La diffusione di discount alimentari o di catene discount-like (tipo LIDL o Eurospin) pone il problema del confronto con i supermercati della grande distribuzione. Per focalizzare l’argomento è importante capire perché in un discount si trovano prezzi inferiori.
Conservazione più lunga – L’uso di conservanti e additivi vari nonché di tecniche particolari (che in genere impoveriscono il prodotto, come l’UHT per il latte) e di ingredienti meno deperibili (come i grassi parzialmente o totalmente idrogenati; a partire dal primo aprile 2021, gli acidi grassi trans che non sono naturalmente presenti negli alimenti sono ammessi con il limite di 2 g per ogni 100 g di grasso) permettono tempi di scadenza più lunghi e quindi prodotti meno costosi.
Ingredienti – Mediamente gli ingredienti dei prodotti proposti nei discount alimentari hanno qualità inferiore o alcuni di essi sono presenti in quantità decisamente meno interessante. In uno yogurt ottimo la frutta può arrivare al 18%, in uno scadente non arriva al 6%: gli aromi fanno il resto.
Gusto – L’ultima cosa che dovete fare è quindi fidarvi del gusto: se un prodotto è buono non è detto che sia di ottima qualità. È ormai facilissimo, usando aromi, esaltatori di sapidità (glutammato), additivi (polifosfati), ottenere prodotti decisamente appetibili.
Accordi commerciali? – La tesi della bontà dell’accordo commerciale dei discount alimentari con il produttore X per avere un prezzo inferiore è banalmente contraddetta dalle regole dell’economia. Se nei discount alimentari trovate un prodotto che costa di meno che nei supermercati tradizionali, osservate la data di scadenza: nel discount alimentare è sempre molto più breve. Si potrebbe obiettare che ciò non è significativo perché se il tal prodotto scade fra tre mesi o fra un anno poco importa, visto che lo consumo oggi. In realtà, la data di scadenza non risponde alla logica del sì o del no. Un prodotto più fresco di un altro è sempre migliore. Provate con il formaggio o un latticino scegliendo, per esempio, una ricotta a un giorno dalla scadenza e la stessa marca a dieci giorni dalla scadenza. La data di scadenza non sempre è indice di degrado del prodotto dal punto di vista igienico; spesso è indice del degrado del gusto. Molti prodotti con il tempo perdono acqua e, diventando più secchi, diventano decisamente meno buoni. Provate con barrette alimentari vicine alla scadenza e capirete il reale significato della data di scadenza.
La filosofia – La filosofia del discount è errata in linea di principio. Basare le scelte alimentari sul prezzo vuol dire avere scarsa cura della propria alimentazione che, prima del prezzo, deve basarsi sulla salubrità dei prodotti. È molto facile dimostrare che
l’alimentazione non può essere un collo di bottiglia economico nella qualità della propria vita.
Questa affermazione stupirà soprattutto coloro che lottano mensilmente per sopravvivere, ma è del tutto logica se si pensa ai tanti errori “economici” che si commettono, salvo poi tentare di porvi rimedio con l’errato ricorso ai discount alimentari.
Alcune dritte per spendere bene e mangiare meglio
Di seguito alcune semplici “dritte” per spendere bene e mangiare meglio.
- Scegliete 2 o 3 supermercati di alta qualità e verificate le offerte. Prodotti di medio-alta qualità vengono periodicamente offerti anche con sconti del 50%. Se i prodotti consentono una conservazione lunga, approfittate delle offerte.
- Dotatevi di strumenti (congelatore, affettatrice ecc.) che consentano di ottimizzare i costi, permettendo di acquistare prodotti a prezzi favorevoli perché in quantità.
- Se amate il fai da te, dotatevi di strumenti (macchina del pane, yogurtiera ecc.) che consentono risparmio di denaro e (importante) di tempo.
- Non fissatevi su alimenti precisi, ma verificate alternative equivalenti. Ciò vale soprattutto per frutta e verdura e per il pesce (ricordatevi per esempio che tonno e salmone sono salutisticamente ottime scelte, spesso meglio di costosissimi branzini od orate di allevamento).
Ricordate che chi segue un’alimentazione per un corretto peso corporeo mangia mediamente il 20% in meno di chi è sovrappeso. Come dire: mangia di meno, ma meglio!
Discount alimentari: qualche numero
Nel nostro Paese sono i discount alimentari sono numerosi, fra le varie aziende, Eurospin è leader in Italia con oltre 1.000 punti vendita (è attiva anche in Slovenia), seguita da Lidl e MD. Altri discount sono: Penny Market (gruppo Rewe), In’s Mercato (gruppo PAM), Hurrà Discount (gruppo Selex), Dpiù (gruppo Selex), Todis (gruppo Conad), Prix Quality, leader nel Triveneto e Sosty, (gruppo VéGé).
A causa della pandemia, secondo Coldiretti, nell’ottobre 2020 il 62% degli italiani ha fatto la spesa in uno dei 1.800 discount italiani.

In Italia, i primi discount sono apparsi negli anni ’80; il primo ingresso importante fu quello di Lidl Italia che sbarcò nel nord del Paese nel 1992
Discount alimentari ed economia
Molti vedono nell’economicità odierna del cibo una delle cause fondamentali del problema “sovrappeso“. È però importante chiedersi cosa si intenda per “economicità” del cibo. Se è vero che il progresso consente costi molto inferiori del prodotto finito, è altrettanto vero che “economicità” spesso significa scarsa qualità. Per questo motivo, inchieste che promuovono città molto economiche dal punto di vista alimentare non sempre hanno valenza positiva perché trascurano un parametro che nell’analisi è fondamentale (che senso ha confrontare prodotti di un discount alimentare con quelli di un supermercato di medio-alta qualità, mischiandoli poi nelle conclusioni globali? Più serio è scegliere 100 prodotti di alta qualità e verificare le differenze di costo). Le stesse associazioni sono quelle che bocciano Mc Donald’s senza capire che molti prodotti industriali italiani hanno la stessa qualità dei prodotti Mc Donald’s.
Oggi come oggi, risparmiare sul cibo (anziché su altre spese voluttuarie) è indice di scarsa intelligenza, anche nel caso di famiglie meno abbienti (dove per esempio ogni figlio ha un cellulare) perché la strategia giusta non è “mangiare tanto, spendendo poco”, ma “mangiare meno, spendendo il giusto”. Alla fine i conti tornano comunque.