La disinformazione salutistica è sicuramente una delle forme più comuni di disinformazione. Molti siti Internet hanno fatto la loro fortuna diffondendo informazione di scarso spessore scientifico. Per capire come ciò sia possibile basta comprendere che con un linguaggio pseudoscientifico è possibile infinocchiare gran parte della gente che non possiede spirito critico.
Per convincersene basta leggere la pagina sul monossido di diidrogeno.
Così può capitare, per esempio, che un sito ospiti frasi come questa: “l‘occhio NON ha un grande ruolo nella visione“. Per una persona razionale ciò sarebbe sufficiente per mettere una bella croce sul sito, ma per altri è una vera e propria rivoluzione culturale (provate a immaginare la loro espressione stupita che esclama “oggi è un buon giorno, ho imparato qualcosa di sensazionale; vado subito a dire al mio amico cieco che non ha capito niente, che, se non vede, è solo colpa sua perché non sa che aver perso entrambi gli occhi nell’incidente non conta nulla!).
L’identikit di questi siti è stato perfettamente centrato da un frequentatore del nostro portale, della cui analisi riporto i passi più significativi:
Può fare sicuramente presa su una categoria di persone discretamente numerosa, rispondente a queste caratteristiche:
- si crede molto più intelligente della media; il bene e il male tutto da una stessa parte.
- I propri fallimenti o gli obiettivi mancati sono sempre colpa di altri.
- Si sente unica depositaria delle verità che “il sistema” vorrebbe affossare.
In sostanza questi siti fanno presa sulle personalità degli irrazionali (non hanno spirito critico), dei deboli (non sanno opporsi alla forza di ragionamenti pseudoscientifici) e dei violenti che non hanno avuto il credito e il successo che loro “sentono di meritare”.
Pertanto, anche se non ce ne dovrebbe essere alcun bisogno, ci troviamo costretti a scrivere questo articolo su due argomenti che hanno molta audience.
Attaccare il latte e i formaggi è un esercizio con cui persone che si reputano razionali cercano di prendersi gioco di persone che considerano meno intelligenti. Una specie di giochino logico in cui alcuni trovano il loro effimero momento di gloria. Vediamo le tante armi che usano.
1) L’uomo non digerisce il latte
Ci si basa sul patetico errore razionale “l’uomo è l’unico mammifero che beve latte anche in età adulta e per giunta di un’altra specie”. Infatti la frase a effetto non significa nulla perché di fatto potrebbe essere negativa o positiva (magari l’uomo è l’unico mammifero che ha allungato la sua vita proprio perché si comporta diversamente, del resto l’uomo è l’unico mammifero che usa il dentifricio. Che facciamo? Non ci laviamo più i denti?).
I detrattori del latte insistono sul fatto che da adulti diminuiscono gli enzimi preposti alla digestione del latte, lattasi e rennina. Come mostrano molte ricerche, ciò accade però proprio perché si è sospesa l’assunzione del latte e perché la dieta è povera di calcio (la lattasi e la rennina non servono più, il corpo smette di produrle, salvo poi andare in crisi quando si riassume latte). Moderati apporti di lattosio in persone con carenza di produzione di lattasi non creano disturbi gastrointestinali, ma funzionano spesso come “rieducatori” per il corpo stimolandolo ad aumentare di nuovo la produzione dell’enzima.
2) Le mucche sono imbottite di ormoni e di farmaci
Questa considerazione è veramente semplicistica. Non si possono fare affermazioni scientifiche senza fornire dei numeri (disinformazione di tipo a). Chi ragiona solo per argomenti qualitativi rischia di diventare un irrazionale.
Nel tonno c’è il mercurio, nei polli la diossina (oltre ai farmaci ecc.), nelle verdure gli anticrittogamici, nell’acqua i nitrati ecc. Alla fine, per coerenza, si dovrebbe eliminare tutto finendo per morire di fame.
Chi impara a gestire i numeri sa che esistono leggi che fissano soglie di sicurezza e controlli che le verificano. Le frodi alimentari (andare contro queste leggi) esistono per ogni alimento. Quindi, se si prendono le frodi per normalità, di nuovo si muore di fame.
Prima di fare i ragionamenti di cui in 1) si dovrebbe per lo meno conoscere il concetto di NOEL.
Tra parentesi, latte e formaggi sono categorie alimentari sicure. Contrariamente a quanto divulgato da alcuni, sono pochissimi i formaggi (anche di scarsa qualità) con conservanti e/o coloranti.
