lo si gira durante l’analisi), in uova di “categoria A” e uova di “categoria B”. Solo le uova “categoria A”, chiamate anche “uova fresche”, sono destinate alla vendita diretta, in quanto di migliore qualità, mentre le uova “categoria B” sono tendenzialmente impiegate dall’industria alimentare.
Inoltre, in quanto prodotti alimentari, le uova sono soggette per quanto concerne la loro etichettatura alla regolamentazione generale che disciplina l’etichettatura alimentare. È possibile approfondire le informazioni che sono genericamente presenti sulle etichette degli alimenti nell’articolo Etichettatura alimentare.
Riassumendo queste informazioni, sulle etichette delle uova sarà possibile trovare indicazioni quali il nome e la ragione sociale dell’azienda produttrice, il numero di uova confezionate, il peso delle stesse, il sistema di allevamento (le diverse tipologie di allevamento saranno descritte più chiaramente nello specifico paragrafo), la data di scadenza e le modalità di conservazione. Circa le modalità di conservazione è bene sottolineare che in Italia le uova sono generalmente conservate a temperatura ambiente nei supermercati, tuttavia, nonostante questo, le uova una volta portate a casa devono necessariamente essere tenute in frigorifero per una conservazione ottimale. La ragione è legata al fatto che se le uova fossero refrigerate nel supermercato durante il tragitto verso casa si formerebbe uno strato di condensa umida sul guscio che lo renderebbe più permeabile alle proliferazioni microbiche. Per questo in Europa viene adottata questa modalità di gestione. Negli USA invece le uova sono conservate refrigerate nei supermercati perché la loro normativa prevede di pulire il guscio con prodotti disinfettanti prima di metterle in vendita; è quindi una diversa modalità di gestione.
Etichette delle uova: grandezza
Oltre alle informazioni precedentemente citate, sulle etichette presenti sulle confezioni delle uova deve essere indicata la loro grandezza. Le uova di gallina sono infatti distinte in uova taglia S (piccole, meno di 52 g), M (medie, da 53 a 62 g), L (grandi, da 63 a 72 g) e XL (grandissime, più di 73 g).
Codice identificativo
Di particolare interesse è il codice stampato direttamente sul guscio delle uova; su questo, infatti, sono riportate informazioni aggiuntive o ripetute rispetto a quelle dell’etichetta delle uova: sia la data di scadenza, sia un codice alfanumerico; quest’ultimo è costituito da cinque diverse sezioni e permette di ottenere informazioni molto importanti sul prodotto (con un’analogia, è un po’ come se fosse il codice fiscale delle uova).
La prima cifra può andare da 0 a 3, e indica la tipologia di allevamento in cui sono state allevate le galline da cui provengono le uova. 0 sta per uova da agricoltura biologica, 1 per l’allevamento all’aperto, 2 per l’allevamento a terra e 3 per quello in gabbia (si veda il prossimo paragrafo per la spiegazione delle differenze fra le diverse tipologie di allevamento). La seconda parte consta di due lettere maiuscole che identificano lo stato di provenienza delle uova (per esempio, IT sta per Italia). Le successive tre cifre indentificano il comune di produzione mediante il numero progressivo assegnato dall’ISTAT a ogni comune di una determinata provincia, segue poi l’indicazione di quest’ultima (per esempio MI o TO) e, infine, un altro codice di tre cifre che indica il nome e il luogo dell’allevamento in cui la gallina ha deposto l’uovo, riferendosi a un codice identificativo assegnato dalle ASL a ogni allevamento.
Etichette delle uova: informazioni sugli allevamenti
Le etichette delle uova danno informazioni sul tipo di allevamento da cui provengono le galline. Gli allevamenti ascrivibili alla categoria dell’agricoltura biologica sono caratterizzati dall’utilizzo di mangimi provenienti da agricoltura biologica (che devono essere prodotti in certe modalità per essere riconosciuti come tali), e consentono alle galline di razzolare all’aperto. Gli allevamenti all’aperto lasciano ugualmente libere le galline di razzolare in ambiente esterno e controllato, mentre gli allevamenti a terra lasciano le galline libere, ma all’interno di capannoni. Infine, le uova da allevamento in gabbia (o a “batteria”) provengono da allevamenti in cui le galline non sono libere di muoversi, bensì devono necessariamente restare nelle gabbie.

In Italia la maggior parte di uova appartiene al metodo di allevamento 3, ben il 96% del totale. Un po’ meglio la situazione europea, dove l’allevamento in gabbia copre “solo” l’87% del prodotto globale