Le etichette di frutta e verdura sono da leggere con attenzione perché praticamente tutti consumano questi alimenti, componenti fondamentali di ogni modello alimentare. L’etichetta che le accompagna sui banchi di chi le vende è però molto più generica di quella di altri prodotti alimentari, sia perché molto spesso frutta e verdura sono vendute sfuse, sia perché, anche quando non lo sono, sono state imballate tenendo presente soprattutto la conservazione del prodotto che deve arrivare ancora fresco alla vendita.
Vi è poi la complicazione che i tipi di frutta e verdura sono centinaia e non è detto che ciò che esaurisce le informazioni su un frutto le esaurisca per un altro. Le etichette di frutta e verdura, perciò, per essere complete, dovrebbero essere diversificate. Per capire la complessità del problema, basti sapere che il regolamento CE 1221/2008 che riguarda le norme di commercializzazione nel settore degli ortofrutticoli è di ben 80 pagine!
Sinteticamente, occorre prima distinguere fra prodotto confezionato e prodotto sfuso.
Prodotto confezionato – Il produttore è obbligato a indicare sulle etichette di frutta e verdura:
- Identificazione dell’imballatore e/o dello speditore della merce.
- Natura del prodotto (quando il contenuto non è visibile dall’esterno).
- Varietà agronomica.
- Origine (Paese d’origine con eventuale zona di produzione).
- Categoria di qualità.
Prodotto sfuso – Ovviamente sulle etichette di frutta e verdura sfuse ci sono meno indicazioni, in particolare mancano i punti 1 e 2; quando è applicabile, può esservi l’indicazione del calibro, cioè delle dimensioni.
Il parametro più difficile da comprendere è la categoria, obbligatoria da indicare sulle etichette di frutta e verdura per i prodotti con più volumi nella UE (mele, agrumi, lattughe ecc.). Le categorie sono extra, prima e seconda e ognuna di esse è definita da fattori molto precisi come per esempio la forma, il calibro, l’aspetto, eventuali difetti ecc. Per ogni categoria esiste una certa tolleranza. Per esempio, per un determinato frutto imballato (si pensi a una confezione di agrumi) la categoria extra può al massimo contenere un 5% (in numero o peso) di frutti di prima categoria e all’interno di questa percentuale di prima categoria ci può essere un’ulteriore percentuale di seconda categoria, ma ciò deve essere indicato sulle etichette.

Le etichette di frutta e verdura spesso non sono complete o sono difficilmente accessibili, soprattutto dai fruttivendoli rispetto ai supermercati