3) Latte e formaggi contengono grassi saturi
Anche i biscotti, il cioccolato e moltissimi altri alimenti. La demonizzazione dei grassi saturi (spesso erroneamente detti grassi di origine animale) è priva di ogni spessore scientifico. Non sono i grassi saturi che fanno male, ma il loro abuso. Il cibo è fondamentale alla vita, ma il suo abuso produce sovrappeso e obesità. Stesso ragionamento va applicato ai grassi saturi, fondamentale fonte di energia.
4) Troppo calcio fa male
Alcuni sostengono che l’eccesso di calcio contenuto nei latticini non serva per proteggere dall’osteoporosi, ma vada ad accumularsi sulle pareti dei vasi con gravi danni per la salute. Qui l’errore consiste proprio nell’incapacità di ragionare per assurdo. Se i danni vascolari causati dal calcio contenuto nei latticini fossero veri, ci sarebbe una gran quantità di infarti e di ictus nella popolazione dei trentenni perché chi consuma molti formaggi e beve molto latte avrebbe a 30-40 anni i vasi ridotti come quelli di chi è arrivato a 60-70 anni non consumando latticini. Tale differenza nel numero di ictus e di infarti non si verifica. Quindi la frase di partenza è una stupidaggine.
5) Le proteine acide del latte sottraggono calcio
Il latte contiene calcio, ma possiede anche proteine animali acide che proprio per essere smaltite hanno bisogno del consumo di calcio, consumandone un quantitativo superiore a quello che dà, in età adulta.
Provate a chiedere a chi vi vende questa informazione (spesso presente su siti; si legga a proposito l’articolo sull’informazione in Rete) cos’è una proteina animale acida, qual è la sua formula chimica ecc. e vedrete che cadrà dalle nuvole, a riprova del fatto che parla per sentito dire.
Per smontare questa teoria basta usare il Ma se… Se fosse vera, i vegani sarebbero messi meglio nei riguardi dell’osteoporosi, ma nessuna ricerca dimostra che i vegani sono più immuni dall’osteoporosi dei non vegani.
Inoltre non si dà nessun dato quantitativo, non si mettono cioè numeri che nella valutazione di un processo sono fondamentali.
Infine proviamo ad applicare lo stesso ragionamento all’acqua.
- L’acqua è fondamentale per la vita.
- I cibi hanno bisogno di acqua per essere assorbiti e digeriti, quindi sottraggono acqua all’organismo.
- Poiché le due affermazioni precedenti sono vere non dobbiamo nutrirci con i cibi, non dobbiamo mangiare nulla.
6) Il latte pastorizzato è pericoloso
Mio padre era veterinario e una delle prime cose che mi ha insegnato è stata quella di bollire il latte per evitare malattie come brucellosi, tubercolosi ecc. Ora, il fatto che queste malattie, grazie alla scienza e al progresso, siano marginali, consente a certi signori di sparare idee assurde. Probabilmente senza il progresso del XX sec. questi signori, vivendo come loro consigliano di fare, sarebbero già morti (ricordo che la vita media nel 1900 era di soli 43 anni). Tornando praticamente indietro di un secolo quando, senza pastorizzazione (che serve per eliminare i germi patogeni), gli uomini prendevano dal latte crudo gravi malattie come le due citate in precedenza. Tutti dovrebbero sapere che nel XIX secolo, in Gran Bretagna, la pastorizzazione del latte permise di dimezzare in un solo anno la mortalità di giovani sotto ai 12 anni.
Quanto al fatto che il latte pastorizzato perda gran parte del suo potere alimentare è una sciocchezza che per coerenza dovrebbe portare a eliminare ogni forma di cottura dalla nostra alimentazione. La cottura, spesso indispensabile per l’igiene, toglie una parte del valore nutritivo degli alimenti, ma quello che conta è che la parte rimanente è più che sufficiente a una vita sana. Sarebbe come dire che un’acqua veramente oligominerale (cioè molto leggera, priva di sali), in quanto pura, è pericolosissima. Il riscaldamento termico di un cibo è un compromesso: si perde qualcosa (sostanze) in cambio di altro (soprattutto igiene). I polli, credendosi aquile, si buttano solo su un concetto, dimenticando gli altri e lo sbandierano ai quattro venti, candidandosi al premio Nobel.
7) Le ricerche contro il latte
Premesso che nessuna ricerca è scienza, molti antilatte sparano ricerche del tipo: la ricerca X ha dimostrato che chi consuma latte è più sensibile al problema Y.
