L’acido eicosapentaenoico (EPA), conosciuto anche come acido timnodonico o acido icosapentaenoico, è un acido grasso polinsaturo facente parte della famiglia degli omega 3.
L’acido eicosapentaenoico, diversamente da altri acidi grassi della stessa famiglia, non è un acido grasso essenziale, ma svolge funzioni ritenute molto importanti: oltre a essere il principale precursore delle prostaglandine della serie 3 (prostaglandine caratterizzate da una spiccata attività antiaggregante piastrinica), del trombossano 3 e dei leucotrieni 5, l’acido eicosapentaenoico è un inibitore dell’enzima delta-5-desaturasi, responsabile della trasformazione del DGLA (acido diomogamma-linolenico) in acido arachidonico, precursore di eicosanoidi cattivi come la PPGE e il TxA2.
L’acido eicosapentaenoico è presente in discrete quantità nel grasso dei pesci, in particolar modo in salmone, trota, sardine, sgombro, aringhe e tonno.
EPA – Effetti dimostrati
Ha funzioni inibitorie nei confronti dell’enzima delta-5-desaturasi.
Agisce come precursore di diversi eicosanoidi (prostaglandine, trombossani e leucotrieni).
Riduce il livello ematico dei trigliceridi.
Avvertenze
La somministrazione di EPA in soggetti sottoposti a terapie di tipo anticoagulante deve essere effettuata previa indicazione medica.
EPA – Dose efficace
Gli integratori che lo contengono (spesso sotto forma di olio di pesce) sono generalmente combinazioni di EPA; la somma delle dosi dei due componenti va generalmente dai 250 mg a 3 g giornalieri.
A chi serve
L’integrazione di omega 3 può essere consigliata a soggetti adulti, specialmente se vegetariani, per la prevenzione delle patologie di tipo cardiovascolare. Chi segue un regime alimentare in cui è prevista la presenza frequente di pesce non necessita di integrazione.