La dieta Shelton (o dieta di Shelton) prende il nome dal dottore e saggista statunitense Herbert Macgolfin Shelton (1895-1985) autore, a partire dal 1928, di più di 35 libri.
Shelton si occupò di alimentazione e non solo, proponendo una vera e propria filosofia di vita, al centro della quale la corretta alimentazione, considerata al pari di un’arte, gioca un ruolo essenziale per raggiungere l’equilibrio con la Natura e la felicità.
Insieme a John Henry Tilden, Albert Mosséri e Raymond Dextreit, è stato uno degli ideatori del cosiddetto igienismo, una corrente naturopatica.
Shelton era un sostenitore del crudismo in quanto riteneva che la cottura dei cibi provocasse alterazioni del valore nutritivo dei cibi; sosteneva inoltre che il digiuno avesse un’importante valore terapeutico, cosa che gli attirò molte critiche da parte del mondo medico.
Dieta Shelton: in cosa consiste
La dieta Shelton è un esempio di dieta dissociata, derivata dalla dieta di Antoine; quest’ultima si basa sull’idea di consumare un solo cibo al giorno, a volontà, non associandolo a nessun altro cibo. Shelton riprende l’idea della non associabilità dei cibi, suddividendoli in classi. Si possono associare cibi solo della stessa classe, mentre cibi di classi differenti non sono associabili. Sempre secondo le teorie del dott. Shelton, evitando le associazioni non ammesse, si impedisce che l’alimentazione causi fenomeni di autointossicazione del corpo umano. Abbinando associazioni tra cibi (ammesse, nella stessa classe) e dissociazioni (non ammesse, tra classi diverse), si arriva a uno stato ottimale di “dissociazione mentale” (?!).
La dieta è proposta come uno stile di vita e conseguentemente, a differenza di molti altri regimi alimentari non ha una durata temporale, una scadenza; quindi, poiché i dettami della dieta Shelton derivano dalla visione filosofica del suo ideatore, non c’è distinzione tra fase di dieta e fase di mantenimento.
I punti deboli della dieta Shelton
La dieta Shelton ha, purtroppo, solo aspetti negativi, non solo si basa su concetti molto discutibili, ma propone un regime alimentare completamente sbilanciato e inefficace.
Partiamo dalla ripartizione errata dei macronutrienti: per come sono costruite le classi, la ripartizione dei macronutrienti non è bilanciata, come accade, del resto, in molte diete dissociate che impediscono, basandosi su un solo pasto, di avere tutti i macronutrienti essenziali per il metabolismo.
Questo regime alimentare ha poi evidenti difficoltà pratiche di realizzazione: le classi corrispondono grosso modo ai macronutrienti, e quindi la dieta sostanzialmente impedisce l’associazione combinata di carboidrati, proteine e grassi. Naturalmente il principio in sé è poi di difficile applicazione, perché esclude tutti quegli alimenti che hanno due componenti (proteine-lipidi o proteine-carboidrati).
La dieta Shelton, inoltre, non trasmette affatto una educazione alimentare, ma si fonda su principi privi di attendibilità scientifica, non prevede alcun calcolo delle calorie, né il peso degli alimenti.

Nella dieta Shelton, la ripartizione dei macronutrienti è del tutto errata
E i punti di forza?
È veramente difficile trovare punti di forza nel regime alimentare ideato dal dottor Shelton, se non il fatto che il regime alimentare non è proposto come una dieta dimagrante (del tipo perdi X kg in Y giorni), ma come una vera scelta di vita (alimentarsi bene per raggiungere una condizione di benessere). Il dott. Shelton riconosceva quindi all’alimentazione un ruolo fondamentale per la qualità della propria esistenza e di questo gliene va dato sicuramente atto. Considerando che formulò questa teoria a partire da quasi un secolo fa, è notevole quanto, in questo senso, abbia precorso i tempi nelle sue intuizioni e teorie.
Per quanto concerne l’attività fisica, nelle indicazioni generali non si pone attenzione all’esercizio fisico come parte integrante del regime dietetico.
Considerazioni finali
La dieta Shelton (e lo stesso può dirsi di tutte le diete dissociate) è un regime alimentare da dimenticare, fortemente sbilanciata, basata su concetti opinabili e mai dimostrati.