Tali ricerche sono le peggiori in campo scientifico e hanno valenza nulla dal punto di vista causale. È banale trovarne e confezionarne ad arte. Volete una prova? Confezioniamo una ricerca che dimostra come fumare faccia bene. Prendo due campioni di maschi cinquantenni: un campione di 100 italiani che fumano e uno di abitanti dell’Afghanistan che non fumano. Poiché la speranza di vita dell’Afghanistan è di 44 anni, molto probabilmente, se seguo per dieci anni i due campioni, troverò molti più sopravvissuti nel campione dei fumatori che in quello dei non fumatori. Logiche le vostre proteste, perché ho scelto degli afghani? Ma chi vi dice che i campioni delle ricerche che vi propinano siano “buoni”? Affinché lo siano veramente dovrebbero differire solo per una e una sola caratteristica, cosa che nessuno può certificare. Quindi imparate la differenza fra correlazione e causa (ved. Migliora la tua intelligenza): la correlazione è un punto di partenza per capirci qualcosa, considerarla un punto d’arrivo è molto superficiale e può portare a gravi errori.
Nel caso del latte supponiamo che vi dicano che “la percentuale d’insorgenza di osteoporosi nelle popolazioni segue un andamento proporzionale al consumo di latte e caseario” e ve lo documentino con dati inoppugnabili. Dov’è il trucco? Che stanno cercando di farvi credere che una correlazione sia una causa! Infatti, osteoporosi e consumo di latte sono la conseguenza di una stessa e vera causa: il fatto che si viva meglio. Il maggior tenore di vita aumenta la vita media e quindi il numero di persone che soffrono di osteoporosi, ma la maggior ricchezza aumenta anche il consumo di alimenti pregiati come latte, carne, formaggi ecc.
Usando lo stesso ragionamento si può dimostrare che all’aumentare del numero dei cellulari pro capite (Paese più ricco) aumenta l’osteoporosi (vita più lunga nel Paese più ricco) e sostenere che l’uso dei cellulari provoca l’osteoporosi.
Quindi, se siete insoddisfatti della vostra vita, del mondo che c’è attorno a voi e degli altri, per favore, non date la colpa al latte!

I prodotti lattiero-caseari hanno rappresentato la prima voce di spesa alimentare in Italia nel 2020.
Lo zucchero fa venire il cancro?
Un’altra vittima della disinformazione è lo zucchero; Infatti, la demonizzazione dello zucchero bianco si basa su argomentazioni prive di ogni fondamento razionale. Vi rimandiamo per i dettagli all’articolo Lo zucchero fa venire il cancro?

Nell’uso comune, con il termine zucchero si fa riferimento al saccarosio (C12H22O11), un carboidrato appartenente alla famiglia dei disaccaridi
Altri esempi
Gli esempi di informazione discutibile in campo salutistico sono moltissimi, tanto che alcuni siti come La Leva di Archimede o Disinformazione.it ne hanno fatto la loro fortuna. Devo dire che è stato conoscendo siti come La Leva di Archimede che ho scritto la prima versione di questo articolo. Il sito in questione tende a fare terrorismo salutistico su alcuni fronti, utilizzando ricerche dubbie (e dimenticando sistematicamente quelle contrarie alle proprie tesi), facendo finta di non sapere che la ricerca non è scienza e che oltre i due terzi delle ricerche vengono poi smentite o ridimensionate.
Per esempio, posso leggere notizie come questa: Una nuova notizia sulle bevande gassate mette in evidenza che esse possono causare danni cellulari. Una ricerca di una università britannica suggerisce che i conservanti comunemente trovati in bevande quali Fanta e Pepsi abbiano la capacità di interrompere circuiti vitali del Dna. Il danno evidenziato, comunemente associabile all’età…
Peccato che non tutte le bibite gassate contengano conservanti (vedi le nostre recensioni: Le bibite). Peraltro gli stessi conservanti (benzoato di sodio ecc.) sono contenuti anche in altri cibi, quindi è il conservante (basta leggere l’etichetta) che deve essere demonizzato (un po’ la vecchia storia di non mangiare salumi perché sono cancerogeni, quando si sa ormai da anni che cancerogeni sono i nitriti e i nitrati con cui vengono conservati il 90% dei salumi: perché privarsi di una buona fetta di prosciutto senza conservanti?), non la bibita. Fra l’altro le bevande in lattina spesso non contengono i benzoati, molto più presenti nella stessa bevanda in bottiglia di plastica (più sensibile perché esposta alla luce). Chi vuole limitare il consumo di bevande gassate (alimenti di dubbio valore, quindi il fine sarebbe nobile) usa armi terroristiche (“le bevande gassate fanno venire il cancro”) sostanzialmente scorrette. Siti come La Leva ci sguazzano, facendo un’inutile e poco scientifica confusione.