Qual è la soluzione salutisticamente migliore quando per lavoro, per ragioni scolastiche o per altri motivi dobbiamo mangiare fuori casa? Sono moltissime le persone che quotidianamente, per ragioni lavorative, di studio e, perché no, turistiche, sono costrette a mangiare fuori casa, sia nelle mense aziendali o scolastiche sia nei bar o nei ristoranti che in altri locali preposti alla somministrazione di alimenti. Questa situazione, nella maggioranza dei casi sicuramente inevitabile, può complicare la vita a coloro che più di altri sono attenti alla propria alimentazione; in linea puramente teorica, mense, bar, ristoranti ecc. non sono luoghi incompatibili con un’alimentazione sana e corretta; sfortunatamente però, spesso e volentieri, questi locali, per ragioni economiche o insufficiente cultura alimentare dei gestori, servono piatti la cui qualità è meno che scarsa.
La colazione
La colazione è uno dei momenti più importanti della giornata ed è da considerarsi un pasto principale a tutti gli effetti (un pasto può dirsi principale quando consente di assumere almeno il 20% delle calorie giornaliere).
Molte persone che pranzano fuori casa hanno la possibilità, prima di recarsi al lavoro o di andare a scuola, di consumare la colazione all’interno delle mura domestiche; coloro che non hanno questa opportunità dovranno fare in modo di rispettare il vincolo calorico imposto dalla dieta italiana con la regola n. 18 ovvero: La colazione deve apportare almeno il 20% delle calorie giornaliere. Per moltissime persone però, sfortunatamente, la vera e unica colazione è quella composta dalla celeberrima abbinata cappuccino e brioche; purtroppo non è facilissimo trovare esercizi commerciali che servono brioche senza margarina e/o grassi vegetali idrogenati. Chi desidera fare questo tipo di colazione deve consumare brioche con ingredienti qualitativamente alti; nel caso non si riesca a trovarne è opportuno modificare il proprio tipo di colazione. Si tenga presente che è fondamentale che la colazione sia bilanciata e saziante e inoltre deve consentire di non arrivare eccessivamente affamati al momento del pranzo onde evitare il rischio di non salutari abbuffate.
Il pranzo
Nel nostro articolo Fast food scriviamo:
La soluzione al problema di mangiare fuori casa si risolve banalmente scegliendo ogni volta la migliore qualità dei cibi che si mangiano e di seguito vengono elencate alcune regole per permetterci di mettere in pratica il suddetto proposito. Bisogna capire, una volta per tutte, che il motore principale delle nostre scelte alimentari non deve essere il gusto, ma la salute. Affidarsi al solo gusto è una strategia che può appagare momentaneamente il nostro palato, ma è salutisticamente deleteria.
L’ideale è abbinare il piacere della buona tavola alla salute. Se non riusciamo a trovare un esercizio commerciale (ma il discorso vale anche per le mense aziendali o scolastiche) che ci garantisce perlomeno la qualità dei cibi allora è più opportuno organizzarsi in modo da pranzare in modo autonomo. Esistono ormai in commercio soluzioni pronte che coprono tutte le portate comuni (insalate pronte a base di verdure e pesce, yogurt e dessert, frutta ecc.).
Non è quindi accettabile l’alibi di chi mangia male perché è costretto a pranzare fuori. Chi non ha la possibilità di organizzarsi in modo autonomo oppure preferisce pranzare al ristorante dovrà porre molta attenzione alla scelta di quest’ultimo. Consigliamo pertanto un’attenta lettura del nostro articolo che tratta la questione in modo estremamente dettagliato: Ristorante: come sceglierlo.

Nel 2021 la spesa nei bar e ristoranti italiani è stata di 63 miliardi di euro (20 in meno del 2019)
Gli spuntini
Gli spuntini hanno una funzione fondamentale: regolarizzare l’assunzione di cibo evitando di sovraccaricare l’apparato digerente in occasione dei pasti principali. Per approfondimenti sulla questione si rimanda alla lettura del nostro articolo: Spuntini sì, spuntini no.
Il giusto tempo
I pasti, che si consumino a casa o fuori, devono essere momenti piacevoli e rilassanti. Il rischio che corrono di molte persone che pranzano fuori è quello di far diventare il pranzo una corsa contro il tempo con tutti i problemi che ciò può comportare sia a livello psicologico sia a livello digestivo. Si mangi quindi con calma e si mastichino i cibi lentamente e in modo accurato. Queste sono accortezze che favoriscono il processo digestivo accorciandolo notevolmente.
In conclusione, mangiare fuori casa può senza dubbio crearci qualche problema di tipo organizzativo, ma chi ha un’ottima educazione alimentare saprà senz’altro riuscire, con un po’ di esperienza e organizzazione, ad alimentarsi in modo quantitativamente e salutisticamente corretto.
Mangiare fuori casa: le regole
La soluzione al problema di mangiare fuori casa si risolve banalmente scegliendo ogni volta la migliore qualità dei cibi che si mangiano. Le regole sono semplici.
- Il piacere della tavola si sceglie attraverso la salute, non attraverso il gusto. È riduttivo scegliere quelle soluzioni che considerano solo il gusto, sono geniali quelle che abbinano gusto e salute.
- Se in un esercizio non c’è nulla di sano e genuino, non si mangia nulla e si cambia esercizio. Prima però spiegate al gestore il perché: “non ha piatti senza margarina? Non ha piatti senza grassi vegetali idrogenati?”. Spesso farete un favore al ristoratore. A una sagra paesana un grosso cartello evidenziava che le torte fatte dal produttore artigiano erano più salutari perché fatte con margarina e non con burro. Il produttore era rimasto a venti anni fa e non sapeva nemmeno come la margarina fosse ottenuta!
- Se non si conoscono gli ingredienti di un piatto, non lo si sceglie.
- È ormai possibile pranzare fuori in maniera autonoma con cibi pronti che coprono tutte le portate comuni (insalate pronte a base di verdure e pesce, yogurt e dessert, frutta ecc.). Non è quindi accettabile l’alibi di chi mangia male perché è costretto a pranzare fuori.