Dieta per ipertensione: prima di entrare nel vivo della questione, è opportuno un breve cenno sulla patologia in questione.
Come spiegato nell’articolo a essa dedicato, l’ipertensione arteriosa è una patologia salutisticamente preoccupante; essa può essere un sintomo di uno stato patologico, come per esempio nelle malattie cardiovascolari o endocrine (si parla in questi casi di ipertensione secondaria), oppure può essere una patologia indipendente di cui non si conoscono le cause (e come tale viene definita ipertensione essenziale o ipertensione primaria).
Come a molti è certamente noto, l’ipertensione arteriosa può causare danni in diversi organi (cervello, cuore, reni ecc.). Molto spesso la cura è demandata alle terapie farmacologiche, ma questa scelta non sembra essere sempre corretta in quanto, molte volte, per la cura di tale patologia potrebbe essere sufficiente una sterzata, in senso positivo, del proprio stile di vita. Come ricordato nell’articolo citato all’inizio, i fattori eliminare, prima di ricorrere ai farmaci, sono:
- il sovrappeso (si legga Il sovrappeso)
- il fumo (si leggano Perché smettere di fumare e Smettere di fumare: come)
- l’inattività fisica (si leggano I benefici dello sport, Sport: come modifica il nostro corpo, Salute: quale sport e Inizia a correre…)
- lo stress (si legga Stress)
Ipertensione arteriosa – Ruolo della dieta
Il fattore dietetico svolge un ruolo fondamentale nella gestione dell’ipertensione, sia nella forma primaria che in quella secondaria. Nel caso di ipertensione essenziale non grave, una corretta alimentazione e un’adeguata attività fisica (per approfondimenti sul ruolo dell’attività fisica nella gestione del fenomeno ipertensivo si legga il nostro articolo Ipertensione arteriosa e attività fisica) potrebbero essere più che sufficienti a riportare i valori pressori entro i limiti ritenuti normali; nel caso in cui il soggetto sia affetto da ipertensione secondaria, un giusto approccio dietetico può contribuire a ridurre in modo sensibile la quantità di medicinali che il paziente è costretto ad assumere.
Uno dei primi consigli che vengono dati al paziente iperteso è quello di ridurre l’apporto di sodio. Si deve premettere che il ruolo che il sodio gioca nell’ipertensione arteriosa non è ancora stato definito con chiarezza, ma il consiglio di moderarne l’apporto è da ritenersi comunque valido. A questo proposito consigliamo di leggere le indicazioni riportate nel nostro articolo Dieta per la ritenzione idrica nonché quelle presenti in Disintossicarsi dal salato.
Considerazioni sul ruolo del sale a parte, il consiglio che possiamo dare a coloro che soffrono di ipertensione è molto semplice: si seguano le linee guida della dieta italiana. Come spesso ribadiamo, non c’è bisogno di demonizzare alcun cibo (eccezion fatta per quegli alimenti che contengono grassi trans come, per esempio, la margarina e grassi e oli parzialmente o totalmente idrogenati), l’importante è assicurare al nostro organismo la corretta ripartizione giornaliera dei macronutrienti che per la dieta italiana è la seguente:
carboidrati: minimo 45%, proteine: minimo 15%, grassi: minimo 25%. Il restante 15% deve essere personalizzato in base al grado di sedentarietà del soggetto.
Determinati alimenti (burro, olio e zucchero) devono essere usati con moderazione, altri sono sconsigliati (i cibi con zucchero aggiunto che abbiano un’alternativa senza zucchero). È sicuramente raccomandata un’assoluta moderazione nel consumo di alcolici e superalcolici in quanto è stato ormai dimostrato il ruolo positivo che una restrizione in questo senso gioca nella diminuzione dei valori pressori sia sistolici (la cosiddetta pressione massima) che diastolici (la pressione minima). Per approfondimenti sull’argomento alcol, rimandiamo ai vari articoli che lo trattano (Il vino, L’indice alcolico, L’OMS contro il vino).
È importante poi includere nella dieta tutti quegli alimenti che hanno un alto indice di sazietà come per esempio la frutta e la verdura.
Può essere utile inoltre orientarsi verso uno stile culinario più sobrio, moderando quindi le fritture e gli arrosti (si preferiscano modalità di cottura più semplici come, per esempio, la cottura al vapore o la cottura ai ferri).
Nei paragrafi successivi gli elenchi riassuntivi relativi ai cibi da assumere con moderazione e a quelli da preferire.
Dieta per ipertensione – Cibi da assumere con moderazione
Si moderi il consumo di:
- alcolici e superalcolici.
- bevande gassate
- carni grasse
- cibi fritti o arrosto
- cioccolato e dolciumi in genere
- formaggi grassi
- pizza.
Dieta per ipertensione – Cibi senza controindicazioni
I cibi senza particolari controindicazioni sono:
- carni bianche
- carni rosse magre
- formaggi freschi
- frutta (agrumi, albicocche, ananas, angurie, banane, fragole, kiwi, meloni, pesche)
- pane integrale
- pasta
- pesci magri
- verdura (asparagi, carciofi, carote, cavoli, cavolfiori, cetrioli, cipolla, finocchi, indivia, lattuga, lenticchie patate, peperoni, piselli, pomodori, radicchio, sedano)
- yogurt magri.

La dieta svolge un ruolo fondamentale nella gestione dell’ipertensione, sia nella forma primaria che in quella secondaria.
Consiglio generale
Molte patologie, e fra queste c’è anche l’ipertensione arteriosa, possono essere meglio gestite se il soggetto ha un buon stile di vita.
L’alimentazione quindi è un’arma in più che è tanto più potente quanto più si vive meglio. Per esempio, è decisamente inutile occuparsi di mangiare bene se poi si fuma, si ha una vita totalmente sedentaria, ci si concede troppo spesso agli alcolici ecc.